Il tennis riapre le porte (Alessandro Mastroluca, Corriere dello Sport)

L’Australian Open, in programma dall’8 al 21 febbraio, si giocherà con un massimo di 30 mila tifosi presenti a Melbourne Park. Il ministro dello sport dello stato di Victoria, Martin Pakula, ha spiegato poi che la capienza, ridotta della metà rispetto alla media degli ultimi tre anni, verrà ulteriormente ridimensionata per gli ultimi cinque giorni del torneo. Nelle fasi finali, infatti, saranno ammessi non più di 25 mila spettatori, considerato che si giocano meno partite e su meno campi. In ogni caso, si tratta del pubblico più numeroso presente dal vivo per un grande evento sportivo da molti mesi a questa parte. Secondo Pakula, è anche un premio ai comportamenti dei cittadini dello stato che hanno affrontato un lockdown tra i più lunghi e i più severi al mondo. Lo stato di Victoria di cui Melbourne è capitale risulta “Covid-free” da 24 giorni. I protagonisti dell’esibizione di Adelaide, che ha coinvolto anche l’azzurro Jannik Sinner oltre a Rafa Nadal, Novak Djokovic, Serena Williams tra gli altri, hanno già potuto provare di nuovo l’ebbrezza di giocare in uno stadio quasi pieno. Sarà così anche a Melbourne Park, teatro eccezionalmente di tutti i tornei di preparazione all’Australian Open. […]

Berrettini: “Tengo un diario per ricordarmi di questi giorni” (Paolo Rossi, La Repubblica)

Il rodaggio è finito, così come la quarantena australiana: Matteo Berrettini domani notte a Melbourne affronta Dominic Thiem (dopo Fognini-Novak) nel primo turno della Atp Cup, Italia-Austria. Berrettini, si è scrollato la ruggine di dosso? «Quello lo vedremo presto: ma così stanno le cose, vale per tutti e inutile lamentarsi». […]

Si comincia a fare sul serio: dubbi?

Sono contento, la preparazione invernale è stata fatta bene. Ho lavorato su tante cose, la priorità è stata studiare gli spostamenti in campo, come arrivare in corsa, come rispondere. Mi sento bene, poi i tornei sono un altro discorso. Come so anche che l’inizio di stagione sarà difficile.

Ad aprile gli anni saranno 25: l’età della maturità, e delle riflessioni.

Non ricordo episodi più gravi di questa situazione nella storia. Quello che per me è insopportabile è il fatto di non sentirsi liberi, di potersi spostare, fare quello che si desidera. Difficile da accettare per come sono fatto io.

E riguardo al tennis? Cosa l’ha infastidita?

Tennisticamente l’assenza di pubblico e l’aver giocato poco. Le emozioni che vivi in campo sono diverse se c’è la gente oppure no. Per carità, quando giochi lo stimolo c’è sempre, però poi dipende anche dal Dna dei giocatori e lo sono fatto in una certa maniera per cui il pubblico, il suo umore, le reazioni della gente influenzano la mia sensibilità, in qualche modo mi aiutano. Però se poi le raffronto in assoluto, con il resto del mondo e con quello che è la vita degli altri mi rendo conto che ci sono problemi ben più gravi per cui io sono assolutamente privilegiato.

Lei come reagisce nel privato, qual è il suo antidoto personale?

Ognuno la vive a modo suo, c’è anche quello cui non frega nulla, io personalmente resto stretto nelle relazioni col mio team e, grazie al potenti mezzi di comunicazione che abbiamo, cerco di stare in contatto con la famiglia. Mettiamola così c’è più tempo per stare per i cavoli propri. Nel frattempo, continuo a tenere il mio diario personale. È un modo per mettere in ordine i pensieri.

Nel 2019 il suo boom, il bicchiere mezzo pieno nel 2020. E il 2021?

Dunque, nel 2019 sono salito improvvisamente sulla giostra e ho dovuto ballare d’istinto. Nel 2020 ho preso consapevolezza. Nel 2021 so che devo rifare tutto…

In Spagna hanno scritto che Rafa Nadal si è dato 5 obiettivi In questa nuova stagione. E lei?

No, no, no. Ma Rafa l’ha fatto perché non ha mai vinto niente…