Wimbledon, Hurkacz elimina Medvedev: sarà lui l'avversario di Federer ai quarti

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Wimbledon, Hurkacz elimina Medvedev: sarà lui l’avversario di Federer ai quarti

Il polacco, che ieri non era mai riuscito a strappare il servizio all’avversario, domina la prosecuzione odierna e ottiene i primi quarti Slam in carriera

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Hubert Hurkacz - Wimbledon 2021 (credit AELTC/Jed Leicester)
 

[14] H. Hurkacz b. [2] D. Medvedev b. 2-6 7-6(2) 3-6 6-3 6-3

Non c’è storia alla ripresa dell’unico ottavo non concluso nel Manic Monday: in una quarantina di minuti, Hubert Hurkacz recupera fulmineo il set di svantaggio e batte agevolmente al quinto Daniil Medvedev approdando ai quarti di finale, di gran lunga il suo risultato migliore in uno Slam. Prima di questo torneo, vantava infatti i sedicesimi, sempre a Wimbledon, due anni fa, mentre nei sei successivi appuntamenti aveva vinto solo due incontri. Dopo le sei sconfitte all’esordio racimolate una volta superato il primo turno di Monte Carlo, Hurkacz pare aver ritrovato il tennis che lo aveva accompagnato sulla strada per il trofeo alzato a Miami. Delusione invece per Medvedev, arrivato alla sfida in piena fiducia dopo la vittoria su Marin Cilic al turno precedente: non solo era la sua prima rimonta da due set di svantaggio, ma andava anche a migliorare quel misero bilancio di 1-6 al quinto. Non si è però fatto trovare pronto rientro in campo o, almeno, non quanto il polacco, che in un attimo ha pareggiato il conto dei set. Un avvio che ha stordito Daniil e ha dato grande sicurezza a “Hubi”, sostenuto da un servizio mai così efficace come nel parziale decisivo.

LUNEDÌ – E dire che il confronto non era iniziato nel migliore dei modi dal punto di vista di colui che si presentava davanti al numero 2 del tabellone senza aver ancora perso la battuta. A onor del vero, bisogna ricordare che dapprima aveva trovato il nostro Musetti reduce da qualche allenamento su un campo di tarassaco che non poteva certo dargli la maturità erbivora contemporaneamente a quella scolastica; poi era toccato a Giron e Bublik, non esattamente i migliori ribattitori del circuito in questo momento. Così è toccato (volentieri) a Medvedev il compito di riportarlo sulla terra, strappandogli due volte la battuta nel primo set, grazie anche a una prima non pervenuta. Provvisoriamente pareggiato il conto al tie-break, Hurkacz continuava a essere inoffensivo in risposta e tornava in difficoltà sulla propria battuta, con l’ovvio risultato di una terza partita sulla via di Mosca. Poi, dopo due ore abbondanti di gioco, nel sesto gioco del quarto set, appariva qualcosa di cui si cominciava a dubitare l’esistenza: una palla break a favore di Hurkacz, la prima del match. Medvedev usciva però indenne da quel game e, dopo il turno di battuta tenuto agevolmente dal ventiquattrenne di Wroclaw, la pioggia sentenziava il rinvio al giorno successivo.

LA RIPRESA – Eccoli allora sul Centrale nel mercoledì originariamente riservato ai soli quarti femminili (doppi e junior a parte). Anche fortunato e certo aggressivo, Hubert arriva subito a giocarsi un interessante 30-40 sul quale Daniil commette un doppio fallo che dovrebbe essere obbligatoriamente accompagnato dall’aggettivo sanguinoso, ma non c’è tempo per sanguinare: Hurkacz tiene il servizio ed è già quinto set.

Il numero 18 della classifica è solidissimo in battuta, mette un’alta percentuale di prime, gioca facile, aspetta il momento giusto per prendere l’iniziativa, si presenta a rete con efficacia; viceversa, Medvedev compie qualche scelta poco lucida, perde troppi punti sulla seconda, di cui uno con un doppio fallo che, di nuovo, paga a caro prezzo: è il terzo gioco e il vincitore di Miami sorpassa. Il secondo tennista del mondo pare riprendersi e rimane in scia, ma la sensazione è che tutto dipenderà dall’altro, se saprà o meno mantenere i nervi saldi fino alla fine – il braccio aveva tremato in vista del traguardo in Florida. In battuta sul 3-5, forse Daniil pensa già a come giocarsi il game successivo, Hurkacz magari pensa che preferirebbe non giocarselo e così è: altro break e quarto di finale contro Roger Federer senza peraltro aver speso granché, perlomeno come energie fisiche. Nell’unico precedente, ai quarti di Indian Wells due anni fa, fu doppio 6-4 per lo svizzero.

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