Berrettini: "Con Rublev sarà una rivincita, ma siamo migliorati tanto entrambi dall'anno scorso"

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Berrettini: “Con Rublev sarà una rivincita, ma siamo migliorati tanto entrambi dall’anno scorso”

I media americani tutti pazzi per Giovanni Bartocci, il capo tifoso di Matteo Berrettini. Lunedì la sfida contro Andrey Rublev

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Matteo Berrettini - Australian Open 2020 (via Twitter, @AustralianOpen)
 

La superstar della conferenza stampa di Berrettini dopo la sua vittoria di terzo turno contro Ruud non è Matteo stesso, ma il suo tifoso numero uno, ovvero Giovanni Bartocci, il proprietario del ristorante italiano dell’East Village “Via della Pace” che già lo scorso anno aveva sostenuto il tennista romano nel corso della sua cavalcata verso le semifinali. Bartocci si è accampato davanti ai cancelli chiusi di Flushing Meadows, a pochi metri dal campo n.17, su cui si giocava la partita Berrettini-Ruud, e con un megafono ha sostenuto a gran voce il suo beniamino per tutta la partita.

Non credo che nessuno non l’abbia sentito – ha detto Berrettini rispondendo alle domande di Peter Bodo di ESPN.com – faceva anche più rumore degli altri giorni. Purtroppo non posso andare a mangiare da lui perché siamo chiusi all’interno della bolla, ma mi dispiace molto per lui perché il ristorante è la sua vita, e quest’anno ancora prima del coronavirus ha avuto un incendio che lo ha distrutto”.

Anche Rennae Stubbs della ESPN ha parlato della sua storia durante la trasmissione, dicendo che il ristorante è a pochi isolati da casa sua e che anche lei he andata parecchie volte a mangiare lì. “Quando ero in Florida la primavera scorsa ci siamo sentiti molto spesso, gli ho parlato quando il ristorante è andato a fuoco ed era in lacrime, ma credo che abbia la stamina per uscire da queste situazioni, e spero di poterlo portare in giro ad altri tornei quando tutto ricomincerà”. Sarà difficile che l’ottavo di finale si possa giocare sul campo 17, ma se così dovesse essere Berrettini sarà l’unico tennista con un tifoso presente a sostenerlo.

Nella partita odierna con Ruud, le palle break che Matteo ha dovuto affrontare nel secondo game del terzo set sono state un momento delicato da affrontare: “Quello è stato un punto importante della partita. Il match sarebbe un pochino cambiato se avessi subito il break, anche se non troppo, perché mi sentivo in fiducia e sentivo di essere il miglior giocatore in campo. Però è stato importante annullare le palle break perché nel game successivo capita spesso di avere la chance di breakkare, come infatti è successo”.

Lunedì prossimo negli ottavi di finale ci sarà Andrey Rublev, proprio come era accaduto nel 2019. “Sarà un rematch, anche se le condizioni sono diverse, anche perché ora siamo due giocatori diversi noi. Siamo migliorati entrambi, molto. Lui ha iniziato l’anno benissimo, ha vinto due tornei consecutivi. Sarà molto dura, ha armi molto importanti, serve bene, diritto e rovescio sono straordinari, si muove bene, sa giocare su tutte le superfici. È già arrivato una volta nei quarti di finale qui. Sarà dura anche perché ci conosciamo molto bene”.

Il primo incontro tra i due risale infatti al torneo junior di Wimbledon del 2014: Rublev era testa di serie n.1 mentre Berrettini era dovuto passare per le qualificazioni. “Vinse lui 14-12 al terzo set”, ricorda Matteo, dopo aver ricordato una per una tutte le sfide ufficiali giocate sul circuito ATP, compresa quella in esibizione giocata qualche mese fa a Kitzbuhel durante la ripresa dal lockdown.

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