Al di là di tutte le polemiche che l’hanno travolto nei mesi scorsi, Novak Djokovic continua a dare il suo contributo agli ospedali, la trincea nella guerra contro il Covid-19. Attraverso la sua fondazione, la Novak Djokovic Foundation, il numero uno del mondo ha donato un macchinario all’avanguardia per tomografie computerizzate (TAC) dal costo di 210 mila euro all’ospedale Dragisa Misovic di Belgrado. “Il sistema sanitario non solo del nostro Paese, ma anche degli altri stati è sotto forte pressione, quindi è necessario sostenerli“ ha detto il serbo recandosi personalmente all’ospedale. “Grazie a tutti gli operatori sanitari che lavorano in circostanze straordinarie da quasi dieci mesi e combattono per tutti noi. Con questa pandemia ci siamo resi conto che serve essere equipaggiati per qualunque sfida e spero che questo scanner renda il lavoro più semplice per tutti gli operatori sanitari”.
Il direttore del centro ospedaliero ha spiegato l’importanza del macchinario donato da Novak per la lotta al Covid: “Ringrazio la Novak Djokovic Foundation, Novak e la sua famiglia per questo fantastico scanner, che una volta finita la pandemia potrà aiutare i pazienti a ricevere cure oncologiche di qualità. Durante il periodo Covid, potremo avere diagnosi precise ai polmoni e non solo per i pazienti che sono intubati in soli 15 secondi“. Inoltre Novak ha donato 12 ventilatori e 54 monitor clinici a sei ospedali di Serbia e Kosovo, mentre la Clinica Pneumologica della Serbia centrale ha ricevuto cinque ventilatori non invasivi e 57 paia di pantofole anti-batteriche per gli operatori e l’ospedale di Novi Pazar 42.500 euro da spendere per attrezzature mediche.
