La Sicilia 'scavalca' il governo: circoli tennis aperti già dal 4 maggio

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La Sicilia ‘scavalca’ il governo: circoli tennis aperti già dal 4 maggio

Il presidente Musumeci anticipa le azioni del governo, ma si espone al rischio diffida: è già successo alla Calabria per la riapertura dei bar

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Non per tutte le regioni italiani la data di riapertura dei circoli tennis, identificata dal ministro Vincenzo Spadafora nel 18 maggio (ma servirà il consenso del comitato scientifico), potrebbe essere la stessa.

L’amministrazione regionale siciliana, presieduta dal presidente Musumeci, ha diramato nella giornata di ieri (30 aprile 2020) l’ordinanza n.18 che consente, a partire da lunedì 4 maggio, l’attività sportiva in forma individuale e con il rispetto di tutte le norme di sicurezza e regole precauzionali anche all’interno di circoli, società e associazioni sportive (solo per alcune discipline). Nell’ordinanza viene fatto l’esempio esplicito degli sport interessati, tra cui proprio il tennis. Si tratta di una normativa che in qualche modo precorre le intenzioni governative, che per mezzo del decreto in vigore dal prossimo lunedì consente lo svolgimento di attività motoria all’aperto (eventualmente nei parchi pubblici, se aperti) ma non nei centri sportivi, la cui riapertura non è stata ancora disposta a livello nazionale.

Se non verranno sollevati difetti di legittimità, invece, in Sicilia i circoli potranno riaprire già il 4 maggio. Trovate qui il testo completo dell’ordinanza, di cui vi riportiamo il passaggio che riguarda il tennis – ovvero l’articolo 8.

I circoli, le società e le associazioni sportive sono autorizzati all’espletamento delle proprie attività, purché in luoghi aperti. A titolo esemplificativo e non esaustivo, tale disposizione si applica alle seguenti discipline: tennis, ciclismo, canoa, canottaggio e vela, equitazione, atletica e golf. I rappresentanti legali delle strutture predette sono tenuti a: a) comunicare l’inizio delle attività al Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria Provinciale competente per territorio; b) dichiarare di essere nelle condizioni di garantire la sanificazione periodica degli spogliatoi e degli spazi comuni; c) autocertificare la sussistenza dei requisiti di rispetto delle regole precauzionali secondo la circolare che verrà emanata dall’Assessorato regionale della Salute entro 24 (ore, ndr) dalla data di entrata in vigore della presente ordinanza“.

Il rischio per l’amministrazione della regione Sicilia è lo stesso a cui si è esposta la Calabria, che ha disposto la riapertura di bar ristoranti, e pasticcerie ricevendo una minaccia di diffida da parte del governo. Il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia ha parlato della possibilità di impugnare il provvedimento deciso da Jole Santelli, presidente della Regione Calabria. Potrebbe accadere lo stesso con la decisione di Musumeci in Sicilia.

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