Area test
La gamma corde Solinco, una soluzione ad alto livello per tutti

Solinco è un’azienda specializzata nello sviluppo e la produzione di prodotti per il tennis di altissima qualità che vanta oltre trent’anni di esperienza. Produce racchette, corde e accessori, ma è proprio con le corde che ha guadagnato la fama di uno dei migliori brand mondiali nel settore. Davydenko era uno dei giocatori del roster, oggi Dustin Brown assieme ad altri è nella lista dei testimonial. Abbiamo provato il meglio del repertorio Solinco, il cui distributora italiano è AMZSports.
Tour Bite Diamond Rough

Tour Bite è la corda storica di Solinco, non c’è praticamente tennista in un qualsiasi circolo che non l’abbia provata. Da molti anni esiste anche la versione soft di questa corda ed esiste anche la versione Diamond Rough, oggetto di questo test. Il nome indica già il fine primario di questa corda, e cioè quello di generare spin avvalendosi di una sezione non rotonda. Si tratta di un monofilamento che è composto da una innovativa fibra di poliestere che garantisce feeling e livello di giocabilità molto buono. Potenza e spin sono le caratteristiche principali che emergono dopo qualche ora di gioco, buoni anche la stabilità, la lunghezza di palla che sembra più profonda del solito a parità di impatti e anche il tocco sulla palla. Ovviamente la sezione rough accorcia di qualche ora la durata che rimane però tutto sommato accettabile. La corda è come se fosse “viva”, si fa sentire nei vari usi ma è quando imprimiamo top spin sui colpi che si hanno le sensazioni migliori. Servizi in kick che escono facilitati, ottimi anche lo slice sempre in battuta e lo slice di rovescio: una corda che imprime effetto sulla palla come poche altre.
Tipologia Monofilamento
Forma Rough
Composizione Copoliestere
Disponibile nei calibri 120 125 130
Solinco Confidential

Questa corda, che ha richiesto “più di due anni di sperimentazione ai livelli più alti del gioco, grazie alla collaborazione con atleti ATP e WTA” in sostanza combina le caratteristiche di Tour Bite e Hyper-G aggiungendo un alto grado di giocabilità. Potrebbe essere la corda per eccellenza di Solinco, ideale per quei tipi di giocatori aggressivi che cercano spin e potenza senza tralasciare il feeling di gioco. Quello che emerge dal test è che questa corda rappresenta una buona soluzione per gli agonisti avanzati, per quei giocatori quindi che non hanno problemi a generare velocità di palla e che potranno beneficiare del grande controllo e della “connessione” con la palla di queste Confidential. Si può ovviamente lavorare sulla tensione di corde per alzare un po’ il fattore “potenza gratuita”, però bisogna stare anche attenti alla rigidità del telaio considerata l’alta rigidità della corda. Il comfort non è infatti il massimo in casa Solinco, ma è chiaro che Confidential è una corda che ha un grande feedback subito dopo l’impatto, risponde con precisione a quanto fatto in termini di impatti. A questo si aggiunge anche una durata della tensione molto buona.
Tipologia Monofilamento
Forma Pentagonale
Composizione Copoliestere
Disponibile nei calibri 115 120 125 130
Hyper G

La corda Hyper G nasce dalla richiesta di una corda che conservasse le doti di spin e di controllo della Tour Bite e che non avesse però il feeling secco e una durata limitata. Solinco etichetta con la caratteristica principale le matassine, su questa Hyper G c’è la scritta “Power”. Colorata di un verde fluo che non passerà di certo inosservato al circolo, questa corda monofilamento in poliestere presenta le stesse caratteristiche della Tour Bite, una sorta di sorella maggiore, avendo però più feeling con gli impatti a livello di contatto. C’è spin in abbondanza negli impatti da fondo campo, ma c’è anche una potenza elevata che rende questa Hyper G un modello molto eclettico, specie considerato il fatto che non c’è un’unica maniera per giocare bene con questa corda. Sembra infatti assecondare le diverse tipologie di gioco: attacco da fondo campo, difesa estrema, gioco a tutto campo. Provata su un telaio come la Blade v.7 dal profilo costante, la caratteristica migliore delle tante di questa corda è sicuramente il controllo: con una tensione sui 23/24 Kg la palla non usciva praticamente mai dal campo. Meglio scendere di qualche chilo se si preferisce avere più potenza a disposizione.
Tipologia Monofilamento
Forma Pentagonale
Composizione Copoliestere
Disponibile nei colori Verde
Disponibile nei calibri 105 110 115 120 125 130
Vanquish

Questa corda è un multifilamento che nasce con l’idea di emulare la sensibilità di gioco propria delle corde in budello naturale. Il nucleo centrale è formato da un poliamide ad alto modulo unito a una resina speciale, una miscela che produce una corda molto morbida e che, si capisce, si rivolge subito a quei giocatori che potrebbero lamentare qualche problema fisico. Si tratta di una corda vecchio stile, e che quindi preferisce caratteristiche di controllo rispetto a quelle di spinta. Bisogna fare attenzione al tipo di telaio sulla quale si sceglie di montare questa corda. Su una profilata moderna avrebbe poco senso, meglio scegliere un telaio abbastanza classico e rigido sul qualche questa Vanquish potrà compensare le caratteristiche di durezza, avendo quindi in mano un ottimo compromesso in termini di godibilità e prestazioni. Durata della tensione un po’ bassa, ampiamente al di sotto delle dieci ore di gioco.
Tipologia Multifilamento/Sintetico
Forma Tonda
Composizione Poliammide
Disponibile nei calibri 120 130 135
X-Natural

Un altro multifilamento di Solinco capace di avere ottime prestazioni sempre a discapito però della tenuta di tensione. La X-Natural è costruita con una miscela di fibre ad alto modulo per dare extra-potenza e miglior tenuta di tensione intrecciate con una resina di poliuretano termoplastico TPU. Il risultato finale è una corda molto elastica e che favorisce la giocabilità. La forma non è circolare ma bensì grazie al texturing di nome Diamond Rough ecco che il topspin diventa una delle prerogative d’uso di questa X-Natural. L’intento di abbinare comfort di gioco e Spin è perfettamente tradotto in campo dall’idea del laboratorio: la palla è ben “aggrappata” sulle corde quando si imprime rotazione e il comfort di gioco è molto elevato. Quando si colpisce la palla di piatto sulle corde si sente come una sorta di effetto trampolino: il tempo di permanenza sulle corde è praticamente percettibile, bello anche il suono della palla che esce dalle X-Natural che, come prevedibile, iniziano a muoversi sul telaio subito dopo qualche ora di gioco. Un pre-strech, anche minimo, è raccomandabile per prolungarne l’efficacia.
Tipologia Multifilamento/Sintetico
Forma Rough
Composizione Poliammide
Disponibile nei calibri 120 130
Revolution

“Una nuova corda in poliestere create per generare la massima potenza e un controllo imbattibile”. Così recita la promo di questa Revolution, una monofilamento che utilizza un poliestere innovativo appositamente progettato per avere più controllo di palla senza dimenticare il fattore potenza. In campo, più che la potenza è il controllo ad emergere come caratteristica principale. La palla rimane in campo, c’è un’ottima connessione con gli impatti e questo si traduce in colpi ben indirizzati e anche con una buona dose di potenza “gratuita”. Lo spin rimane molto facile da generare, è una caratteristica non molto pubblicizzata su questa Revolution ma che è veramente piacevole da riscontrare: colpi ben assestati e con swing sicuri rimangono in campo a forte velocità e con estrema precisione. D’altra parte il comfort non è quello di altre corde Solinco, rientriamo nella norma d’uso dei monofilamento in poliestere. La corda comincia a muoversi sul telaio quando perde tensione, questo accade dopo un discreto numero di ore di gioco. Noi abbiamo tagliato prima della decima ora di gioco, con corde ancora intatte ma con la palla che cominciava a filare via dal piatto corde. In generale, un’ottima soluzione per l’agonista che cerca una corda molto valida per spin e controllo.
Tipologia Multifilamento
Forma Pentagonale
Composizione Copoliestere
Disponibile nei calibri 115 120 125 130
Area test
Asics Gel Resolution 9: l’innovazione di un grande classico
Il modello di ASICS per chi ama giocare da fondocampo si rinnova: Gel Resolution 9 è una scarpa ancora migliore di prima. Il nostro test in campo

ASICS ha presentato i nuovi modelli 2023 delle scarpe GEL Resolution 9 e COURT FF 3, entrambe sviluppate in collaborazione con tennisti professionisti. Come sappiamo, ASICS ha studiato numerosi giocatori, pro e non, e ha individuato tre categorie principali di giocatori: chi gioca da fondo campo, chi ama sprintare verso la rete e la terza che è formata dal meglio di queste due tipologie.
La scarpa GEL Resolution è il modello dei cosiddetti baseliner, chi gioca prevalentemente da fondo campo; Matteo Berrettini e Iga Swiatek sono i testimonial principali di questa scarpa. Ma è una scelta super popolare per chi paga per averla, e questo fatto vale più di ogni recensione.
Nel proprio istituto di scienze sportiva, dove Asics progetta, innova e testa ogni modello prima di immetterlo sul mercato, hanno pensato di migliorare ancora di più quelle caratteristiche necessarie a stare al passo con il gioco “che si evolve con ritmi sempre più alti che richiedono movimenti altrettanto rapidi, recuperi rapidi e cambi di direzione repentini”, come ha affermato Azumi Taoka.
Per questo ASICS ha introdotto due sostanziali novità sulla Resolution 9. La prima è l’estensione del DYNAWALL (presente nella versione 8), la tecnologia che facilita i movimenti laterali del piede per poi favorirne il ritorno nella posizione di partenza, fin sotto il tacco della scarpa. Queste consente di avere movimenti più dinamici, una scelta arrivata proprio dopo lo studio dei movimenti dei tennisti in campo. E poi maggiore stabilità con la suola di nuova costruzione, che ora ha un contatto con il terreno più ampio per aumentare quindi la stabilità. ASICS dichiara una frenata migliorata del 4,4% rispetto alla Gel Resolution 8.
Altre tecnologie impiegate includono il classico GEL in zona rearfoot e forefoot, per ammortizzazione degli impatti al suolo e restituzione di energia, AHARPLUS nella suola per incrementarne la durata e PGUARD per rinforzare ulteriormente la zona del tallone.

TEST IN CAMPO
La Gel Resolution 9 è una scarpa pronta all’uso, e già questa è una prima differenza con la Resolution 8, che necessitava di qualche ora di gioco per trovare il comfort giusto. Adesso, con la nuova nuova tomaia più morbida ed elastica grazie alla tecnoogia DYNAWRAP, c’è un alloggiamento più comodo per quanto riguarda il piede e quindi fin da subito è una scarpa ready to play. Si percepisce subito anche il gran lavoro di supporto e stabilità frutto del sistema DYNAWALL. A livello estetico si nota il cambio del disegno della parte superiore della scarpa, lì dove non c’è contatto con il terreno e che quindi ASICS ha alleggerito ancora, usando meno materiale possibile proprio per contenere il peso e rendere ancora più morbida quella sezione. E cambia anche il sistema di allacciatura rispetto alla versione 8. Si percepisce un feeling di solidità maggiore rispetto al passato, si scivola sulla terra, si riparte duramente sul veloce per poi frenare all’improvviso per un cambio di direzione e la scarpa risponde prontamente, con un gran comfort e la sensazione di avere il piede protetto e sempre al sicuro. Detto della stabilità, che rimane la qualità principale di questo modello, riscontriamo un comfort migliorato e decisamente percepibile. Inoltre, la Gel Resolution 9 nella misura 44 è più leggera del modello precedente di circa il 2% (siamo sui 430 grammi circa). Infine le due suole, quella per tutte le superfici e quella specifica per terra battuta, hanno praticamente la stessa resa sui campi in terra. Abbiamo provato quella all-court sulla terra battuta e sull’erba sintetica, la scarpa non ha mai perso aderenza col terreno. Le scalanature classiche della suola da terra favoriscono ulteriormente la dispersione della terra rossa, ma come detto le differenze sono impercettibili giocando sul rosso.
CONCLUSIONE
La stabilità è sempre stata la caratteristica principale di questo modello e anche la versione 9 non fa che ribadirlo, specie chi vuole tenere al sicuro le proprie caviglie senza preoccuparsi dei movimenti repentini troverà in questa Gel Resolution 9 una fedele alleata.
Area test
Artengo TS 960, la scarpa scelta da Gael Monfils
Recensione e test in campo della TS 960 di Artengo, la scelta di Gael Monfils per una scarpa solida e stabile

Il gioco di Gael Monfils si basa soprattutto sulla parte atletica, la straordinaria mobilità che lo ha contraddistinto come uno dei tennisti migliori del circuito dal punto di vista fisico. Questa mobilità necessita di un adeguato supporto con il terreno di gioco, non a caso Monfils ha scelto per l’ultima parte di carriera la TS 960 di Artengo, il prodotto di punta in tema scarpe della casa francese.
La TS 960 è la soluzione in casa Artengo che si rivolge al tennista esperto, quello che abbisogna una scarpa che non lo tradisca mai negli spostamenti, balzi e scatti, una tipologia di giocatore esigente e che predilige un gioco intenso, anche su varie superfici. Rispetto alla TS990, altro modello che si rivolge a questa tipologia di atleti, con i 405 grammi per la taglia 43 questa scarpa risulta leggermente più pesante (35 grammi in più) e più rigida, questo per aumentare il sostegno del piede ed esaltare quindi le doti di stabilità e sicurezza.
Tante le tecnologie impiegate: dalla schiuma in poliuretano inserita nell’intersuola con il concetto Lateral CS, che ha lo scopo di un ammortizzamento performante e durevole, all’ARKSTAB, una placca in plastica situata nel centro della suola che regola la torsione fra la parte anteriore e posteriore della scarpa. La gomma usata nella suola esterna è RUBLAST e risulta molto resistente al tatto. Anche nella zona del tallone è stata inserita una placca in plastica per rafforzare il supporto.
Non meno importante delle tante tecnologie impiegate è il fattore estetico: con il nero/grigio a dominare la colorazione e gli inserti lilla ad alleggerire il tutto, una scelta aggressiva ma anche molto classy. Sono tanti i pregevoli dettagli di questa scarpa, come le scanalature nella parte superiore e laterale che appagano anche la vista.
TEST IN CAMPO
Le premesse delle caratteristiche di questa scarpa trovano immediato riscontro sul campo. La scarpa aderisce bene al piede, lo avvolge senza lasciare gap specie nella zona dell’avampiede, che è più larga rispetto al passato per una calzata più confortevole. Al comfort migliorato contribuisce anche la zona esterna dell’avampiede, la cui struttura risulta più morbida rispetto al passato, un fattore che Artengo ha studiato e sistemato ascoltando il parere di molti tennisti. La TS960 dà il meglio negli scatti repentini in avanti, mostrando che il sistema di ammortizzazione è di ottimo livello. Negli spostamenti laterali improvvisi la scarpa risulta rigida grazie alla placca posizionata sotto la suola con la placca ARKSTAB, che collega avampiede e tallone. Questo si traduce in una grande stabilità e quindi in una risposta pronta alle sollecitazioni del piede. La sensazione principale, dopo molte ore di gioco, è quella di avere una scarpa che protegge a dovere il piede, soprattutto nella zona della caviglia. La placca in plastica che avvolge la caviglia nella parte posteriore è infatti molto solida e protegge il piede in una zona chiave. Anche nella zona laterale dell’avampiede, quella soggetta a maggior abrasione per via delle scivolate e del contatto con il terreno (che Artengo ha denominato zona KPU), il materiale risulta resistente anche se più morbido rispetto alle versioni passate. Per quanto riguarda la suola, la scanalatura è progettata per adattarsi a tutte le superfici; sembra molto rigida e quindi forse si lascia preferire per quanto riguarda i campi in duro, superfici sulle quali l’abrasione è decisamente maggiore e sulle quali la TS960 può rappresentare un’ottima scelta anche per la durabilità.
CONCLUSIONI
Gli investimenti di Artengo in ricerca e sperimentazioni su tutti i materiali del tennis sono stati continui nel corso degli anni, i miglioramenti dei prodotti sono evidenti e questa TS960 è una soluzione che non ha niente da invidiare alle diretti concorrenti, con la Gel Resolution che è la parente più stretta per similitudini. Ad un prezzo vantaggioso, questa Artengo che vediamo ai piedi di Monfils è una scelta che non scontenterà i tennisti di buon livello, quelli esigenti che sottopongono la scarpa a numerosi stress e che quindi pretendono un’ottima ammortizzatione, stabilità, durata e comfort.
Area test
Donnay Pro One 97 Otcacore, un rinnovamento all’insegna della potenza
Recensione e test della Donnay Pro One 97 in versione Octacore, una racchetta che soddisferà il tennista esigente con comfort e sensibilità ad altissimi livelli.

La Donnay Pro One Octa è la riedizione in versione 2022 della storica Pro One, un telaio usato dai campioni degli anni ’90. Pro One Octa è il telaio top di gamma in casa Donnay, che vuole offrire il massimo al tennista esigente, che potrà avvalersi di comfort e sensibilità ai massimi livelli senza tralasciare spin e controllo, altre due prerogative di chi cerca un telaio che possa aiutarlo a contenere l’esuberanza in termini di potenza e fluidità di braccio.
L’update con Octacore rende i telai Donnay Unibody (nella rinnovata gamma ci sono anche i modelli Allwood 102 e Formula 100, presto recensiti su queste pagine) ancora più stabili conferendo loro una maggiore potenza rispetto alle versioni passate. Inoltre, grazie al miglioramento della tecnologia Xenecore, con questo aggiornamento ci sono notevoli riduzioni di vibrazioni. Ma da cosa deriva la qualità del feeling di ogni racchetta Donnay? L’azienda costruisce i suoi telai realizzandoli in un unico fusto senza aggiunta di pallets o schiuma poliuretanica, con il telaio interamente in graphite, dalla punta al manico, senza interruzioni. Unibody permette la migliore trasmissione possibile del feeling all’impatto con la pallina, restituendo un feedback sensibile al braccio del tennista.
La novità rispetto al modello Xenecore è che la rigidità ora è leggermente più alta (passando da un valore di 57 a 64), una scelta che va in controtedenza con le scelte di mercato attuali, che cercano di abbassare la rigidità dei telai cercando maggior confort. Donnay però, che ha fatto della flessibilità delle racchette il suo trademark negli ultimi anni, riesce a trovare una formula che mantiene il feeling old school senza sacrificare la potenza, perché la Pro One 97 promette di aiutare il tennista a far viaggiare la palla.
A livello estetico questa Donnay torna in versione nero lucido abbandonando la colorazione satinata, ci sono ancora i rettangolini Donnay alla base dell’ovale, che non sono più gialli e che cambiano colore a seconda della luce.
Caratteristiche tecniche
Dimensioni piatto: 97 pollici
Peso: 305 grammi
Bilanciamento: 31,5 cm
Swingweight: 295 non incordata (323-325 incordata)
Schema corde: 16×19
Rigidità: 64 RA
Profilo: 21 mm costanti
Lunghezza: 68.5 cm
TEST IN CAMPO
In campo, fin dai primi colpi si capisce che il feeling Donnay, quegli impatti che hanno un mix eccezionale in termini di comfort ma allo stesso tempo di stabilità nel momento di colpire la pallina, è rimasto invariato anche in questa versione Octacore. Il secondo riscontro di questa Pro One è la potenza, che risulta superiore rispetto al modello precedente proprio grazie alla maggiore rigidità. La pallina ora esce facilmente dall’impatto, i 21 millimetri di spessore costante del telaio consentono di tagliare l’aria molto rapidamente, quando si colpisce la palla si ha una sensazione di solidità maggiore (che deriva anche dal fatto che la tecnologia Xenecore rende il telaio pieno) e questo senza andare a discapito del feeling Donnay. Il controllo di palla richiede il setup corretto a livello di scelta di corda e di tensione, Pro One 97 è sì precisa ma più potente, e quindi la scelta giusta della corda è determinante per valorizzare anche le qualità di controllo. Capitolo rotazioni. La maggior potenza si riscontra anche in una complessità di palla maggiore quando si cerca un top spin esasperato, è chiaro però che in mano non abbiamo un telaio fatto per maniaci del top spin. Questa è una racchetta che consente di fare tutto, ma che dà il meglio quando lo spin è usato per il finale dei colpi, lo si capisce anche quando si gioca in backspin, che esce sempre in maniera decisa e fluida, facendo capire che Pro One 97 Octacore è una racchetta a tutto campo. Gli impatti piatti sono decisi, vanno controllati proprio in virtù della maggior potenza disponibile, e quindi ancora una volta raccomandiamo di giocare con la tensione delle corde. Questo si riscontra anche durante il gioco di volo, quando capiamo che un leggero taglio nelle volée consente di avere i risultati migliori. Anche nei colpi sopra la testa, smash e servizio, la botta piatta esce molto bene dalla racchetta, qui la potenza generosa del telaio consente di avere ottime velocità con poca fatica, un fattore fondamentale specie quando le partite si allungano. La racchetta è generosa anche a livello di zona d’impatto utile, è praticamente una 98, e quindi anche i colpi decentrati riescono a essere controllati con buoni risultati.
CONCLUSIONI
La missione di Donnay per questa rinnovata versione della Pro One era evidentemente quella di rendere il telaio più potente, abbracciando una fetta di giocatori ancora più ampia, senza sacrificare il comfort di gioco. Il feeling di gioco rimane invariato nonostante l’innalzamento della rigidità, che rende la racchetta più potente sacrificando qualcosa in termini di controllo. La missione è quindi compiuta, Pro One 97 Octacore si conferma una scelta da considerare se si cerca un telaio 16X19 nella fascia di peso 300-310 grammi.
Corde adoperate per il test:
String Project Keen 22/21
String Project Gold 22/21