BUn Andreas Seppi monumentale si guadagna la finale del Challenger 80 di Biella 3, superando l’olandese Robin Haase (n.193 ATP, ma arrivò al n.33 nel 2012)col punteggio di6-1 7-5 in un’ora e venti di gioco. Certo i precedenti erano favorevoli all’altoatesino (6-1) e Haase non è sicuramente nel momento migliore della propria carriera, ma a 37 anni quando arrivi alla fine di un torneo la fatica potrebbe giocarti dei brutti scherzi. Fortunato allora Andreas che nei quarti si è sbarazzato rapidamente del tedesco Peter Gojowczyk (n.126 ATP), costretto al ritiro per un dolore al collo.
Così l’azzurro butta subito in campo tutte le energie risparmiate, facendo un sol boccone del primo set. Nel secondo parziale si capisce subito che la musica sarà diversa e già nel quarto gioco Andreas è costretto a fronteggiare due palle break. Sul 5-5 è invece lui ad avere palle break, le prime due Haase se le gioca molto bene, la terza è quella buona. Sul 6-5 succede di tutto: colpi vincenti, errori e nastri dispettosi si alternano in un game da batticuore che Andreas riesce
alla fine ad aggiudicarsi al quinto tentativo, dopo aver anche annullato due palle break che avrebbero rischiato di riaprire l’incontro.
In finale gli toccherà il britannico Liam Broady (n.170 ATP) che ha avuto la meglio sull’ucraino Illya Marchenko (n.179 ATP e vincitore del Challenger di Biella 1 su Andy Murray in finale) col punteggio di 6-3 7-6.
