Pagelle Roland Garros: Parigi ha il suo Re Nole

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Pagelle Roland Garros: Parigi ha il suo Re Nole

Novak Djokovic ferma l’assalto di Tsitsipas. Nadal si arrende, Federer si allena. L’Italia c’è e tra le donne è ancora rivoluzione

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Novak Djokovic con il trofeo - Roland Garros 2021 (foto Twitter @RolandGarros)
 

“Il tennis sono io” avrebbe detto Luigi XIV, se invece di governare la Francia si fosse occupato di tennis. L’ancien règime continua a dominare il tennis, non c’è spazio per le rivoluzioni. Il Re Sole e il Re Nole hanno in comune il regno più lungo della storia. E non finisce qui. Novak Djokovic (10) ha sconfitto anche la cabala e la maledizione di Rafa Nadal (7) e di chi lo batte al Roland Garros ogni sei anni, sempre sconfitto in finale da un rovescio ad una mano. E soprattutto ha sconfitto anche il pronostico del duo dei gufi Wilander e Becker che lo avevano dato sicuro vincente: a questo punto il Grande Slam è cosa fatta.
Stefanos Tsitsipas (9) ci ha provato, ha accarezzato il sogno ma ha dovuto arrendersi alla legge del più grande: dura per Apollo cedere nuovamente ad un passo dal trionfo, ma la prima finale Slam non sarà l’ultima e prima o poi questi vecchiacci si toglieranno di torno (lo diciamo da quindici anni, ma non ditelo a questi ventenni che altrimenti si intristiscono come i Raonic e i Dimitrov).

Ci dispiace però, perché  sono iniziati gli Europei di calcio e, non avendo il tempo di occuparci di sport minori come il tennis, avevamo anticipato la stesura delle pagelle. D’altra parte che poteva succedere in questo torneo che è sempre uguale da 20 anni a questa parte? 10 e lode a Nadal, al suo quattordicesimo trionfo e – Swiatek, troppo più forte delle altre. Saluti e baci.
E invece no, Rafael Nadal stavolta si è arreso in semifinale e Swiatek (6) addirittura ai quarti, sorpresa da una scatenata Sakkari (7) poi arresasi alla futura campionessa.

Krejcikova (10) ha battuto in finale Pavlyuchenkova (9) ma non chiedeteci troppo, già è tanto se abbiamo scritto i cognomi senza errori e non potete chiederci un parere tecnico perché non abbiamo avuto il coraggio di seguire il torneo femminile dopo l’eliminazione di Camila Giorgi (6) e Petra Kvitova (SV) cui urge una benedizione.

E soprattutto dopo l’affaire Osaka (S.P.) che ha deciso di parlare solo con Santoro e poi ha salutato la compagnia: preferiamo il silenzio anche noi, altrimenti saremmo accusati di razzismo, sessismo e insensibilità verso i problemi riguardanti la salute mentale.

Daniil Medvedev (6,5) per la prima volta si è fatto piacere la terra rossa e poi non le ha mandate a dire agli organizzatori, rei di essersi venduti ad Amazon, tradendo gli spettatori.
D’altra parte i francesi, già meravigliosi nell’imporre il coprifuoco con lo svuotamento delle tribune, ma non per Djokovic-Nadal,  hanno dimostrato tutta la loro genialità nel programmare in tarda serata e senza pubblico l’ultimo match in carriera a Parigi di Tsonga, Carla Suarez Navarro e forse di un certo svizzero.

Eh già, nella Ville Lumiere si è rivisto Roger Federer (7), che zitto zitto sta meno peggio di come si temeva. Solo che oramai qualsiasi  cosa faccia Roger, non se ne può parlare bene. Ha battuto Istomin, e l’uzbeko è un ex giocatore. Ha superato Cilic, e il croato oramai è finito (intanto ha vinto a Stoccarda, dove Auger-Aliassime ha perso la ottava finale su otto disputate: alla decima in omaggio un piatto d’argento gigante con l’effigie di Toto Cutugno). Ha vinto stringendo i denti contro  Koepfer (0 allo sputo che ha poi ispirato anche Nole…) salvo ritirarsi dagli ottavi e apriti cielo: non si  offende così il Roland Garros, non si usa uno Slam per allenarsi per un altro! La prossima volta deve rompersi in campo, così avrà onorato il torneo.

Comunque, che Roger stesse bene lo si era capito da come hanno giocato quelli che si sono allenati con lui. Andreas Seppi (7) ha battuto uno che potrebbe essere suo nipote. Lorenzo Musetti (9) ha deliziato il mondo e per due ore e mezza ha anche mandato ai matti il futuro Re Nole.

Ma attenzione, bisogna  andarci cauti con Lorenzo, non bisogna caricarlo di troppe pressioni, non bisogna pretendere troppo, è giusto che cresca con calma senza troppe aspettative e senza paragoni importanti: insomma per un Roger Federer che si ritira, abbiamo già trovato il Federer de noantri, con la differenza che Musetti ha un rovescio superiore e sulla terra è decisamente più solido.

Non come Jannik Sinner (7), chiaramente  un giocatore finito, incapace addirittura di battere un Nadal oramai a fine carriera. Praticamente Jannik farebbe bene a tornare allo sci, con il tennis è meglio chiudere subito, meglio ammettere che abbiamo preso tutti un grande abbaglio…

Sia chiaro, anche Matteo Berrettini (8), incapace di battere un Djokovic oramai stremato, ha dimostrato di essere un giocatore ampiamente sopravvalutato, che chissà come ha raggiunto una semifinale a New York, ma che non vale la classifica che ha, classifica per grazia ricevuta.
Ah, che bei tempi, quando il martedì della prima settimana non c’erano più italiani in gara: adesso invece siamo costretti a  leggere fesserie colossali sui nostri fin quasi alla fine del torneo…

Cos’altro aggiungere su questo torneo? Beh che Zverev (8) si è confermato più forte che simpatico (e in più abbiamo il fratello che ci ha raccontato la qualsiasi nel bel mezzo di ogni partita) e che Serena Williams (5) è oramai a terra sulla terra, ma a Wimbledon potrà ancora dire la sua.

Ci sono poi dei brutti voti da dispensare, a Sonego (4) e Rublev (4) ma soprattutto a Thiem (3): vedete cosa succede a chi si permette di iscrivere il proprio nome in un albo d’oro di uno Slam non essendo uno di quei 3? Dominic sembra un desaparecido, e se pensate a come stanno messi Wawrinka, Murray, del Potro e Cilic capirete che, in fondo in fondo, è meglio non disturbare troppo gli Dei…

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