US Open: Osaka cancella le speranze di Giorgi
Niente da fare per Camila Giorgi opposta alla giapponese Naomi Osaka. Condizioni fisiche non perfette per l’italiana
Niente da fare per Camila Giorgi opposta alla giapponese Naomi Osaka. Condizioni fisiche non perfette per l’italiana
[4] N. Osaka b. C. Giorgi 6-1 6-2
Ci speravamo un po’ tutti: sicuramente in una bella prestazione, forse anche in un potenziale grande risultato. Ma la sera dell’Arthur Ashe ha riportato tutti gli appassionati italiani sulla terra, e con loro forse anche Camila Giorgi. Nonostante una vistosissima fasciatura alla gamba sinistra, quella che l’ha costretta a rinunciare alla finale del Western&Southern Open sabato scorso, Naomi Osaka ha sfoderato una prestazione di ottimo livello che non ha nessuno lasciato scampo a Giorgi, ma solamente tre game in tutto.
Un match che è andato via velocissimo (70 minuti), come le palle sparate dalle due protagoniste, anche se quelle di Camila purtroppo sono andate più fuori che dentro: 15 vincenti e 24 errori gratuiti alla fine per la marchigiana. Difficile individuare momenti chiave di una partita conclusasi con un punteggio così netto, ma forse si può dire che i due doppi falli consecutivi commessi da Giorgi al secondo game, dando l’immediato 2-0 a Osaka, hanno messo la campionessa nipponica nel giusto stato d’animo per prendere in comando del match e non mollarlo più. “Dopo la scorsa partita non sentivo di aver giocato bene – ha detto Naomi Osaka alla ESPN dopo il match – per cui il mio allenatore Wim [Fissette] mi ha fatto notare che dal momento che do il 100% in allenamento, dovrei riuscire a fare lo stesso anche in partita, e così ho provato a fare stasera”.
Dopo i 28 minuti del primo set Camila è riuscita a tenere maggiormente gli scambi all’inizio del secondo parziale, incassando anche un paio di apprezzamenti da Osaka in occasione di alcuni colpi vincenti. Però è stato un fuoco di paglia, ammesso che di fuoco si possa parlare: non c’è mai stata la sensazione che le redini della partita potessero passare di mano, Naomi era troppo centrata e Camila non riusciva ad opporre altro che tentativi di spinta che inevitabilmente finivano per andare fuori giri.
“Non ho giocato al meglio oggi, non sono stata sufficientemente costante – ha dichiarato Giorgi dopo la partita – per cui non credo sia stato un buon match. Fisicamente non ero al 100%, è un problema che mi porto dietro da qualche tempo, non credo sia nulla di grave ma farò qualche accertamento”.
Anche Osaka ovviamente non era al meglio dal punto di vista fisico: “La gamba non migliora come vorrei, ma vorrei essere uno di quei giocatori che non fa vedere i problemi che ha, per cui cerco di soffrire internamente”.
Tra la cascata di statistiche che la IBM ci propone al termine di ogni incontro (o in tempo reale, a seconda delle preferenze) ce n’è una che fa abbastanza pensare: su 50 servizi in campo giocati da Osaka, ben 23 (ovvero il 46%) non sono tornati indietro. Ora, la nipponica ha servito davvero bene, ma non è Opelka, non dovrebbe essere inevitabile non riuscire a rispondere a un servizio su due. Purtroppo però Giorgi tende sempre a giocare in spinta e in avanzamento, e quando dall’altra parte c’è qualcuno che spinge ancora di più, questi sono i risultati.
Ora per la n.1 italiana c’è la stagione sulla terra battuta, che inizierà agli Internazionali BNL d’Italia di Roma, per poi continuare a Strasburgo e finire al Roland Garros.