Dominic Thiem e Alexander Zverev: attacco al potere

Australian Open

Dominic Thiem e Alexander Zverev: attacco al potere

Nono confronto tra i due giovani: si decide chi affronterà Djokovic per provare a scalfire il dominio dei Fab Three. Ottimo momento per entrambi, ma l’austriaco ha quattro ore in più sulle gambe

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Alexander Zverev - Australian Open 2020 (via Twitter, @AustralianOpen)
 

“Non so se quest’anno o il prossimo anno avremo un nuovo campione Slam, ma succederà molto presto.” Parole di Novak Djokovic, il padrone di casa a Melbourne Park che domenica 2 febbraio sarà in campo per l’ottava volta in finale agli Australian Open, in cerca dell’ottavo titolo. Dall’altro lato del campo troverà uno tra Alexander Zverev e Dominic Thiem, sui quali ricade la “profezia” lanciata dal serbo al termine della sua conferenza stampa. Chissà se spera veramente Djokovic di vedere aria nuova nel circuito maschile, dominato -nei Major- per tutto il decennio da lui e dagli altri due intramontabili campioni, Nadal e Federer.

Le eterne lotte per la classifica degli Slam o quella su chi è il più grande di ogni epoca (che domina tra giornalisti e tifosi) stanno nascondendo decine di nuovi talenti che sognano di stare -per quanto possibile- sotto le stesse luci dei Fab Three. L’attacco al potere in questo Australian Open 2020 dovrà sferrarlo o Dominic Thiem, che ci ha già provato per due volte consecutive in finale al Roland Garros contro Nadal, ma è alla prima finale in un Major fuori dalla Francia, o Alexander Zverev, all’esordio in una semifinale Slam. Quattro gli anni di differenza tra il tedesco e l’austriaco, grandi amici fuori dal rettangolo di gioco.

Dominic Thiem – Australian Open 2020 (foto via Twitter @AustralianOpen)

“Non ci sono segreti tra noi due” ha detto Thiem in conferenza stampa dopo aver eliminato in quattro set Rafa Nadal nei quarti di finale. I due si sono sfidati già otto volte (cinque sul rosso), sei volte ha vinto l’austriaco, due i successi Sascha. Sono quattro le partite da evidenziare nella giovane rivalità: le due vittorie di Thiem al Roland Garros (unici confronti diretti a livello Slam), la finale al ‘Mille’ Madrid vinta da Zverev nel 2018 e l’ultima partita, giocata alle Finals tre mesi fa, quando Thiem staccò il pass per la prima finale a Londra. Occhio anche al precedente di Pechino 2016: è l’unico giocato su cemento outdoor -come a Melbourne- e allora fu il tedesco ad esultare.

I precedenti:

2016, Monaco di Baviera (terra rossa), SF: Thiem 4-6 6-2 6-3
2016, Nizza (terra rossa), Finale, Thiem: 6-4 3-6 6-0
2016, Roland Garros (terra rossa), 3R, Thiem: 6-7(4) 6-3 6-3 6-3
2016, Pechino (cemento), 2R, Zverev: 4-6 6-1 6-3
2017, Rotterdam, (cemento indoor), 2R, Thiem: 3-6 6-3 6-4
2018, Madrid (terra rossa), Finale, Zverev: 6-4 6-4
2018, Roland Garros (terra rossa), QF, Thiem: 6-4 6-2 6-1
2019, ATP Finals (cemento indoor), SF, Thiem: 75 63

Dominic Thiem e Alexander Zverev – Roland Garros 2018 (foto via Twitter, @rolandgarros)

Sascha ha perso un solo set nell’arco del torneo, il primo del match vinto su Stan Wawrinka. Il suo servizio viaggia su numeri straordinari e una possibile recidiva dei problemi al servizio del 2019, sospettata durante una pessima ATP Cup, è da escludere. Avrà un piccolo vantaggio da gestire in termini di energie nella semifinale. Thiem infatti è stato in campo per 14 ore e 42 minuti, Zverev 10 ore e 25. Quattro ore in meno nell’arco delle due settimane è una bella differenza (in sostanza sono due match in meno), ma la solidità fisica di Thiem è indubitabile e lo conferma anche il suo record nei set decisivi nel 2019: 15-3. Ha anche vinto gli ultimi tre incontri finiti al quinto set, l’ultimo al secondo turno contro Bolt.

I fortunati che avranno un biglietto per la Rod Laver Arena sperano di assistere a una semifinale più lottata rispetto alla prima, vinta nettamente da Djokovic su un Federer a mezzo servizio. Sia Zverev che Thiem sono in svantaggio negli scontri diretti con il serbo (4-6 l’austriaco, che però l’ha già battuto due volte in uno Slam, 2-3 Sascha). È anche vero però che uno Zverev così convincente su questi palcoscenici non si era mai visto prima d’ora e dall’altro lato Thiem ha dimostrato di sapere tenere il campo in maniera fantastica contro una buona versione di Nadal. Basterà per far perdere a Djokovic la prima finale in carriera all’Australian Open? Per iniziare quel processo di svecchiamento del circuito tanto auspicato da molti? Ancora è presto per parlarne. Prima dell’attacco al potere c’è un grande match da seguire. Dominic Thiem contro Alexander Zverev.

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