La mia ospite di oggi è Virginia Ruzici, splendida sessantacinquenne rumena che vive a Parigi e parla un italiano quasi perfetto. Nel corso della carriera, è stata l’ottava miglior giocatrice al mondo e ha vinto l’Open di Francia nel 1978, per poi raggiungere nuovamente la finale due anni dopo, quando a sbarrarle la strada fu la sua bestia nera Chris Evert. Ha raggiunto un’altra semifinale (sempre a Parigi, nel ’76) e almeno un quarto di finale in ciascuna delle quattro prove del Grande Slam; inoltre, nel suo palmares figurano 12 titoli – anche se lei non è d’accordo sulla cifra – e sette stagioni consecutive in Top 20. Una volta ritiratasi, ha iniziato a fare la manager, lavorando anche per il torneo di Milano e per l’IMG, prima di diventare la manager di Simona Halep nel 2008, negoziando accordi con marchi come Lotto, Nike e Wilson.
L’intervista è stata realizzata prima che Simona Halep confermasse la sua partecipazione al torneo di Palermo.
L’INTERVISTA COMPLETA
I MOMENTI SALIENTI
Minuto 00 – introduzione. Virginia e l’Italia: “Avete la lingua più bella del mondo! Inoltre, il vostro è stato uno dei primi Paesi dove siamo venute a giocare con Mariana e Florenta [Simionescu e Mihai, ndr], perché per noi era importantissimo uscire dalla Romania. Dovevamo arrotondare arbitrando e vendendo magliette, ma in Italia non ho mai pagato una cena!”.
07:08 – L’amicizia con Simionescu: “Io e Mariana eravamo molto legate. La prima volta che siamo andate negli Stati Uniti lei aveva 18 anni e io 19, e lo swing americano durava quattro mesi! All’inizio non avevamo soldi per stanze singole, quindi ci dovevamo dividere i costi di una doppia. Quando venivamo in Europa dovevamo chiedere un visto ogni settimana per il torneo successivo, quindi quando arrivavo ad Amburgo andavo subito al consolato italiano per chiederne uno per andare a Roma”. Sono mai state rivali in amore per Borg?
11:08 – “Mi attribuiscono 12 tornei, ma in realtà ne ho vinti 14! Non mi conteggiano quelli vinti a Gstaad, Bastad e Zurigo, ma a Kitzbuhel me ne attribuiscono tre mentre in realtà ne ho solo due…”.
12:10 – Le avversarie più forti che ha battuto: “Ti dico chi è la più forte che non ho battuto…”. La sfida con Navratilova in Ucraina da adolescenti: “Avrei voluto sfidare Martina sulla terra, ma non è mai capitato. Una volta ebbi due match point contro di lei a Dallas, mentre a Torino…”. Per l’elenco delle migliori avversarie sconfitte, andate al minuto 16:36.
17:57 – Su Halep a Palermo non ci dà conferme, però… [l’intervista ha preceduto di due giorni l’annuncio ufficiale, ndr]. Nel frattempo racconta il suo post-carriera: “Dopo aver smesso mi sono fatta le ossa nel mondo del management per cinque anni, e ho lavorato anche a Milano, dove abbiamo avuto una finale eccezionale fra Navratilova e Seles [nel 1991, unica edizione femminile del torneo, ndr]. Dopodiché mi sono messa a lavorare per Eurosport in Francia”. Ma quante lingue parla?
22:26 – “Il Roland Garros si sta organizzando bene, e dovrebbe esserci anche un po’ di pubblico, mentre lo US Open…”.
24:02 – “Credo che l’ATP abbia trovato una buona soluzione sui ranking, vedremo cosa farà la WTA”. In realtà la decisione è arrivata subito dopo la nostra intervista, adottando le stesse misure.
25:20 – “Sono diventata la manager di Simona grazie a un italiano, Cino Marchese. È stato lui a chiamarmi nel 2008; non volevo più fare la manager perché avevo lavorato per IMG per cinque anni, e invece…”. Il nostro Paese è stato decisivo per il loro sodalizio: “Ci siamo incontrate con la sua famiglia vicino a Milano, e la Lotto è stata il nostro primo sponsor”.
34:12 – Halep aveva un problema con gli Slam? “Sharapova non è l’ultima arrivata, però con Wozniacki e soprattutto con Ostapenko a Parigi… A Wimbledon ha fatto la partita della vita contro Serena, ma sono stati decisivi i primi match molto duri, le hanno permesso di arrivare in fondo nella condizione ottimale”.
38:38 – “Simona è ancora giovane, farà 29 anni a settembre [il 27, ndr], non la vedo a giocare a 38 anni ma può ancora vincere ancora tanto. È una grande appassionata di calcio, conosce Gheorghe Hagi [il “Maradona del Bosforo, il più grande calciatore rumeno di tutti i tempi, ndr] da quando era piccola”.
41:58 – “Il suo allenatore, Darren Cahill, è in Australia, ma sono riusciti ad allenarsi in teleconferenza, non proprio come ai miei tempi… Simona ha avuto un piccolo problema al piede a Dubai, e quindi avrebbe comunque avuto bisogno di fermarsi per uno o due mesi, e ha ricominciato ad allenarsi un mese fa sulla terra”.
44:37 – Domanda finale: se Halep verrà a Palermo, ci sarà anche Virginia? Probabilmente no, ma le ho promesso una cena per ringraziarla del suo tempo, quindi speriamo bene, al limite ci si vedrà a Parigi!