US Open, facili vittorie di Pliskova e Kvitova. Fuori Gauff con Sevastova

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US Open, facili vittorie di Pliskova e Kvitova. Fuori Gauff con Sevastova

Le due ceche lasciano le briciole alle avversarie. Fuori la sedicenne americana, grande delusa della kermesse newyorchese. Avanti anche Kerber

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Karolina Pliskova - US Open 2020 (via Twitter, @WTA)
 

Diversi nomi di cartello sono scesi in campo per il primo turno del tabellone femminile dello US Open, comprese la numero uno del seeding e la teenager più famosa del tennis. Vediamo com’è andata.

[1] Ka. Pliskova b. A. Kalinina 6-4 6-0

Qualche tentennamento iniziale per Karolina Pliskova, che però è uscita alla distanza eliminando la ventitreenne ucraina Kalinina in soli 63 minuti. La tds N.1 doveva scrollarsi di dosso il brutto esordio newyorchese della scorsa settimana (sconfitta all’esordio da Kudermetova), e l’inizio del match lasciava presagire un altro potenziale upset: break immediato per l’avversaria, N.145 WTA, al terzo tentativo. La ceca ha allora iniziato a giocare, e ha vinto quattro giochi di fila a 15 (un parziale di 16-4), ma ha poi subito a sua volta il ritorno dell’avversaria, fino a trovarsi sul 4-4 15-40 con un doppio fallo.

Da lì è però scaturito un terzo parziale, che l’ha portata di slancio a vincere l’incontro: ace e rovescio vincente per cancellare il pericolo, break a zero per chiudere il set e rapido bagel in un secondo set da un solo errore non forzato (contro i 15 del primo), con il 100% di punti fatti sulla propria prima e sulla seconda avversaria.

Il primo set è andato a sprazzi. Non sono partita bene ma poi sono riuscita a entrare di più in campo, e fino al 4-1 sono stata aggressiva“, ha detto in conferenza stampa. “A quel punto ho sprecato un paio di opportunità per salire 5-2 ma ho tremato un pochino, e sul quattro pari mi sono messa a pensare troppo. Sul 15-40 mi sono entrate due prime e da lì mi sono sentita molto meglio. La tensione c’è sempre, al primo turno come negli altri, ma questa è la mia prima vittoria ufficiale dopo mesi, e cercherò di usarla per costruirne altre“.

Episodio particolare a fine partita, quando le è stato chiesto di tirare delle palline in tribuna per il pubblico immaginario – la futuribilità di questa nuova tradizione è quantomeno dubbia. Al prossimo turno Pliskova è attesa da Caroline Garcia, che ha battuto Jasmine Paolini.

[31] A. Sevastova b. C. Gauff 6-3 5-7 6-4

Seconda sconfitta su due uscite newyorchesi per Cori Gauff, eliminata dalla lettone Sevastova, sempre a suo agio in questo torneo (una semifinale e due quarti nelle ultime quattro edizioni) e capace di ripetersi in due ore e due minuti contro una delle giocatrici più attese di uno Slam trafitto da così tante defezioni – ci sono pochi dubbi sul fatto che la sua uscita di scena prematura possa avere un impatto non indifferente sugli ascolti interni.

Male soprattutto con il servizio Gauff (13 doppi falli e 36% di punti fatti sulla seconda), passata in svantaggio all’inizio proprio con un errore alla battuta e con uno di dritto ma brava a riprendersi in fretta nel gioco successivo. Le incertezze alla battuta hanno continuato a fare capolino, però, perché un altro doppio fallo ha aperto la strada al 3-2 e servizio Sevastova, che non solo ha difeso facilmente il vantaggio conquistato ma ha chiuso il parziale con un altro break addirittura a zero.

Nel secondo è stata Gauff a mettere la testa avanti, salendo 2-0 prima di farsi rimontare… con un doppio fallo. La partita sembrava incanalata verso il Baltico, perché Sevastova ha infilato altri due giochi di fila grazie a una palla clamorosamente mal giudicata dall’americana, che si è impiastricciata su una difesa alta e lenta e nel punto successivo non ha potuto nulla sul vincente di dritto della semifinalista 2018.

Stavolta, però, è stato il suo turno di concedere due break di fila, uno con un doppio fallo e l’altro con due errori da dietro. Gauff è andata a servire per il set, ma si è nuovamente fatta riprendere. Sevastova, però, era in rottura prolungata alla battuta, e ha dato il via libera al terzo set mettendo in rete una volée di dritto non impossibile.

L’emorragia sembrava non fermarsi più, allorché Sevastova si è trovata sotto 15-40 nel game d’apertura del parziale dirimente. A sorpresa, invece, quelle sarebbero state le ultime opportunità concesse dalla N.31 del seeding, che ha spinto bene salvando la seconda a rete e gestendo in sicurezza da lì in avanti. L’andamento della partita vaticinava un tie-break decisivo, ma nel decimo gioco Gauff ha perso il dritto, concedendo due match point. Salvati quei due (e poi un terzo, concesso con un’altra indecisione a rete su un punto dove ha mostrato confusione tattica comprensibile per il momento), si è infine consegnata con l’ennesimo dritto in rete, il quarantunesimo errore della sua partita. Grande delusione come detto per Gauff (molti già pregustavano un terzo turno con Osaka), e invece sarà Sevastova a giocarsela contro Kostyuk – che ha sconfitto nettamente una Kasatkina sempre più irriconoscibile – al secondo turno.

[6] P. Kvitova b. I. Begu 6-3 6-2

Bene anche l’altra campionessa ceca, Petra Kvitova, che ha impiegato lo stesso tempo per regolare la rumena Begu. Il dritto mancino della due volte campionessa di Wimbledon è salito presto di giri, contribuendo con due vincenti al break nel quarto gioco, ma come spesso le capita (altrimenti in carriera avrebbe vinto decisamente di più) il suo tennis di una potenza aristocratica ma manicheo si è incrinato, consegnando il 3-3 all’avversaria.

Per una volta, però, quella è stata l’unica distrazione di giornata, e Kvitova non ha più concesso una palla break, passando sul 5-3 con una pressione continua sul rovescio dell’avversaria e chiudendo il set alla seconda opportunità. La partita si è quindi messa in discesa, grazie anche al cinismo della mancina sulle palle break (quattro su cinque alla fine): Kvitova ha conquistato cinque giochi di fila nel secondo parziale, chiudendo al primo match point con una prima esterna vincente. La sua prossima avversaria sara Kateryna Kozlova.

Petra Kvitova – US Open 2020 (dal suo profilo Twitter)

[17] A. Kerber b. A. Tomljanovic 6-4 6-4

Un’altra campionessa dei Championships, Angelique Kerber, si è guadagnata l’accesso al secondo turno, battendo Ajla Tomljanovic in 88 minuti. Sorteggio non facile per la teutonica, trovatasi a fronteggiare un’avversaria potente come l’australiana, contro cui si è spesso trovata a dover alzare le traiettorie.

La partita si è aperta con quattro break consecutivi: Kerber ha messo la testa avanti, ma si è fatta raggiungere in un amen con un doppio fallo e un errore di dritto, prima di un gioco fiume in cui Tomljanovic ha avuto sei chance di tenere il servizio per poi arrendersi alla prima minaccia (un tema della partita, visto che Kerber ha finito con cinque su cinque sui break point) riuscendo però a rimanere attaccata alla partita con una rapida sortita. L’equilibrio si è spezzato nel nono gioco, quando la tedesca si è difesa con un rovescio Radwanskiano per salire 0-30, breakkando a zero su un errore di rovescio dell’avversaria e chiudendo il set con otto punti di fila.

Nel secondo Kerber è tornata avanti nel quinto gioco grazie a due errori dell’australiana, sempre fallosa anche per via della protervia dell’avversaria (34 unforced alla fine contro i 24 di Kerber), e ha virtualmente chiuso il match togliendole nuovamente il servizio a zero per andare a servire per chiuderla. Tomljanovic ha avuto un colpo di coda, accorciando le distanze sul 5-4 dopo aver salvato un match point, ma, pur centrando due vincenti con il rovescio lungolinea nell’ultimo gioco, si è dovuta arrendere quando ha messo lunga l’ultima risposta di dritto.

Nel post-partita, la vincitrice ha parlato soprattutto della reunion con il suo storico coach, Torben Beltz: “Sono contenta di avere qualcuno che mi conosce e che sa cosa devo migliorare. Mi conosce da quando ho 16-17 anni, quindi parliamo la stessa lingua dal punto di vista tecnico. Ci siamo divertiti molto durante le settimane di preparazione per questo torneo“. Derby tedesco al secondo turno per Kerber, che se la vedrà con Friedsam.

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