Vinci: "Mi piacerebbe allenare Muguruza"

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Vinci: “Mi piacerebbe allenare Muguruza”

Roberta racconta della vita lontano dal tennis e del sogno di tornare sul circuito come allenatrice

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Roberta Vinci - Roma 2018 (photo credit France Pomerleau)
 

Roberta Vinci rimarrà sempre nel cuore degli appassionati di tennis, italiani e non. Interprete di un tennis elegante, d’altri tempi, fatto di variazioni e discese a rete piuttosto che basato sulla potenza dei colpi, ha incantato per anni, riuscendo peraltro a vincere su tutte le superfici in singolare (unica tra le giocatrici italiane) e a completare il Career Grand Slam in doppio.

Roberta si è ritirata ormai due anni fa, ma continua a mantenersi in forma come testimoniano i molti video di allenamento diffusi sui propri canali social. “Cerco di mantenermi in forma anche perché, dopo tanti anni in cui il fisico è abituato a ritmi intensi, se fermi il corpo è la fine“, ha raccontato alla Gazzetta del Mezzogiorno. “Mi piace giocare a paddle, andare in palestra, ogni tanto giocare ancora a tennis“.

Il campo non le manca, così come i ritmi frenetici della vita da tennista giramondo. Resta la grande passione per il gioco e soprattutto la consapevolezza di aver dato tutto, senza rimpianti. “Il tennis è stato tutta la mia vita e continua ad esserlo. Mi tengo aggiornata sui tornei, mi piace seguirlo. Non mi mancano le competizioni. Penso di aver raggiunto il massimo che potevo, sono in pace con me stessa“.

Neanche la finale persa agli US Open 2015 contro Flavia Pennetta rappresenta un punto dolente. “No, non ci penso, ormai sono passati un po’ di anni. Certo, è un peccato aver perso, ma evidentemente doveva andare così. Lei è stata più brava“. Il suo torneo Roberta lo aveva già vinto (per usare un classico da commentatori sportivi) nella partita precedente, quando infranse il sogno di Serena Williams di completare il Grande Slam con un capolavoro tattico e mentale. “Mi capita di rivederla, non perché sia io a volerlo fare, ma perché su diversi canali la ritrasmettono spesso. Non l’ho mai rivista però dal primo 15 all’ultimo“. Quando poi gli viene chiesto se Serena l’ha perdonata per quel match, Roberta ride e glissa: “Bisognerebbe chiederlo a lei“.

L’avventura nel tennis però potrebbe non essere finita, perché Vinci ha il sogno nel cassetto di allenare nel circuito. “Mi piacerebbe, perché, come ho già detto, il tennis è ancora la mia vita e mi piacerebbe restare in un campo seppur in un altro ruolo per trasmettere tutta la mia esperienza“. Pochi dubbi sul nome della giocatrice che le piacerebbe seguire: “Garbine Muguruza. Credo che abbia un ottimo potenziale“.

Inevitabile arriva anche la domanda sulla crisi di risultati del tennis italiano al femminile che sembra ormai molto lontano dai fasti dell’epoca d’oro delle magnifiche quattro (Schiavone, Pennetta, Errani e la stessa Vinci).”Non è un periodo roseo come per quello maschile. Ma quando noi vincevamo i maschietti latitavano. Fa parte dei cicli. Sarà difficile ricreare la nostra congiuntura e cioè giocatrici così vicine di età e forti. Ma noi donne spesso usciamo alla distanza, magari con l’età avanzata verrà fuori qualche nuova risorsa“.

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