Prima finale a Wimbledon per Ashleigh Barty: battuta Kerber in due set

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Prima finale a Wimbledon per Ashleigh Barty: battuta Kerber in due set

La numero uno WTA è la prima australiana in finale ai Championships dai tempi di Evonne Goolagong nel 1980

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Ashleigh Barty - Wimbledon 2021 (credit to AELTC_Jed Leicester)
 

Nella sfida tra campionesse Slam – tre titoli per Kerber, uno per Barty – si impone Ashleigh. La n. 1 del mondo diventa la prima ‘Aussie’ a disputare la finale ai Championships dopo Evonne Goolagong (1980), 41 anni dopo. E chissà che il gonnellino leggermente ricamato che ricorda quello di Evonne non le abbia portato particolarmente fortuna. Bellissima prestazione di Ash che, dopo aver vinto Wimbledon da junior dieci anni fa, ora potrà disputare l’ultimo round per tentare di conquistare il trofeo del torneo che sognava di vincere quando era bambina.

Un primo set pressoché dominato da Ash, nonostante la resistenza dell’avversaria. Poi, nel secondo, si fa sentire il guizzo d’orgoglio di Angelique, che giunge a due punti dal set sul 5-2. Ma, come spesso le accade, la tre volte campionessa Slam si fa tradire dalla tensione e la pressione. Non solo si fa rimontare sul 5-5 ma si ritrova rapidamente 0-6 al tie-break. Nonostante i tentativi per recuperare, Barty chiude un match decisamente solido, in cui ancora una volta ha dimostrato di avere un tennis che si adatta meravigliosamente all’erba, forte delle deliziose variazioni che si alternano perfettamente alle accelerazioni chirurgiche e devastanti.

ASH CONCRETA E DECISA – La più concreta a inizio partita è Ashleigh Barty che conquista il break sull’1-0, facendo valere le sue variazioni grazie al rovescio in slice. Un festival di tocchi di fino da parte dell’australiana, con smorzate perfette e imprendibili mentre, almeno per ora, il tennis regolare e in spinta della Kerber non riesce a sfondare. Barty si porta sul 3-0, per poi prendere il largo sul 4-1.

Kerber cerca di trovare maggiore solidità negli scambi da fondo e si aggrappa al set, avvicinandosi sul 3-5. Alla fine, nonostante la resistenza di Angie, Barty intasca la prima frazione per 6-3 in 34 minuti, grazie ai punti vinti con la prima di servizio e facendo valere la sua capacità di muovere gli scambi con soluzioni sempre diverse.

IL GUIZZO DI ANGIE NON BASTA – Ma la tedesca, che su questi campi ha l’esperienza della vittoria, è abile nell’alzare il livello del proprio tennis. Ora è molto più propositiva e incisiva e si procura tre palle break sull’1-0; le prime due sfumano grazie all’ottimo servizio dell’australiana ma la terza va a segno. Sale dunque 2-0 per poi allungare il passo sul 3-0. Se Angie si dimostra molto più pressante a aggressiva, Barty ora è più fallosa, soprattutto da fondo. Kerber avanza sul 4-2, poi sul 5-2 e si ritrova perfino a due punti dal chiudere un set che ricorda l’andamento del primo ma non per la stessa giocatrice.

Ash si avvicina sul 3-5 ma, soprattutto, è pronta nell’approfittare di una improvvisa défaillance dell’avversaria che infatti perde il servizio a zero, consentendole di tallonarla sul 4-5. La n. 1 del mondo inanella dieci punti e pareggia i conti sul 5-5. Momento di confusione e indecisione per la tedesca che riesce tuttavia a mettere a segno quei vincenti decisivi – un contropiede perfetto e un lungolinea di rovescio millimetrico – per ritornare in vantaggio 6-5. Ma Barty non fa si sorprendere, sul proprio turno di servizio, è tie-break.

La tensione ghermisce pericolosamente Kerber, che comincia il tie-break in modo disastroso, ritrovandosi rapidamente sotto 6-0. Prova a ribaltare ancora una volta la situazione e recupera coraggiosamente tre punti. Ma è troppo tardi. La storia la scrive Ashleigh. Chiude il match 6-3 7-6 (3) e, dopo quarantuno anni dalla vittoria di Evonne Goolagong, regala all’Australia un’altra finale ai Championships. Per lei si tratta della seconda finale Major dopo quella vinta a Parigi nel 2019.

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