Nadal rinasce alle Finals, Federer-Djokovic da brividi (Scanagatta-Ferri). Indomabile Nadal (Crivelli). Pazzesco Nadal, rimonta-show (Marcotti)

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Nadal rinasce alle Finals, Federer-Djokovic da brividi (Scanagatta-Ferri). Indomabile Nadal (Crivelli). Pazzesco Nadal, rimonta-show (Marcotti)

La rassegna stampa di giovedì 14 novembre 2019

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Nadal rinasce alle Finals, Federer-Djokovic da brividi (Ubaldo Scanagatta-Roberto Ferri, La Nazione)

Rafa Nadal ha sette vite come i gatti e alle Finals di Londra si è salvato per il rotto della cuffia con Daniil Medvedev che, avanti 5-1 e matchpoint nel terzo e decisivo set, stava ormai già assaporando la rivincita per la finale perduta al quinto set nell’ultimo US Open. Una smorzata vincente di rovescio, dopo aver prima sospinto il russo fin sui teloni di fondocampo, ha salvato Nadal che, avendo già perso il match d’esordio qui all’02 Arena con Zverev aveva ormai un piede sotto la doccia e l’altro quasi certamente sull’aereo che lo avrebbe riportato a Maiorca. Medvedev, n.4 ATP e protagonista di un finale di stagione straordinario, quasi tutte finali, ne starà ancora parlando con il suo mental coach cui chiederà: «Come ho fatto a perdere due servizi di fila – sul 5-2 e sul 5-4 – senza mai arrivare a 40?». La scongiurata sconfitta di Nadal, autore di una prodigiosa rimonta: «Sono stato molto fortunato, di solito questi match si perdono», sarebbe stata una brutta notizia per gli acquirenti dei biglietti delle semifinali. Infatti di sicuro sabato verrà già a mancare il perdente dello scontro all’ultimo sangue di stasera, una sorta di vero quarto di finale, fra Roger Federer e Novak Djokovic. Dominic Thiem è già sicuro di chiudere a n.1 del gruppo Borg, nel quale Matteo Berrettini è l’altrettanto sicuro n.4 anche se oggi alle 15 dovesse battere l’austriaco in un match che conta solo per i soldi e il prestigio. Ora Nadal, grazie al match vinto, sa che basta che Djokovic non vinca il torneo per chiudere l’anno a n.1 del mondo per la quinta volta. Stasera (ore 21), insomma, tiferà Federer nel duello n.49: 26 a 22 i precedenti per il serbo. […]

Indomabile Nadal (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

La sconfitta è solo uno stato dell’anima. Allontanarla, esorcizzarla, combatterla rappresenta il primo passo verso l’immortalità. Rifiutarsi di perdere ogni singolo scambio, ogni singolo game, ogni partita che hai la fortuna di giocare: quando Nadal si starà godendo la vita fuori dal tennis, questa sarà la sua eredità più grande, insieme ai risultati giganteschi. Rafa era perduto, e si è ritrovato. Le Finals – il torneo più ostico, mai vinto in carriera e che per ben 7 volte in 15 qualificazioni ha dovuto guardare alla tv causa infortuni – stavano di nuovo per voltargli le spalle: già sconfitto da Zverev all’esordio, il guerriero indomabile infiacchito dall’ennesimo guaio fisico (stiramento all’addome rimediato prime della semifinale di Bercy) ha visto da vicino l’abisso, sotto 5-1 nel terzo set e con un match point per Medvedev. La rivincita delle finali di Montreal e degli Us Open offre uno spettacolo di qualità elevata: il russo vince il primo set perché è più aggressivo e serve meglio, ma quando Nadal finalmente alza il ritmo e torna pungente di dritto, il match finisce dalla sua parte. Solo che a inizio terzo set Rafa si spegne, come se la preparazione sommaria di queste due settimane gli chieda il conto tutto d’un tratto e a Daniil, che serve come un ossesso, non par vero di comandare indisturbato mentre l’altro tira corto o fuori. Nel sesto game, il numero quattro del mondo si procura un match point, che il satanasso maiorchino annulla con una smorzata, ma sembra solo aver ritardato un destino ormai avverso. E invece il russo si incarta alla battuta, concede qualche regalo e resuscita lo squalo. Rafa mette insieme cinque game di fila. Medvedev si salva da campione con tre vincenti da 0-30 nel 12° game, ma al tie break si offre al sacrificio con un dritto largo e un rovescio fuori di un’unghia. Diavolo d’un Nadal, da morto a sopravvissuto in un amen: «Sinceramente sul 5-1 pensavo che cinque minuti dopo sarei stato sotto la doccia. Ho giocato un gran punto sul match point, ma contro di lui è diffìcile immaginare di risalire, soprattutto sui campi indoor dove si giocano meno scambi. Però sul 5-3 ho cominciato a crederci, avevo solo bisogno di rimanere dentro il match, di fargli sentire la pressione». Resta comunque un’impresa eroica: «In partite così, contano tanti fattori: un po’ di fortuna, qualche errore del tuo avversario, qualche buon punto tuo. Sono soddisfatto perché la condizione fisica è buona considerato il poco allenamento, ma posso senz’altro giocare meglio». Adesso Djokovic deve per forza vincere il torneo se vuole detronizzarlo. Ma non è da un primato che si giudica un fuoriclasse, semmai dall’ammaestramento costante di una carriera inimitabile: «Non bisogna mai arrendersi, però non si deve essere da esempio solo per un giorno, perché hai fatto una bella rimonta. L’esempio è quello che dai ogni giorno, per tutta la tua vita: l’esempio di non spaccare una racchetta per la rabbia quando sei sotto 5-1, oppure di non perdere il controllo quando ti sembra che le cose non funzionino in campo. E poi occorre riconoscere gli errori e trovare il modo di commetterne il meno possibile: io li accetto fin da quando sono ragazzo». Per questo nell’Olimpo c’è già un posto speciale per lui.

Pazzesco Nadal, rimonta-show (Gabriele Marcotti, Corriere dello Sport)

Fortuna, bravura e l’involontario aiuto dell’avversario. Sono gli ingredienti dell’entusiasmante rimonta riuscita ieri pomeriggio a Rafael Nadal. Non una delle sue migliori prestazioni di sempre, eppure una di quelle vittorie che resterà nel glorioso palmarès del maiorchino. Non tanto per la posta in palio, quanto per come è riuscito a recuperare una partita che sembrava irrimediabilmente persa. Comprimario involontario dell’impresa nadaliana, il russo Daniil Medvedev. Che ieri è uscito dal campo della 02 Arena furioso non meno che incredulo. Medvedev, in pieno controllo del match, si era issato 5-1 nel set decisivo, con un match-point a disposizione. Due break di vantaggio apparivano come un’assicurazione sulla vittoria invece, proprio sul più bello, il vento è improvvisamente girato. E’ accaduto che il numero 1 al mondo prima salvasse il match-point, quindi, al termine di un’entusiasmante rimonta, battesse il giovane russo. Il match ha elettrizzato la 02 Arena, fin lì sonnolenta per il monologo del russo. «La verità è che sono stato super-fortunato – ha minimizzato a fine match Nadal – Mi dispiace per Daniil perché è una sconfitta pesante. Stava giocando molto meglio di me nel terzo set- Ma evidentemente era il mio giorno, sono cose che capitano una volta su mille». Quando c’è di mezzo Nadal, sempre così ostile alla sconfitta, forse un po’ più spesso. […]

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