Diario dallo US Open: l'arrivo di Musetti e Tartarini a New York, primo allenamento con Sonego

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Diario dallo US Open: l’arrivo di Musetti e Tartarini a New York, primo allenamento con Sonego

Coach Tartarini racconta lo US Open di Lorenzo Musetti con un appuntamento giornaliero su Ubitennis. “Speriamo di disputare un buon torneo. Lorenzo deve sentirsi tranquillo in campo e avere la giusta energia. E soprattutto divertirsi”

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Musetti, Tartarini e Petrignani arrivano a New York
 

L’estate di Lorenzo Musetti non è stata certo delle migliori, forse perché, dopo i fuochi d’artificio del Roland Garros, l’esame di maturità gli ha un po’ spezzato il ritmo e l’imprevista partecipazione alle Olimpiadi (dopo l’improvvisa defezione di Sinner) ha complicato ulteriormente l’assunto. Sono arrivate così alcune sconfitte inaspettate, a certificare il primo momento veramente difficile nella folgorante carriera del giovane carrarino. Speriamo allora che il diario da New York con coach Simone Tartarini gli porti bene come già successe a Parigi quando Musetti arrivò al quarto turno del Roland Garros, fermato solo dal futuro vincitore Nole Djokovic, al termine di un drammatico match durato cinque set. Il team di Musetti si è imbarcato martedì sera da Charlotte (North Carolina), destinazione New York, dove lunedì 30 agosto prenderanno il via gli US Open, ultimo Slam stagionale.

Buongiorno Simone, dove alloggiate a New York? Anche agli US Open ci sarà la bolla sanitaria?

Siamo all’Hotel Intercontinental, sulla 48esima strada, pochi minuti a piedi da Times Square, molto bello e molto comodo. Per fortuna non siamo obbligati alla quarantena ma possiamo girare liberamente per la città. L’unica limitazione è che fino all’esito del tampone (sono necessarie ventiquattrore) non si può accedere al circolo. Esito che noi abbiamo appena avuto, infatti nel pomeriggio (tarda serata in Italia, ndr) ci alleneremo con Lorenzo Sonego. E ora, mentre ti sto parlando, stiamo facendo un po’ di preparazione atletica.

Un po’ di preparazione atletica per Lorenzo

Inquadrami il momento un po’ particolare di Lorenzo.

Dopo Parigi purtroppo è iniziato un periodo piuttosto negativo, perché prima l’esame di maturità e poi le Olimpiadi hanno spezzato il ritmo e non gli hanno permesso di giocare con continuità. Poi sono intervenute alcune situazioni sue personali che hanno finito per influire pesantemente anche sulla sfera tennistica. Sai, lui è un ragazzo molto preciso e ordinato e nel momento in cui gli sono venute a mancare alcune certezze anche la sua vita professionale ne ha risentito.

A 19 anni è normale, direi.

Certo, fa parte di un percorso di crescita. Nessun allarmismo e cerchiamo di andare avanti con la maggior serenità possibile.

Aspettative per gli US Open?

Siamo in attesa del sorteggio (giovedì alle 18), che valuteremo con calma. Poi speriamo ovviamente di disputare un buon torneo. Ma il problema al momento non è tanto vincere o perdere ma piuttosto che Lorenzo si senta tranquillo in campo e che abbia la giusta energia per giocare al suo meglio. E soprattutto che facendolo si diverta.

Prima cena a New York con l’amica e collega Elena Gabriela Ruse
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