Ana Konjuh: "Ciò che non ti uccide ti rende più forte. Ora punto a un tennis più tattico"

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Ana Konjuh: “Ciò che non ti uccide ti rende più forte. Ora punto a un tennis più tattico”

La croata torna grande dopo tre stagioni infernali: “Ora apprezzo di più le cose. Quei due anni sono stati frustranti”. Swiatek la elogia: “Un bell’esempio di coraggio e della fiducia che bisogna avere in se stessi”

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L’esaltante comeback americano continua per Ana Konjuh. A Miami, la 23enne croata ha superato anche la campionessa del Roland Garros 2020 Iga Swiatek, confermando di aver ritrovato il tennis delle grandi competizioni dopo i due anni di stop per infortunio (e quattro operazioni al gomito). Un match lottato, in cui Ana ha avuto la meglio sulla polacca in tre set (6-4 2-6 6-2). Ora, agli ottavi, la attende la Sevastova, che ha beneficiato del ritiro di Simona Halep.

Un motivo d’orgoglio aver sconfitto una campionessa e una top 20 come la Swiatek ma, soprattutto, Ana è orgogliosa “di aver ritrovato lo spirito della lotta e di aver affrontato, dopo il mio ritorno, match difficili e importanti. Sono molto felice di avere questa chance e l’opportunità di tornare e competere ad un livello così alto. Certo, prima d’ora non avevo mai incontrato Iga, ma ovviamente è una grande giocatrice e una grande campionessa, sapevo che sarebbe stata dura. Mi sono detta che dovevo essere aggressiva per non darle molte opportunità. Nel secondo set è stato soprattutto merito suo. Volevo rimanere concentrata nei momenti chiave per realizzare ottimi colpi e l’ho fatto“.

Tra il 2018 e il 2019, Konjuh ha giocato soltanto 11 partite: “Sono davvero felice di essere tornata. Quei due anni sono stati frustranti, affrontare tutte quelle operazioni senza che funzionassero davvero. Quindi, ritornare in buona salute e gareggiare a questi livelli significa tantissimo. Ora apprezzo le cose molto di più. Sì, significa tanto per me“.

Un’atleta ritrovata e cresciuta tennisticamente, Ana Konjuh, che ammette quanto l’abbia rafforzata la lotta per superare l’infortunio: “Il detto ‘ciò che non ti uccide ti rende più forte’ è assolutamente vero. Con il mio coach non cerchiamo solo l’aggressività nel gioco, lui mi aiuta anche a sviluppare un gioco più tattico, per effettuare i vincenti al momento giusto. Sto cercando di migliorare mentalmente e di ridurre gli errori. Sto lavorando per raggiungere questi progressi“. Insomma, la “nuova” Ana è una giocatrice più paziente.

GLI ELOGI DI IGA – Dal canto suo, anche Iga Swiatek dà ampio merito all’avversaria, confermando quanto Ana sia stata aggressiva: “Cercava sempre di fare il punto, senza darmi il tempo sul dritto. Ha usato una buona tattica. È stata aggressiva, prendendo molti rischi e la pallina andava dentro, quindi ciò rivela la sua ottima forma attualmente. Io aspettavo un po’ i suoi errori, che sono stati più numerosi nel secondo set. Sono un po’ arrabbiata per come ho gestito le mie seconde palle di servizio, sulle quali lei è stata molto aggressiva ed io non avevo molte idee su come cambiare le cose. Mi ha messo molta pressione ed è per questo che ho commesso più doppi falli del solito. Ma succede. Sono contenta per lei, che stia giocando così bene dopo i tanti problemi che ha dovuto affrontare. È un bell’esempio per il suo comeback e per aver avuto fiducia in se stessa. È molto bello“.

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