WTA Madrid: una spenta Osaka esce per mano di Muchova

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WTA Madrid: una spenta Osaka esce per mano di Muchova

Con una prestazione brillante, la ceca elimina la N.2 del mondo, che comunque se ne va col sorriso: “Ho giocato meglio rispetto alla sconfitta di Miami”

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Dal nostro inviato a Madrid

Inizia con la prima grande sorpresa del torneo la giornata di domenica al WTA 1000 di Madrid. La tds N.2 Naomi Osaka è stata infatti eliminata dalla neo-Top 20 Karolina Muchova per 6-4 3-6 6-1 in un’ora e 52 minuti. Va detto, in effetti, che per chi conosce il gioco della tennista ceca questo risultato non è poi così inaspettato, ancor di più se si considera la superficie sulla quale si è giocato. I confronti diretti sono ora sull’1-1 – Osaka aveva vinto lo scorso anno, sempre in tre set, a Cincinnati/New York.

La prima giornata di vero sole dall’inizio del torneo è stata subito sfruttata per aprire i tetti che coprono i tre campi principali. La sveglia per Osaka e Muchova era alle 11 e, nonostante il match di grande interesse, solo poche decine di persone erano presenti al lancio della monetina. La poca predisposizione di Osaka alla terra rossa è arcinota, e affrontare una tennista talentuosa e variegata come Muchova sicuramente ha fatto aumentare il livello di difficoltà. Ci si aspettavano risposte da lei e dal suo gioco, ma non solo queste sono state negative; anche il fidato servizio, infatti, è stato mediocre. Dopo un primo game arricchito da diverse prime a 180km/h, Naomi non è più riuscita a ripetersi e qualche doppio fallo di troppo l’ha condannata al break nel terzo game. 

 

A quel punto è come se insieme alla battuta la giapponese avesse iniziato a perdere fiducia anche negli altri colpi e, seppur non commettendo errori, non è riuscita a essere incisiva come suo solito. La tennista ceca invece ha sempre mantenuto i turni di battuta agevolmente, controllando gli scambi senza mai arretrare. Con fiducia sempre crescente, Muchova si è presentata al servizio 5-4, e la sua maggior brillantezza è emersa appieno: con un vincente di dritto, uno di rovescio, una smorzata e un servizio imprendibili ha chiuso il primo set meritatamente. 

Il secondo set è iniziato con lo stesso leitmotiv del primo, sia come andamento dei game che come atteggiamento delle due giocatrici in campo: Osaka sempre più opaca, Muchova sempre più propositiva. La tennista ceca anche in questo caso si è trovata avanti di un break ma questa volta le cose hanno seguito un altro corso.
Quando rischiava di essere troppo tardi per poter recuperare, Osaka è tornata a fare una delle cose che sa fare meglio: tirare forte e profondo. Questo stile di gioco tanto semplice quanto efficace le ha permesso di ribaltare il punteggio, e dopo un’ora e 20 minuti di gioco ha chiuso il set 6-3 rimettendosi in parità. 

Purtroppo per lei, però, la ceca ci ha messo poco a trovare le contromisure a questi colpi, e nel terzo set è tornata ad essere lei a disegnare il campo controllando gli scambi da fondo e trovando vincenti senza apparente difficoltà. Ovviamente questo è coinciso anche con un nuovo vantaggio di Muchova, che ha breakkato la giapponese in apertura e non si è più voltata indietro. La numero due del mondo ha definitivamente tirato i remi in barca quando, dopo aver affossato in rete una risposta di rovescio sull’1-3, ha gettato la racchetta a terra (gesto rarissimo per lei) e non ha più vinto un game

“Onestamente penso di aver giocato molto meglio rispetto alla sconfitta a Miami, quindi sono felice di questo”, ha esordito Naomi in conferenza stampa. “Ho dato il massimo durante tutto il match ma c’è stato qualcosa che non è andato. Ho la sensazione di esser stata troppo difensiva nel primo set, poi nel secondo mi sono aggiustata. Nel terzo invece sono partita davvero male ed è una cosa che non ti puoi permettere”. Osaka ha anche espresso un giudizio sulla sua avversaria, affermando di non essere sorpresa della sua intensità. “Ad esser davvero impressionante è stato il modo in cui si muove, vorrei imparare a scivolare come fa lei. Si spera che con l’allenamento e provandoci sempre di più alla fine ci riesca. Forse ci vorranno un paio d’anni prima che impari a giocare sulla terra, ma per fortuna sono una che impara in fretta”.

Quest’anno Muchova si era già esibita in una brillante vittoria contro una top player, la numero uno del mondo Barty all’Australian Open. “Il costante lavoro paga”, ha detto lei stessa in conferenza stampa. “Non c’è una preparazione specifica per giocare contro le Top 10 o le Top 20 o le Top 50. Io cerco solo di dare del mio meglio in campo“. Sul match di oggi ha confermato la sua strategia: “Volevo farla muovere il più possibile. A dirlo sembra facile ma lei gioca molto veloce ed è difficile da gestire”. Beh, stando al risultato odierno è sembrato facile anche a farlo.

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Roland Garros, Mauresmo sulla sessione serale: “Un solo match perché non vogliamo fare le 3 di notte come altrove”

L’ex numero 1 per il secondo anno direttrice del torneo: “Ero stressata, ora sono consapevole che le cose possono andare storte” dice a Eurosport. “5 partite sul Philippe Chatrier non è possibile”

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Con la prima settimana di Roland Garros giunta al termine, si possono già tirare dei bilanci su come procedono le cose anche in vista della seconda settimana, e con questo spirito, la direttrice del torneo Amelie Mauresmo ha parlato ai microfoni di Eurosport, rispondendo alle domande di Barbara Schett e Tim Henman. Vincitrice in passato di due titoli Slam, l’ex tennista francese è al secondo anno al timone del suo Slam di casa, e l’esperienza di 12 mesi fa sicuramente aiuta. “Sta andando bene. Siamo abbastanza contenti di quello che sta succedendo a Parigi. Il pubblico sta rispondendo molto bene al torneo e tutti sono davvero contenti di tutti i miglioramenti che abbiamo apportato” ha spiegato Mauresmo.

L’atmosfera è stata incredibile per tutta la prima settimana e le qualificazioni sono stati un grande successo. L’anno scorso ero molto stressata e non conoscevo ancora tutte le prospettive e tutto ciò che doveva accompagnare questo tipo di evento. Dopo aver finito il torneo, sono un po’ più rilassata. Sono un po’ più consapevole delle cose che possono andare storte, delle cose con cui devo essere cauta. Penso di gestire tutto molto meglio quest’anno. Abbiamo fatto alcune cose diverse, in primo luogo le sessioni notturne. Le abbiamo spostate in avanti di mezz’ora, non molto ma fa la differenza per giocatori e spettatori. La settimana di qualificazione di apertura di quest’anno è stata un grande successo; abbiamo davvero migliorato l’esperienza del pubblico e delle qualificazioni”.

Per raggiungere questo livello di efficienza e apprezzamento dal parte del pubblico, è stata fatta una scelta decisamente contro tendenza: diminuire il numero di persone presenti: “Abbiamo meno persone in tutto il sito a settimana, abbiamo 2.000 persone in meno al giorno per assicurarci che l’esperienza sia migliore: meno code, meno attese, girare più facilmente per i viali. Si può anche accedere a Simone-Mathieu in modo da avere grandi partite che puoi guardare a un prezzo inferiore“. Partite che purtroppo lei, direttrice del torneo, non riesce a guardare con molta costanza: “Non posso guardare il tennis ora durante il Roland Garros come lo guardo in altri periodi dell’anno. Ho così tante cose nella mia testa, così tante cose sul mio telefono, messaggi che arrivano ovunque”.

 

Il tema principale in questo momento è quello specifico delle sessioni serali, che a Parigi quest’anno prevedono un solo match sul campo centrale, e un inizio previsto alle 20:15: “Ons [Jabeur] ha ragione. Il fatto che qui abbiamo avuto solo una partita femminile di notte lo rende molto diverso dallo US Open e dall’Australian Open. Le scelte non sono facili da fare e devi prendere in considerazione molte cose. Stasera è la partita perfetta per promuovere il tennis femminile (Sabalenka-Stephens, ndr) e non vedo l’ora che queste ragazze ci diano un grande spettacolo e una grande battaglia. Ne abbiamo sicuramente parlato [avendo due partite notturne] e c’è stato un dibattito sulle partite serali tra uomini e donne. Ci sono alcune cose che volevo evitare: non credo che possiamo mettere cinque partite su Philippe Chatrier in un’intera giornata. Quindi, significherebbe che avremmo solo due partite diurne e due serali, che inizierebbero alle sei o alle sette. Non credo che la folla sarà ai propri posti alle sette. A Parigi, le persone lasciano il lavoro piuttosto tardi, quindi farle sedere allo stadio alle sette e mezza è una vera sfida, quindi volevamo affrontare questo problema. Se mettiamo cinque partite per le sessioni diurne e notturne, non vogliamo finire alle tre del mattino come succede altrove. Non è perfetto o ideale, ma questi sono i due motivi principali per cui non vogliamo avere due partite nelle sessioni notturne. Teniamo anche sempre due partite femminili e due maschili su Chatrier, il che è molto importante per noi”.

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Roland Garros, Juniores: vincono Sciahbasi e Pace, fuori gli altri. Oggi debutta Teodosescu

Partiti i tabelloni juniores. Ancora tre azzurri in gara dopo la prima giornata

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Lorenzo Sciahbasi - Roland Garros 2023 (foto Roberto Dell'Olivo)

da Parigi, il nostro inviato

C’è ancora Italia al Roland Garros. Con l’eliminazione di Lorenzo Sonego e Lorenzo Musetti agli ottavi di finale, rispettivamente per mano di Karen Khachanov e Carlos Alcaraz, il contingente azzurro nei tabelloni principali dello slam parigino ha lasciato definitivamente porte d’Auteuil.

Come di consueto però, tra domenica e lunedì della seconda settimana prendono il via i tabelloni juniores. Quattro ragazzi e tre ragazze in gara e il bilancio della prima giornata è negativo.

 

Tra i “boys” subito fuori Federico Bondioli, Gabriele Vulpitta, e Federico Cinà. Il sedicenne palermitano, figlio di Francesco, storico coach di Roberta Vinci, è stato costretto al ritiro sul punteggio di 6-3 3-6 5-2 in favore dell’olandese Thijs Boogaard, appena quattordicenne. 

Avanza invece Lorenzo Sciahbasi, diciassettenne di Foligno, già bravo a superare le qualificazioni, che ha eliminato con due tiebreak il diciottenne serbo Branko Djuric, sesta testa di serie del torneo. Tornerà oggi in campo contro il canadese Keegan Rice.

Nel tabellone femminile avanza Francesca Pace: la diciassettenne romana ha battuto in tre set la coetanea argentina Luciana Moyano, Al prossimo turno l’attende la bulgara Iva Ivanova.

Subito fuori, invece, Federica Urgesi: la diciottenne di Fano, nona testa di serie, si è fatta sorprendere dalla  marocchina Malak El Allami, proveniente dalle qualificazioni e di un anno più giovane.

Debutta oggi invece Alessandra Teodosescu: la sedicenne ligure debutta oggi contro la diciottenne belga Amelia Waligora.

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Tim Henman su Alcaraz: “Sa quando giocare il colpo giusto al momento giusto, ma va anche d’istinto. Musetti? Non so se credesse di potercela fare”

Voci di Eurosport: “Dev’essere così intimidatorio per i suoi avversari vedere un tennista così completo a 20 anni” ammette Tim Henman. “È incredibile che quando perde il punto sorrida!” dice Mats Wilander

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Tim Henman, capitano della Gran Bretagna - ATP Cup (via Twitter, @ATPCup)

Purtroppo il grande atteso match di ottavi di finale tra Carlso Alcaraz e Lorenzo Musetti, seppur ha regalato punti spettacolari, ha mancato di patos nel punteggio, nettamente in favore dello spagnolo. Il numero 1 del mondo infatti ha vinto 6-3 6-2 6-2, e di seguito riportiamo le parole dei commentatori di Eurosport/Discovery+. Il sette volte campione Slam Wilander questa volta si è limitato ad esternare il suo grande stupore per un aspetto da non sottovalutare nell’atteggiamento di Alcaraz: il sorriso; mentre Henman è andato più a fondo nell’analisi del gioco di Carlos.

Mats Wilander: “Per me è il tennista più incredibile che abbia mai visto, perché lui sorride! Quando perde il punto sta sorridendo, questo ragazzo è semplicemente un atleta incredibile, semplicemente wow”.

Tim Henman: “Ha una grande sensibilità per il gioco, e questo deriva dalla comprensione di sapere quando giocare il colpo giusto al momento giusto. Ha quel talento e non si vuole mai limitare questa capacità di colpire. Ed è per questo che è così eccitante per lui ed è così eccitante per il tennis avere qualcuno come Alcaraz al vertice del gioco. Quando lo vedi giocare sulla terra battuta, sembra così a suo agio, ma poi ricordi il suo successo su altre superfici. Sta davvero maturando incredibilmente velocemente, e ha ancora solo 20 anni. È così entusiasmante per noi osservare il suo sviluppo, ma deve essere molto intimidatorio per i suoi avversari e i giocatori che lo guardano vincere e sembrare così completo all’età di 20 anni“.

 

In particolare sul match dello spagnolo vinto contro Lorenzo Musetti, il quattro volte semifinalista di Wimbledon ha aggiunto: “Ha distrutto Musetti dopo aver perso quelle prime due partite. Ha schemi su cui lavora con il suo allenatore, radicato nelle buone abitudini, ma poi gioca anche con istinto, ed è lì che ha una grande sensibilità per il gioco; una comprensione naturale. Musetti era in vantaggio di 2-0 nel primo set, e Alcaraz non ha giocato un buon primo turno al servizio, e abbiamo pensato che non fosse un inizio ideale, ma poi non c’è stata gara. Alcaraz poteva dettare quando voleva, e non so se Musetti credesse davvero di poter vincere la partita. Non è sembrata una strenua resistenza da parte di Musetti negli scambi; sceglieva il drop shot troppo presto, senza essere in una posizione di vantaggio per usare quella tattica. Per quanto Alcaraz fosse contento di vincere, Musetti sarà deluso dalla sua prestazione in un così grande palcoscenico”.

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