Francesca Schiavone: "Tennis femminile più bello da vedere. Le donne sono una calamita per la pubblicità"

Interviste

Francesca Schiavone: “Tennis femminile più bello da vedere. Le donne sono una calamita per la pubblicità”

Intervista de L’Espresso alla Leonessa. Sul tennis femminile: “Le donne devono trovare una soluzione intelligente per fare punto, armoniosa”. Il suo nuovo progetto è un bistrot sui Navigli: “Mi dà gioia, sperimento il piacere di accogliere”. E vuole diventare sommelier

Pubblicato

il

 

Polivalente in campo e anche nella vita. Così come aveva mille frecce al suo arco a seconda dell’avversaria che incontrava in gara, anche fuori dal campo Francesca Schiavone, oltre alla sua inesauribile grinta, dimostra spirito eclettico e tanti talenti.

In un’intervista rilasciata a Anna Bonalume, per L’Espresso, la campionessa del Roland Garros 2010 parla della sua nuova vita lontana dalle gare. Dopo aver vinto “la lotta più dura in assoluto”, quella contro la malattia, Francesca ha inoltre appena pubblicato il libro “La mia rinascita”, dedicato ai genitori. Sono pagine in cui racconta la sua battaglia – e la vittoria – contro il tumore, e sottolinea la forza dei sentimenti e dell’unità familiare: «L’amore, quello per la mia famiglia e per la persona con la quale condivido la mia vita. L’amore è forza. I miei genitori mi hanno aiutata tanto, mi hanno trasmesso l’importanza di restare uniti e soprattutto il valore della disciplina. Da piccola mi dicevano sempre: “Prima studi, poi fai quello che vuoi, giochi, sei libera“.

Nel libro – e nell’intervista – l’ex campionessa parla anche del rapporto con le sue storiche colleghe, Flavia Pennetta, Roberta Vinci e Sara Errani, con cui ha vinto ben quattro Fed Cup: “Con le ragazze ho sempre avuto un normale rapporto tra colleghe. Quando giocavo ero molto competitiva, non concedevo spazio all’amicizia. Ma, nonostante questo, c’era tantissimo rispetto. Appena potevo le schiacciavo, ma mai fuori dal campo. Le schiacciavo perché vincevo. C’era competizione, ma quando una era in difficoltà un’altra andava ad aiutarla, sempre. Forse sono stata fortunata. Quando dai tanto ricevi tanto, ma prendi pure belle mazzate“.

Francesca Schiavone, Cerimonia in onore di Flavia Pennetta – Foro Italico, Roma – 10 maggio 2016 (foto di Monique Filippella)

E poi Sileni, la donna con cui condivide la vita e sua socia nel suo nuovo progetto da imprenditrice, il bistrot “Sifà“, sui Navigli. “Io e Sileni abbiamo immaginato menù e letto libri, lei leggeva ad alta voce e io mi concentravo sulle parole del racconto”.

TENNIS MASCHILE E FEMMINILE A CONFRONTO

Cosa ne pensa Francesca della recente proposta di Roger Federer della fusione dei circuiti ATP e WTA?Oggi, nel tennis, il divario tra la remunerazione degli uomini e delle donne è enorme. Più forza c’è, più soldi ci sono. Dunque possibilità di crescere, di investire in un team, in un allenatore, in un fisioterapista. L’unione fa la forza“.

Schiavone sottolinea, inoltre, le differenze in campo tra il gioco maschile e quello femminile, considerando come il tennis femminile attiri maggiormente l’interesse dei media e del pubblico: “Non puoi chiedere a una donna di effettuare un servizio a 220 chilometri all’ora, come fa un uomo. E, viceversa, non puoi chiedere a un uomo di palleggiare per dare più spettacolo, perché ognuno ha le proprie qualità. Uniamo queste due cose: la nostra capacità di generare pubblicità, perché in TV e sul web le donne sono molto seguite, e le capacità degli uomini. Il gioco femminile è molto più bello a vedersi e questo è una calamita per la pubblicità. La lotta tra noi atlete è una lotta tra caratteri, non è un rapporto di forza. Le donne utilizzano gli angoli del campo perché per fare il punto devono trovare una soluzione intelligente, armoniosa. Gli sponsor, inoltre, sono attratti dal mondo femminile, dalla loro componente mentale e caratteriale. Le donne sono molto più comunicative e forti, sotto tanti punti di vista”. 

Ritornando poi al suo nuovo progetto legato all’arte della gastronomia, Francesca ammette le grandi (e nuove) soddisfazioni che le dà il suo bistrot: “È un nuovo progetto che mi dà gioia, dove sperimentare il piacere di accogliere. Nel mio bistrot offro degustazioni di bruschette, formaggi, vini, tartare». E poi l’annuncio di una nuova, affascinante sfida: “Un corso da sommelier: un mondo infinito, un impegno duro, sono ancora indietro. Per ora sorseggio e consiglio agli amici“.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement