US Open, Osaka difende il titolo. Barty a caccia del terzo Slam: "Nessun torneo è come questo"

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US Open, Osaka difende il titolo. Barty a caccia del terzo Slam: “Nessun torneo è come questo”

L’australiana, che ancora non è tornata a casa quest’anno, parte favorita. Osaka ne tesse le lodi. Potrebbe essere il match che vale il titolo a Flushing Meadows

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Naomi Osaka - US Open 2021 (pg. Jennifer Pottheiser_USTA)
 

Con il titolo di Cincinnati appena conquistato, le quotazioni di Ashleigh Barty allo US Open 2021 si sono ulteriormente alzate. La numero 1 WTA è la chiara favorita al titolo a Flushing Meadows e le ultime uscite non possono che confermarlo. Quest’anno l’australiana ha dimostrato di saper mantenere costantemente elevato il suo livello anche nell’arco di un torneo di due settimane, come accaduto a Wimbledon dove ha conquistato il secondo Slam della sua carriera. Sono in tutto cinque i successi stagionali di Barty, arrivati su tutte e tre le superfici, ma nella conferenza stampa pre-torneo ha fatto che capire che è inutile guardare ai tornei precedenti quando si arriva a Flushing: Nessun posto è come New York e non c’è nulla come lo US Open“.

Ripercorrere l’annata di Ashleigh è comunque sufficiente a descrivere la sua forza, soprattutto mentale, dal momento che non ha ancora fatto rientro a casa da quando ha lasciato l’Australia nei primi mesi dell’anno: “Penso che quando quest’anno sarà finito tutto il mio team, chi mi segue qua e in Australia, dovrà festeggiare. È una stagione che ricorderò col sorriso una volta che mi sarò ritirata. Ho vissuto esperienze che mi hanno fatto ridere e altre che hanno fatto male. È stato un anno incredibile sul campo da tennis, ma tutte le distrazioni e le esperienze off-court l’hanno reso migliore”.

Sia Barty che tutti gli altri tennisti presenti a New York avranno il piacere di tornare a vivere un evento così grande con gli spalti pieni e il circolo che pullula di appassionati. Allo stesso tempo sarà comunque qualcosa a cui ci si dovrà riabituare, dopo un anno e mezzo di limitazioni. C’è chi l’ha già sperimentato, come i semifinalisti e i finalisti di Wimbledon, tra cui la stessa Barty: “Già a Cincinnati la scorsa settimana è stato bello sentire la vicinanza dei tifosi. Credo che sarà così anche a New York, sarà difficile riabituarsi al rumore che viene dagli spalti e alle persone che si spostano nello stadio durante i cambi di campo”.

 
Ashleigh Barty – US Open 2021 (ph. Pete Staples_USTA)

Sono tante le avversarie che potrebbero fermare la rincorsa di Ashleigh verso il terzo trionfo Slam. Tra queste c’è senza dubbio la campionessa uscente Naomi Osaka. Le due si sono scambiate complimenti reciproci in conferenza stampa. Naomi ha detto di essere impressionata dal fatto che non sia ancora tornata a casa in questi mesi e continui comunque a far bene: “È bello vedere che qualcuno sia così costante nei risultati. È molto determinata e concentrata. So che non è tornata in Australia dall’inizio dell’anno, io non riuscirei a fare una cosa del genere”. Barty invece ha esaltato le doti di Naomi sul cemento: Quando trova il tempo dopo la prima di servizio diventa una delle migliori giocatrici che io abbia affrontato. Sul cemento non c’è tanta irregolarità nel rimbalzo, dunque può prepararsi e colpire al meglio”.

Osaka ha trionfato a New York nel 2018 e nel 2020. Ha sempre trovato un buon feeling con questi campi, anche se ricorda con piacere soprattutto “quando da bambina correvo per tutto il circolo. Non so se per questo motivo gioco bene qua, ma c’è comunque un po’ di nostalgia”. Le sue chance di vittoria passeranno da quanto riuscirà ad essere serena e sciolta sul campo, dopo quanto accaduto in estate in seguito allo scontro con la stampa sportiva e alla sua discussa iniziativa in favore della salute mentale degli atleti. A tal proposito Naomi ha detto: Ci sono diverse cose che ho sbagliato in quei momenti. Ho imparato comunque molto e non penso che la stessa situazione si riproporrà di nuovo, magari ci penserei di più. Non avevo idea di quanto grande sarebbe diventata questa storia”.

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