Federer tornerà in campo a Doha: "In Australia era troppo presto. Volevo un torneo più piccolo"

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Federer tornerà in campo a Doha: “In Australia era troppo presto. Volevo un torneo più piccolo”

Il campione svizzero lo ha annunciato in un’intervista a SRF. “Proverò a giocare di nuovo sulla terra battuta. Poi Halle, Wimbledon, Olimpiadi e US Open”

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Roger Federer - Australian Open 2020 (via Twitter, @AustralianOpen)
 

Non saranno più di 405 i giorni senza Roger Federer nel circuito. Assente dalla sconfitta in semifinale all’Australian Open contro Djokovic, il campione svizzero ha subito una piccola operazione di artroscopia al ginocchio, saltato a piè pari il resto del 2020 – prima e dopo il lockdown – e ha rinunciato anche alla complicata trasferta australiana di quest’anno. Si attendeva un annuncio sul torneo scelto per il rientro, ed è arrivato nel corso di un’intervista rilasciata a SRF, l’azienda radiotelevisiva della Svizzera tedesca.

Negli ultimi mesi ho fatto molta riabilitazione. Ho pensato a lungo a quando e dove tornare. A causa dell’infortunio al ginocchio, l’Australia era un po’ troppo presto; mi è dispiaciuto perché è uno dei posti in cui mi piace di più giocare“. Dunque la scelta è ricaduta su Doha: “Volevo rientrare in un torneo più piccolo, dove lo ‘stress’ è un po’ inferiore“. Lo start del torneo qatariota è fissato per l’8 marzo, dunque tra il 9 e il 10 dovrebbe concretizzarsi l’esordio nella sua ventiquattresima stagione da professionista – l’esordio è avvenuto nel 1998. Federer ha giocato sette volte il torneo di Doha, sollevando tre volte il trofeo (2005, 2006 e 2011).

L’assunto di base è che adesso non c’è smania, o ‘morbosità’ come dice lo stesso Roger, di tornare a frequentare il circuito dopo . Lo farà alle sue condizioni. Se il ginocchio gli darà una mano, ‘proverò a giocare di nuovo sulla terra battuta. E poi ovviamente Halle, Wimbledon, le Olimpiadi e lo US Open. Voglio ancora festeggiare una grande vittoria, per questo sono pronto ad affrontare un percorso lungo e difficile‘.

Sono parole che ovviamente solleticano l’interesse dei tifosi italiani, che sperano di poterlo vedere ancora una volta a Roma – ammesso che il torneo si faccia e si giochi a parte almeno parzialmente aperte. Sono però discorsi molto prematuri, il prossimo orizzonte è Doha e da lì in poi si procederà settimana per settimana. Anche perché il richiamo della famiglia, che ha potuto goderselo più che mai negli ultimi 12 mesi, si fa sempre più forte alla soglia dei 40 anni (li compirà l’8 agosto). “Sono diventato un po’ quello che organizza in famiglia, so sempre cosa fanno i quattro bambini e mi assicuro che non siano mai in ritardo. E sono anche l’autista della famiglia! Ma sono rimasto sorpreso dal fatto che (in questi mesi senza giocare, ndr) ho continuato a guardare le partite e controllare i risultati. Di solito, se non partecipo a un torneo, non lo faccio“. Un modo per dire che il tennis gli è mancato, almeno quanto lui è mancato al tennis.

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