Andy Murray gioca alla pari con Rublev per un set, ma questa volta è la testa a tradirlo

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Andy Murray gioca alla pari con Rublev per un set, ma questa volta è la testa a tradirlo

A Rotterdam, lo scozzese si scioglie sul più bello contro la testa di serie numero 4, ma non demorde: “Imparo molto da incontri come questo”

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Andy Murray - Rotterdam 2021 (via Twitter, @abnamrowtt)
 

La giornata di ieri al torneo ATP 500 di Rotterdam è stata caratterizzata dalle prestazioni non brillantissime dei due top player Medvedev e Zverev, entrambi incappati in un’inaspettata sconfitta. Andrey Rublev invece, testa di serie n. 4, nella sessione serale non si è fatto sorprendere da un Andy Murray apparso questa volta in buone condizioni fisiche, ma non altrettanto mentalmente. In passato anche la sconfitta dello scozzese si sarebbe dovuta annoverare tra quelle dei top player, ma purtroppo per lui i tempi sono cambiati e non è più uno degli uomini da battere. “Voglio giocare a questo livello perché imparo molto dagli incontri come quello di questa sera; i problemi che hai e gli errori che commetti si amplificano a questo livello” ha detto il 33enne dopo la sconfitta, a riprova della sua grande abnegazione verso il tennis.

Il match è stato equilibrato solamente nel primo set dove il russo si è dovuto adattare al gioco dello scozzese, rinunciando alle sue frequenti accelerazioni e optando per un gioco da fondo più regolare. “Con Andy non posso andare di fretta” ha spiegato Rublev a fine partita. “Non posso giocare col mio classico stile dove colpisco al massimo ogni pallina. Devo rallentare, variare il gioco e aspettare l’occasione giusta per accelerare”. I 24 vincenti messi comunque a segno certificano il fatto che sia stato lui a tenere maggiormente il controllo, e sul 5-5 del primo set ha piazzato l’affondo sfruttando la sua risposta di dritto. Murray gli ha dato una bella mano con due doppi falli e di conseguenza è arrivato il break che ha deciso il parziale per 7-5 durato più di un’ora.

Nel turno precedente Andy era riuscito a risalire da un set di svantaggio, contro Robin Haase, ma questa volta la montagna da scalare era troppo impervia e Rublev non si è mai lasciato avvicinare. Dal 2 pari in poi, il russo ha infilato quattro giochi consecutivi che lo hanno condotto alla 17esima vittoria consecutiva in un ATP 500, e ora è alla ricerca del suo quarto titolo consecutivo in questa categoria. Murray invece parlando della sua attuale condizione ha aggiunto: “Bisogna trovare il giusto equilibrio tra il numero sufficiente di match da giocare e il livello al quale io riesca ad imparare e trarne benefici il più rapidamente possibile. Credo che questa sera ci siano dei segnali positivi. Solo che quando contava di più io non sono stato bravo abbastanza. Devo migliorare”.

Dopo aver subìto il break nell’undicesimo game, Murray ha avuto due chance del contro-break ma non è riuscito a sfruttarle, e ha ammesso di averne risentito anche nel secondo parziale. Non sono abituato a fare questo tipo di errori in quei momenti e trovo la cosa un po’ frustrante. Mi rendo conto di essermici soffermato troppo con la mente nel prosieguo del match e questo ha influito nel secondo set”.

La voglia dello scozzese di tornare a competere con i migliori, per quanto qualcuno la possa trovare anacronistica se non addirittura una perdita di tempo, è ammirevole per la tenacia con la quale viene perseguita e c’è anche un suo collega illustre che in qualche modo si trova sulla stessa barca. “Io voglio andare in campo per competere e divertirmi, e credo che per Roger [Federer] sia lo stesso. Sono sicuro che si sarà allenato duramente e sia eccitato di poter tornare in campo. Sono certo che, una volta che il suo corpo avrà recuperato, sarà in grado di giocare un tennis di alto livello. Anche se dovesse esserci un calo nelle prestazioni fisiche, lui riuscirebbe a compensare con le sue abilità. Se la caverà alla grande”.

Il tabellone completo di Rotterdam

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