ATP Toronto, la seconda semifinale sarà Medvedev-Isner

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ATP Toronto, la seconda semifinale sarà Medvedev-Isner

La prima testa di serie rimonta Hurkacz, mentre Long John imita il suo erede Opelka e batte Monfils, che accusa un problema al tendine d’Achille nelle fasi decisive

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Daniil Medvedev a Toronto 2021 (Credit: @NBOtoronto on Twitter)
 

Si allinea anche la seconda semifinale del Masters 1000 di Toronto, che come la prima vedrà di fronte il giocatore con la classifica migliore di quella parte di tabellone (senza considerare Nadal, che non ha giocato) e un big server americano.

[1] D. Medvedev b. [7] H. Hurkacz 2-6 7-6(6) 7-6(5)

Di riffa o di raffa. Daniil Medvedev ha vinto dieci punti in meno rispetto al suo avversario, Hubert Hurkacz, non è mai riuscito a strappargli la battuta (anche perché si è guadagnato solo due palle break) e ha rischiato di mandarlo a servire per il match nel terzo set, ma alla fine ha portato a casa l’incontro (che l’aveva battuto negli ottavi a Wimbledon) in due ore e 16 minuti, e si è qualificato per la seconda semifinale canadese consecutiva grazie soprattutto a 23 ace.

Hurkacz ha dominato il primo set, vincendo gli ultimi quattro giochi grazie al 12/13 con la prima e ai nove punti vinti sulle undici seconde dell’avversario. Medvedev ha avuto solo una piccola chance di rientrare sul 2-4, quando un errore di Hurkacz e uno scambio vinto sulla diagonale di rovescio gli hanno dato una palla del contro-break, ma nel punto successivo il finalista uscente ha sotterrato un rovescio, finendo per perdere la battuta per la seconda volta nell’ottavo gioco. Medvedev ha commesso ben 19 errori nel set (contro i 10 di Hubi) e ha perso gli scambi sopra i cinque colpi, generalmente il suo locus amoenus, per 16-6, contro un giocatore con cui condivide più di una caratteristica.

Nel secondo Daniil ha continuato a non apparire troppo tranquillo (è evidente che la sordità selettiva sia una virtù cardinale per Gilles Cervara), e ha concesso due palle break sul 2-3 con un altro errore di rovescio in uscita dal servizio, anche perché le risposte piatte di Hurkacz continuavano ad essere estremamente profonde.

Nel momento del bisogno, però, Medvedev ha trovato la tangente fra coraggio e incoscienza, infilando una seconda vincente sulla riga e una botta esterna, pareggiando e tranquillizzandosi a beneficio del livello del match, soprattutto perché entrambi hanno iniziato a lasciar andare il braccio. Da quel momento il set non ha vissuto scossoni, avviandosi al tie-break: Medvedev è scappato avanti due volte, sul 3-1 e sul 5-4 e servizio (grazie a un pessimo smash di Hurkacz), ma il vincitore di Miami ha impattato reggendo sulla diagonale di sinistra. Il russo si è procurato un primo set point con un servizio esterno vincente. Hurkacz ha giocato uno scambio aggressivo e temperato al tempo stesso, forzando l’errore dell’avversario, ma nel punto successivo ha giocato una seconda ed un dritto tremebondi, concedendo una seconda opportunità al N.2 ATP, e ha commesso un altro errore di dritto per allungare il match.

Dopo un toilet break, Medvedev ha concesso un’immediata palla break con un unforced di rovescio, ma ha giocato un kick estremamente aggressivo contro la posizione avanzata di Hurkacz in risposta, traendone una stecca, e ha tenuto anche grazie ad una splendida stop volley. La partita è rimasta in grande equilibrio, senza che nessuno dei due riuscisse a prendere l’abbrivio anche perché ora si stavano esprimendo entrambi ad alto livello: sul 4-3 in suo favore, Medvedev ha costretto Hubi ad una demi-volée complicata, passandolo con il rovescio successivo per la palla break, ma ha sbagliato una risposta di rovescio decisamente abbordabile.

La più grande chance l’ha allora avuta il polacco, che sul 5-5 ha approfittato di un doppio fallo di Medvedev (che si era appena lamentato delle condizioni delle palline) e ha avuto una palla per andare a servire per il match. Daniil ha però mostrato ulteriore coraggio, attaccando con il dritto lungolinea e chiudendo con una volée tagliata di rovescio millimetrica. Il set si è dunque concluso nuovamente al tie-break, stavolta dominato dal battitore: a Medvedev è infatti bastata una sbavatura di rovescio di Hurkacz per il 4-2, difeso con tre punti al servizio (l’ultimo un ace al centro) per il 7-5 finale. Il suo prossimo avversario sarà John Isner, con cui ha vinto nettamente l’unico precedente alla ATP Cup 2020.

J. Isner b. [11] G. Monfils 7-6(5) 6-4

E a proposito di Isner, prosegue il suo grande stato di forma: batte Gael Monfils in un quarto che superava i 70 anni di età complessiva (approfittando anche di un problema fisico del francese), vince la nona partita di fila e raggiunge la sua seconda semifinale in carriera in Canada, la prima dal 2012 (sempre a Toronto); il National Bank Open è l’unico dei quattro 1000 nordamericani dove non ha mai raggiunto la finale, ma se il suo tennis rimane a cotanti livelli avrà più che discrete chance di rimediare sabato notte. Accorciato anche il disavanzo nei confronti diretti: ora siamo 7-6 Monfils.

Nel primo set Monfils è stato piuttosto fortunato anche solo ad arrivarci, al tie-break: ha concesso sei palle break (due delle quali set point) in quattro game differenti, mentre in risposta non è mai riuscito ad andare oltre il 30. Il redivivo francese è però stato bravo quantomeno a darsi una chance nel game di spareggio: sotto 1-0, ha concesso una prima chance quando ha scentrato un passante di rovescio su un bell’attacco tagliato dell’avversario, ma si è difeso bene e ha approfittato di un errore di dritto di Long John con i piedi dentro al campo. Stessa situazione nel turno successivo di LaMonf: risposta di dritto in allungo e passante in corsa di rovescio di Isner, seconda palla break – Monfils ha però infilato il servizio vincente al centro. Sul 3-2 Isner sembrava la volta buona, ma sotto 15-40 il francese ha trovato una coraggiosa seconda a uscire chiusa a campo aperto e un ace esterno.

Mentre Isner continuava a veleggiare nei suoi turni (8 ace, 77 percento con la prima e 69 con la seconda nel set), Monfils sembrava essersi stabilizzato, almeno fino al 6-5 in favore del recente campione di Atlanta: a quel punto il classe 1986 è andato fuori giri con il rovescio, concedendo due set point al servizio, salvati però da due servizi al centro, l’ultimo dei quali una seconda a 172 all’ora. A differenza dell’incontro precedente, però, i treni perduti non sono pesati a Isner, che nel tie-break è scappato rapidamente sul 5-1; Monfils ha tentato una seconda Great Escape, ma sul 4-5 ha commesso un doppio fallo esiziale (per un computo finale di ben undici), e a quel punto l’ace esterno di Isner a chiudere era quasi pleonastico. Che lo statunitense stia più che bene lo dimostra il fatto che i punti decisivi siano stati quelli lunghi: sopra i cinque colpi, infatti, lo score recitava 13-7 Isner.

Nel secondo set Monfils ha servito molto meglio la prima, vincendoci dieci punti su undici e tirando fuori una delle sue patentate slam dunk. Più sicuro nei turni di servizio, ha avuto l’unica grande opportunità dell’incontro nel quarto gioco, quando per la prima volta ha portato Isner ai vantaggi (un po’ fortunosamente, per la verità, visto che è stato l’americano a sbagliare qualcosina in più con il dritto e con una palla corta decisamente non nelle sue corde, in senso letterale e figurato). A quel punto si è scatenata un po’ di tensione, perché Monfils si è messo a saltellare lateralmente in preparazione alla risposta come un incrocio fra Bruce Grobbelaar all’Olimpico e un crostaceo iper-eccitato, scatenando le proteste dell’avversario dalle quali si è difeso dicendo “abbiamo giocato 13 volte l’uno contro l’altro, non è di certo la prima volta che mi vedi farlo!”; puro agon, anche perché i due sono amici fuori dal campo. La strategia sembrava aver funzionato, perché Isner ha sbagliato una volée di rovescio a campo aperto e concesso la prima palla break dell’incontro. La défaillance è durata poco, però, perché il poi vincitore ha trovato l’ace esterno e pareggiato, e la partita è finita nel peggiore dei modi: tenuto il servizio per il 4-3, Monfils ha accusato un problema al tendine d’Achille destro, e al rientro dal medical timeout (anche questo accolto non benissimo da Isner) ha fatto solo un punto su 13, finendo breakkato a zero ed eliminato nel giro di pochi minuti.

Qui il tabellone aggiornato dell’Open del Canada

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