Wimbledon, il ritmo di Shapovalov è troppo per Murray

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Wimbledon, il ritmo di Shapovalov è troppo per Murray

Non c’è storia sul Centrale: il canadese si regala il primo ottavo in carriera ai Championships, dove sfiderà Bautista Agut

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Denis Shapovalov a Wimbledon 2021 (Credit: AELTC/Edward Whitaker)
 

[10] D. Shapovalov b. [WC] A. Murray 6-4 6-2 6-2

Con 44 vincenti a fronte di 24 unforced, Denis Shapovalov supera Andy Murray, che è riuscito a opporre una resistenza solo parziale alla veemenza del giovane canadese, il quale, dal canto suo, ha avuto momenti in cui ha rischiato di incartarsi per poi uscire sempre più facilmente alla distanza. Troppo sforzo hanno richiesto i primi due turni per lo scozzese, che si è fatto sorprendere dalla partenza a razzo dell’avversario senza riuscire ad approfittare delle rare chance di mantenere il punteggio in equilibrio. Alla sua quarta partecipazione a Wimbledon dove vantava solo un incontro vinto, Shapovalov arriva ora agli ottavi, il suo secondo miglior risultato Slam dopo i quarti dello US Open dello scorso anno.

IL MATCH – Dopo un paio di game e altrettante cadute perdendo gli appoggi, Murray cambia le scarpe; forse risolto quel problema, è ora il dritto a tradirlo ripetutamente, e a Shapo basta piazzare un bel rovescio per mettere la testa avanti. Andy prova a variare con lo slice, tenta di sorprendere con la smorzata, ma Denis non si fa destabilizzare e continua a spingere forte. Prima di servizio scozzese pressoché assente e rovescio d’acero on fire non possono che tradursi in un secondo break. Qualche palla profonda di Andy è sufficiente a far andare in confusione Shapo quando serve sul 5-2 e tanto basta anche a Murray per presentarsi minaccioso a rispondere di nuovo per salvare il set forte di dodici punti consecutivi a suo favore. Troppo morbido sulla seconda che apre il game, ritrova subito profondità e riesce a guadagnarsi una palla per rientrare, cancellata con un po’ di fortuna dal mancino nato a Tel Aviv, bravo però e ripetersi per altre due volte ai vantaggi prima di fare suo il parziale dominando lo scambio sulla diagonale destra.

Rohan Bopanna applaude il bel punto vinto in difesa che vale a Denis la possibilità di partire in vantaggio anche nel secondo parziale – possibilità colta grazie al doppio fallo. Continua a spingere, quando tutto funziona il biondo sembra inarrestabile, ma, come visto nella prima partita, basta davvero poco perché il meccanismo rischi di incepparsi. A incepparsi è però Muzza che, costretto a fronteggiare la palla dello 0-3 pesante dalle ottime risposte del n. 12 della classifica, fallisce sotto rete un appoggio tanto comodo quanto comunque sbagliato, visto che l’altro era già scattato rapidissimo. Davvero poco lucido, Andy, che manca l’occasione di riaprire il gioco successivo, distratto sì dall’avversario volato a terra vicino al giudice di linea, ma sarebbe bastato colpire la palla con le corde. Shapovalov continua ad alternare scintille e appannamenti, una volta sfonda e una sbaglia, mentre Murray non riesce quasi mai a essere incisivo e regala solo qualche rara perla estemporanea, come nell’emblematico sesto gioco da 18 punti, dove sfodera uno dei suoi magici lob; poi, tentando di replicarlo, gli esce talmente corto che l’altro deve replicare con una volée a fil di nastro… che gli rimane sulla racchetta. Non il miglior set del torneo, ma Shapo lo fa suo con un saldo vincenti/errori non forzati ancora positivo, al contrario di Andy.

Giocatori negli spogliatoi mentre viene chiuso il tetto, ma la pausa non modifica l’inerzia del match: l’ex numero 1 del mondo subisce l’iniziativa canadese, il dritto rimane corto o è fuori misura, e neanche gli dà punti neanche se colpito con i piedi dentro al campo, la prima di servizio latita e quando entra è poco efficace; viceversa, Denis fa buon affidamento sulla battuta (12 ace contro 1 alla fine) e trova varchi con facilità, così solo un moto d’orgoglio del classe 1987 di Dunblane al quinto gioco interrompe in extremis l’emorragia di giochi. Pubblico in visibilio quando Murray scaraventa un rovescio lungolinea vincente per il 2-5, ma il destino della sfida è ormai segnato – probabilmente non è mai stato in discussione – e Shapovalov chiude agevolmente dopo due ore e un quarto. Tra lui e i quarti di finale c’è ora il confronto inedito con Roberto Bautista Agut, vincitore in tre set di Dominik Koepfer.

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