La WTA aggiorna il ranking: niente salvagente

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La WTA aggiorna il ranking: niente salvagente

A differenza di quanto fatto dall’ATP, non sarà possibile mantenere il 50 percento dei punti ottenuti nel 2019 in tornei che non si sono disputati nel 2020

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Ashleigh Barty - Australian Open 2021 (via Twitter, @AustralianOpen)
 

La WTA ha annunciato che il ranking tornerà più vicino al tradizionale sistema annuale a partire dal lunedì successivo a Miami, vale a dire il 5 aprile; mentre i punti inizieranno a scalare, tuttavia, qualche piccola postilla legata alle modifiche del calendario avvenute nell’ultimo anno permarrà.

Steve Simon, CEO del circuito femminile, ha dichiarato: “La WTA ha lavorato a stretto contatto nel corso degli ultimi mesi con il Players’ Council, con le giocatrici e con il consiglio d’amministrazione per identificare le modifiche appropriate ai WTA Rankings che ci aiuteranno a creare un percorso per il ritorno al tradizionale ranking annuale”.

L’annuncio ufficiale ha sottolineato che i principi fondamentali degli aggiustamenti sono quattro:

  • ritornare nella maniera più giusta possibile al ranking tradizionale;
  • i punti ottenuti in un dato torneo dovrebbero durare fra uno e due anni, qualora possibile (questo punto è quello più flessibile, come si vedrà);
  • le giocatrici dovrebbero sempre avere la possibilità di difendere i punti che stanno per perdere;
  • quando i punti verranno persi, verranno persi al 100 percento.

La differenza fondamentale rispetto alla revisione operata dall’ATP si evince dal quarto punto, ed è che non sarà possibile mantenere il 50 percento dei punti ottenuti in tornei cancellati lo scorso anno, per esempio Wimbledon. Anche il terzo punto, però, evidenzia un’ulteriore discrasia: il tour maschile ha infatti deciso di scalare i punti ottenuti ad Indian Wells 2019 nonostante il 1000 californiano non si sia svolto quest’anno, mentre la WTA ha deciso di mantenerli fino alla prossima edizione (probabilmente prevista per il marzo 2022).

Di seguito vediamo quale sarà l’approccio alle varie tipologie di torneo come sono state spiegate nell’annuncio.

TORNEI CHE NON SI SONO GIOCATI NEL 2020 MA CHE SI GIOCHERANNO NEL 2021

I punti ottenuti nel 2019 verranno scalati a due anni dal loro ottenimento. Esempi includono Miami, Madrid e Wimbledon – è in sostanza la categoria che differisce maggiormente dagli aggiustamenti ATP.

TORNEI CHE NON SI SONO GIOCATI NEL 2020 E CHE AL MOMENTO NON SONO IN PROGRAMMA NEL 2021

I punti ottenuti a questi tornei verranno scalati dopo la prossima edizione: questo significa che potrebbero durare tre anni. L’esempio classico in questo caso è Indian Wells – Bianca Andreescu, quindi, potrebbe mantenere i 1000 punti ottenuti nel 2019 fino al 2022. L’idea, come sottolineato nell’annuncio, è che le giocatrici debbano poter avere l’opportunità di difendere i punti ottenuti in un torneo prima che svaniscano.

TORNEI CHE NEL 2020 SI SONO GIOCATI IN DATE DIVERSE DA QUELLE CONSUETE

Per questa categoria la WTA ha creato una distinzione, visto che stiamo parlando di tornei che si sono svolti sia nel 2019 che nel 2020, permettendo alle partecipanti di tenere il miglior punteggio ottenuto fra le due edizioni nell’interpretazione “Best of” delle classifiche:

  • da una parte i tornei che si siano comunque giocati entro quattro settimane dalla data prestabilita (Palermo, Lexington e Praga);
  • dall’altra, invece, troviamo tornei che abbiano cambiato collocazione temporale in maniera più sensibile, vale a dire Roma, il Roland Garros, Istanbul e Strasburgo.

Per quanto riguarda Palermo, Lexington e Praga, questo è il distinguo:

  • i punti del 2019 scaleranno dopo due anni;
  • i punti ottenuti nel 2020 scaleranno o quando il torneo avrà luogo nel 2021 o a un anno di distanza dall’edizione 2020, a seconda di quale evento avverrà prima – per citare il caso di Palermo, il torneo nel 2020 è stato posticipato di due settimane rispetto alla collocazione tradizionale, quindi i punti ottenuti nel 2020 scaleranno dopo 50 settimane invece che dopo 52 (ammesso e non concesso che il torneo si giochi nel suo slot consueto nel 2021).

Per quanto riguarda Roma, il Roland Garros, Istanbul e Strasburgo, invece, la situazione è più complicata:

  • i punti del 2019 scaleranno dopo due anni anche in questo caso;
  • i punti del 2020, invece, verranno raffrontati a quelli ottenuti nel 2021: se i punti ottenuti nel 2020 saranno più di quelli ottenuti nel 2021, scaleranno dopo un anno, venendo sostituiti da quelli ottenuti nel 2021 (la campionessa uscente di Parigi, Iga Swiatek, potrà quindi tenere i suoi 2000 punti fino a ottobre se non bisserà il successo); questo significa, quindi, che i punti ottenuti al Roland Garros del 2021 o a un altro torneo di questo gruppo avranno un impatto immediato (verranno cioè attribuiti il lunedì successivo alla fine del rispettivo torneo) solo per chi farà meglio quest’anno rispetto all’anno scorso. Se Barty rivincesse il Roland Garros, quindi, riuscirebbe a non perdere punti fin da giugno, mentre di Swiatek abbiamo detto.

TORNEI CHE SI SONO GIOCATI NEL 2020 MA CHE NON SI SVOLGERANNO NEL 2021

Questo gruppo include i tornei cancellati all’inizio di quest’anno come Brisbane, Auckland and Shenzhen; nel loro caso i punti scaleranno dopo due anni, vale a dire a gennaio 2022.

TORNEI CHE SI SONO GIOCATI NEL 2021 CON IL RANKING AGGIUSTATO E CHE SI ERANO DISPUTATI NEL 2020

Guardando questa categoria, ci si trova di fronte a un caso piuttosto bizzarro: la WTA, infatti, non ha mai annunciato ufficialmente (per lo meno non sul suo sito) il prolungamento del ranking aggiustato ai primi tre mesi del 2021; l’ultimo aggiornamento su wtatennis.com, infatti, risaliva al 9 luglio del 2020.

In ogni caso, questo gruppo include i tornei che nel 2021 si sono giocati regolarmente nel primo trimestre, anche se magari non nelle stesse date del 2020; fra loro si annoverano l’Australian Open, Dubai, Doha, San Pietroburgo, Lione, Guadalajara, e Monterrey. In questo caso vale la stessa regola che si applica per Palermo, ma scalata di un anno:

  • i punti del 2020 scadranno dopo due anni;
  • i punti ottenuti nel 2021 scadranno o quando il torneo avrà luogo nel 2022 o a un anno di distanza dall’edizione 2021, a seconda di quale evento avverrà prima – l’Australian Open 2021 è stato posticipato di tre settimane rispetto alla collocazione tradizionale, quindi i punti ottenuti nel 2021 scaleranno dopo 49 settimane invece che dopo 52 (ammesso e non concesso che il torneo si giochi nel suo slot consueto nel 2022).

In conclusione, si tratta di una categorizzazione molto capziosa e apparentemente astrusa, che a differenza di quella scelta dall’ATP potrebbe causare non pochi shock all’interno delle classifiche e vive anche di più estremi, visto che alcuni punteggi saranno validi per meno di un anno ed altri addirittura (con ogni probabilità) per tre stagioni. Tuttavia, i princìpi esposti all’inizio si riflettono abbastanza chiaramente nelle scelte fatte, princìpi che, nonostante le difficoltà incontrate dalle giocatrici dall’inizio della pandemia, esprimono la volontà del tennis femminile di premiare chi ha fatto meglio nell’ultimo anno riflettendo dei valori più vicini a quelli reali.

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