Sinner 2020, operazione Australia (Barana). Sarò famoso, ma fatemi divertire (Rossi)

Rassegna stampa

Sinner 2020, operazione Australia (Barana). Sarò famoso, ma fatemi divertire (Rossi)

La rassegna stampa di venerdì 27 dicembre 2019

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Sinner 2020, operazione Australia (Francesco Barana, Corriere dell’Alto Adige)

Natale in casa Piatti. Dove l’atmosfera è stata decisamente più serena che nella celebre casa Cupiello di Eduardo De Filippo. Al Piatti Tennis Center di Bordighera si è (anche) ballato. Ha ballato Sinner con Maria Sharapova sulle note di Rockin’ around the Christmas tree, nel video pubblicato nei giorni della vigilia dallo stesso Piatti sui social. Sinner nella cittadina ligure sta ultimando la preparazione in vista della nuova stagione, che per lui comincerà ufficialmente tra dieci giorni, il 6 gennaio, al Challenger 125 di Canberra, sul cemento. Il campioncino altoatesino – numero 78 del mondo ad appena 18 anni – partirà per l’Australia prima di fine anno. Si allenerà con Piatti una settimana a Brisbane, per poi raggiungere Canberra. Tutto, ovviamente, in funzione del primo grande appuntamento del 2020, gli Australian Open, il 14 gennaio. Quello è il primo slam della stagione e il primo slam che il pusterese disputerà senza passare dalle qualificazioni. Una vera consacrazione ulteriore, se ancora ce ne fosse bisogno. E proprio l’attenzione allo slam di Melbourne ha cambiato i piani iniziali di Piatti. Sinner infatti avrebbe dovuto esordire nell’Atp 250 di Doha, in Qatar, per poi volare direttamente a Melbourne. Invece il suo coach lo ha voluto in Australia già a fine dicembre: «E’ la prima volta che Jannik va e gioca in Australia, voglio che si ambienti bene, anche sul piano climatico» ha detto il maestro comasco. Una vicenda, questa, che conferma il modus operandi di chi è vicino a Sinner ed è responsabile della sua crescita tecnica ed agonistica: l’aspetto tennistico soverchia totalmente quello economico. Rinunciare ai soldi di Doha per prendere confidenza e concentrarsi esclusivamente sull’Australia significa anche un’altra cosa: Sinner e il suo team sentono di poter realizzare grandi cose agli Australian Open fin da ora, sebbene Sinner si presenterà al torneo per crescere e accumulare esperienza. Ma è chiaro che gli occhi dei tifosi italiani nel 2020 saranno soprattutto su di lui. Uno che vince (e domina) le «Next Gen» e arriva a scomodare perfino Novak Djokovic («Sinner sarà la futura stella del tennis mondiale» l’ormai nota profezia di Nole), sa che non può più nascondersi. […]

Sarò famoso, ma fatemi divertire (Paolo Rossi, La Repubblica – Il Venerdì)

In Val Pusteria parlano di Jannik Sinner usando la famosa frase del contadino di Sesto che, a riguardo dell’occupazione degli italiani durante la Seconda guerra mondiale esclamò: “Tutti sanno che abbiamo vinto la guerra. Certo non avrei mai immaginato che avremmo annesso anche tutta l’Italia!”. I pusteresi si sono divertiti a modificarla nel nome del giovane tennista: “Abbiamo vinto il tennis, non avremmo mai immaginato di conquistare anche il mondo!”. Dietro le battute, c’è l’orgoglio unanime per il diciottenne di Sesto Pusteria che ha lasciato a bocca aperta gli esperti egli appassionati del mondo della racchetta, diventando il più giovane tennista italiano ad entrare tra i primi 100 del mondo. Il 2020 sarà il suo anno della verità. Sinner non ne è per nulla preoccupato. Anzi, sembra che se lo stress aumenta lui si diverte a giocarci. Jannik, il suo 2019 resta indimenticabile, con la vittoria nel torneo Next Generation di Milano. Ora è costretto a restare sul palcoscenico. «Funziona così. Più vinci e più sale la tensione su di te e le cose intorno cambiano, anche fuori dal campo. Io non sono cambiato, ho trovato un modo per gestire l’eccesso di attenzioni: me ne frego e penso solo a quello che faccio».

In televisione ha detto che non firmerebbe per entrare nei primi cinquanta tennisti del mondo, spiazzando il povero Fabio Fazio.

A casa mamma e papà mi hanno sempre insegnato a essere sincero. E poi io davvero lo penso, e spero, di non fermarmi a 50. I miei mi hanno insegnato i valori assoluti della vita: ciò che è davvero importante, e ciò che sembra ma non lo è. Noi siamo gente di montagna, dunque il superfluo non è contemplato nella nostra filosofia di vita. Badiamo al sodo, siamo persone pratiche e di buon senso.

Eppure non ha esitato a lasciarle, le Dolomiti. Dalle montagne al mare, tutto per un sogno.

Quando si è trattato di scegliere se trasferirmi per provare a fare sul serio col tennis, in famiglia abbiamo parlato, abbiamo riflettuto. I miei genitori hanno constatato che il mio non era un giochetto da tredicenne ma un sentimento più profondo, e mi hanno lasciato libero di andare. Per ora ho avuto ragione io. Ma incrocio le dita e, come dice il mio coach Riccardo Piatti, il viaggio è lungo. Anzi, è appena iniziato.

Veramente qui, da Djokovic a Federer, tutti la riempiono di complimenti. Talmente tanti che a chiunque verrebbe di fare gli scongiuri.

Ringrazio tutti ma faccio finta di non sentire. Non per cattiveria, semplicemente per proteggermi. […]

Un passo indietro: a Sesto cosa faceva, quand’era bimbo?

Quello che appena posso faccio ancora: vado a camminare per le strade delle mie montagne, in tranquillità. Pace dell’anima, silenzio. E poi mi piace rivedere e stare con gli amici di sempre. Per loro sono non sono mica cambiato, non mi chiedono quasi mai del tennis. Parliamo d’altro, a volte ci sembra ancora di essere quei bambini che andavano a scuola assieme. E magari chiudiamo la giornata giocando alla playstation, a Fifa.

Cosa ha significato vincere il Next Gen?

Gioia. Sorpresa. Conferme. Ma quel successo mi ha detto anche altro, che devo alzare il livello dei tornei, arrivare a giocare sessanta partite senza perdere il ritmo. Non sarà facile. Sarà decisiva la preparazione invernale, e magari iniziare bene a gennaio. Il mio vero target è la continuità, perché sono ancora discontinuo a grandi livelli. […]

E’ vero che telefona a sua mamma solo quando perde?

Sì, e lei mi risponde sempre: “Jannik, non farmi perdere tempo con il tuo tennis che ho cose importanti da fare, quelle vere”. Poi però vengono a vedermi…E io cerco di dargli soddisfazioni.

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