Roland Garros: Djokovic sul velluto, Tsitsipas in rimonta

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Roland Garros: Djokovic sul velluto, Tsitsipas in rimonta

Facile vittoria di Novak Djokovic su Mikael Ymer. Stefanos Tsitsipas perde i primi due set contro Jaume Munar ma vince al quinto

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Stefanos Tsitsipas al Roland Garros 2020 (foto Twitter @Rolandgarros)
 

[1] N. Djokovic b. M. Ymer 6-0 6-1 6-3

Dopo l’eliminazione lunedì sera della testa di serie n.4 Daniil Medvedev c’era curiosità per l’esordio di altri due “pezzi da novanta” del seeding al Roland Garros. Ormai lo si è detto in tutte le salse: questo sarà uno Slam diverso da tutti gli altri, e chi saprà adattarsi meglio alle singolari condizioni di questo torneo ottobrino avrà ottime possibilità di potersi giocare il titolo nel weekend finale.

Se c’erano dubbi sulle condizioni di Novak Djokovic, probabilmente non sono stati fugati dal test di primo turno contro Mikael Ymer, rasta-svedese classificato al n. 80 ATP, dal momento che la prova si è dimostrata ben presto non indicativa per “provare la febbre” al campione serbo. Davvero troppa la differenza di valore assoluto in campo, messa in evidenza dall’abisso esistente tra i due nella consistenza dei colpi da fondocampo.

Il ventiduenne svedese, fratello di due anni più giovane dell’altra promessa Elias (promessa non mantenuta, dato che non è mai entrato nei primi 100), ha almeno avuto la soddisfazione di mettere a segno uno dei colpi del torneo, un passante-tweener vincente che ricorda molto quello realizzato da Federer sempre contro Djokovic nella semifinale dello US Open 2009. Ma la perdita di soli cinque game non può essere considerata come un test probante per il n. 1 del mondo, che ha comunque approfittato per l’occasione per testare, anche troppo secondo alcuni, la palla corta, che a suo dire sarà un colpo fondamentale durante questo torneo, viste le condizioni di gioco estremamente lente.

I giocatori tendono a stare più indietro sulla terra perché la palla rimbalza più alta che sulle altre superfici – ha spiegato Djokovic – e quindi si cerca di avere più tempo per preparare i colpi. Ma adesso [in questo torneo] il rimbalzo è notevolmente più basso e quindi è importante avere un colpo di questo tipo come variante tattica per mantenere sempre l’incertezza nell’avversario”.

[5] S. Tsitsipas b. J. Munar 4-6 2-6 6-1 6-4 6-4

Chi invece ha avuto un test anche troppo probante è stata la testa di serie n. 5 Stefanos Tsitsipas, reduce dalla finale di Amburgo nella quale è stato a pochi punti dalla vittoria ma ha finito per essere rimontato da Andrey Rublev. L’ex NextGen Jaume Munar, attualmente al n. 108 del ranking ATP e sicuramente su una traiettoria meno promettente di quella che ci si aspettasse quando era arrivato alle porte dei Top 50 appena dopo aver compiuto 22 anni, ha messo in campo una strenua difesa, esaltata dal fondo lentissimo del Suzanne Lenglen, e si è aggiudicato il primo set per 6-4 rimontando uno svantaggio iniziale di un break grazie a splendidi passanti “alla Wilander” tirati da fuori dal campo a spazzolare le righe. Nel secondo set Tsitsipas si è fatto prendere dalla fretta e, disturbato anche da un problema agli occhi per il quale ha richiesto un medical timeout, è caduto dritto nella trappola dello spagnolo, continuando a tirare ciecamente bordate da fondo finendo o per sbagliare o per subire i passanti del suo avversario.

Nel terzo set, però, la musica è cambiata radicalmente: Tsitsipas ha cominciato a muovere il gioco, aprendo il campo a quasi ogni occasione fino a costruirsi l’angolo giusto per i suoi vincenti. Ha anche fatto fischiare uno smash a pochi centimetri dalle orecchie di Munar, per far capire che non scherzava, incamerando poi il terzo set per 6-1 in 26 minuti. Nel quarto set il greco ha trovato la tranquillità necessaria per attendere il momento giusto sul servizio di Munar, particolarmente deficitario con la seconda (4/13 nel parziale) e ottenere il vantaggio decisivo per portare il match al quinto set.

Alla fine, nella partita decisiva la differenza l’ha fatta un solo break, ottenuto da Tsitsipas al settimo gioco prima andando sul 15-40 con due belle risposte e poi forzando sul diritto di Munar ottenendo l’errore.

E così come ha dovuto fare il suo avversario della finale di Amburgo Rublev, anche Tsitsipas è stato costretto a rimontare due set di svantaggio per superare il primo turno al Roland Garros. “Ho trovato il mio tennis piuttosto tardi, nel terzo set, e da quel punto in poi mi sono sempre sentito come se fossi in controllo, anche se ero sotto due set a zero – ha detto Tsitsipas dopo la partita – All’inizio c’era qualcosa che non mi faceva sentire a mio agio, era tutto molto diverso da Amburgo, i miei colpi finivano tutti fuori, non sembravo in grado di trovare soluzioni. Poi ho iniziato a pensare, mi sono dato un po’ di tempo per capire come mai avevo tutta quella fretta e cercavo soluzioni così azzardate, e sono riuscito a trovare una visione del tutto nuova della partita”.

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