Giulio Zeppieri dimostra di non patire minimamente i derby. Infatti, dopo aver superato due impegnativi turni di qualificazione, nel primo incontro del tabellone principale batte 5-7 7-6 7-6 Andrea Pellegrino, al termine di un match drammatico durato la bellezza di tre ore. Come in tutti gli incontri equilibrati molte cose avrebbero potuto andare diversamente, ma Zeppo è stato semplicemente più freddo nei momenti decisivi, soprattutto quando sul 6-5 del terzo set Pellegrino ha avuto un match point che Giulio ha annullato con un serve and volley di pregevole fattura.
Molto più facile il compito del romano nel turno successivo contro il padrone di casa Riccardo Bonadio, che è stato costretto a cedere 6-3 6-2 in poco più di un’ora. Tre break contro nessuno hanno decisamente fatto la differenza. La nuova classifica virtuale vede Giulio entrare in top 300, esattamente al n.293, suo nuovo best ranking, per Bonadio rimane la soddisfazione di aver superato un primo turno di lusso contro l’argentino Juan Manuel Cerundolo (n.145 ATP e settima testa di serie, quest’anno vincitore dell’ATP 250 di Cordoba e del Challenger di Roma 2). Nei quarti Zeppo si troverà di fronte il fratello più grande di Juan Manuel, quel Francisco Cerundolo (n.119 ATP e terzo favorito del torneo) che si è sbarazzato facilmente (6-3 6-3) del nostro Lorenzo Giustino.
Raggiunto al telefono, Zeppieri ci ha detto ‘Finora ho disputato un ottimo torneo. Ho bisogno di giocare con continuità a questo livello, ma sento di essere sulla strada giusta. Con Cerundolo non ci sono precedenti e sarà sicuramente un match difficile in cui spero di riuscire a dare il mio meglio‘.
Approda ai quarti anche Stefano Travaglia (n.98 ATP e testa di serie n.1) che, dopo aver superato 6-1 6-2 il 22enne russo Pavel Kotov, se l’è dovuta vedere con l’argentino Thiago Agustin Tirante (n.283 ATP), fresco finalista a Trieste. L’azzurro parte lento e soccombe in un combattuto tie-break del primo set (9-7), obbligandosi a una gara di rincorsa. La rimonta gli riesce piuttosto bene (6-7 6-3 6-4) e lo promuove a un quarto di finale non banale contro l’argentino Andrea Collarini. Un buon risultato per l’ascolano, cui la stagione ha riservato non poche delusioni. Anzi si potrebbe dire che l’unico momento felice sia stata la finale (persa contro Sinner) dell’ATP 250 che si disputò in febbraio in Australia, come preparazione degli AO, poi tanti primi turni e tante delusioni.
Francesco Forti, reduce dalle qualificazioni, dopo aver superato Luca Nardi in poco più di un’ora (6-0 6-3), si è dovuto arrendere al più esperto Andrea Collarini (n.209 ATP). Il 29enne argentino non ha dovuto faticare più di tanto (6-1 6-3), anche se bisogna dire che l’azzurro lo ha aiutato in ogni modo: perdere cinque servizi su otto ti lascia ben poche speranze di vittoria. Ciò non toglie che il romagnolo stia disputando davvero un’ottima stagione, e, una volta che avrà sistemato alcuni dettagli del proprio gioco, siamo convinti che potrà progredire ulteriormente.
Per Jimbo Moroni nemmeno la gioia per assaporare la splendida vittoria (7-6 6-4) contro Gilles Simon (n.102 ATP, seconda testa di serie ed ex top 10), che Marcelo Tomas Barrios Vera (n.197 ATP) lo riporta bruscamente coi piedi a terra (6-4 7-6).
Eliminato al secondo turno anche Federico Gaio che, dopo aver battuto il brasiliano Felipe Meligeni Rodriguez (n.207 ATP), deve alzare bandiera bianca contro Tomas Martin Etcheverry (n.148 ATP) che si prende così la rivincita della semifinale di Todi di due settimane fa. Il risultato non deve comunque stupire perché il 22enne argentino è probabilmente il giocatore più caldo del circuito, come confermano le sue due vittorie (Perugia e Trieste) nell’ultimo mese.
Fuori subito Paolo Lorenzi che non riesce mai a entrare in partita contro il ceco Zdenek Kolar, ottimo doppista ma solido anche in singolare, che prevale facilmente 6-2 6-0. Lorenzi rimane così a 419 vittorie a livello Challenger, tre in meno di Ruben Ramirez Hidalgo che forse adesso comincia a rilassarsi perché Paolo dà proprio l’impressione di aver finito la benzina. Sulla soglia dei 40 anni può capitare.
Primo turno fatale anche per Roberto Marcora che deve cedere 6-4 6-4 allo svizzero Marc-Andrea Huesler (n.175 ATP).
ALTRI TORNEI – Nel Challenger 80 di Liberec (terra) in Repubblica Ceca, l’unico italiano in gara era Franco Agamenone, costretto allo stop (6-4 2-6 6-4) nel primo turno delle qualificazioni dal kazako Denis Yevseyev (n.387 ATP), 28enne anche lui e cinquanta posti dietro in classifica. L’italo-argentino, dominatore del circuito Futures, verifica per l’ennesima volta quanto sia duro il passaggio al piano superiore (ricordiamo che anche a Todi non era andata benissimo). Il torneo, allineato ai quarti di finale, ha già visto molti dei favoriti riprendere la strada di casa. Tra quelli rimasti il nostro pronostico è tutto per il 20enne padrone di casa Tomas Machac (n.150 ATP). Siamo convinti che questo ragazzo, baciato dal talento, avrà un’ottima carriera. Spetta all’olandese Botic Van De Zandschulp e al polacco Kamil Majchrzak il compito del guastafeste.