US Open, Sonego lotta ma non basta. Fuori anche Caruso, Cecchinato e Travaglia

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US Open, Sonego lotta ma non basta. Fuori anche Caruso, Cecchinato e Travaglia

Solita gran battaglia per Sonego che però cede il passo a Otte: “Ho avuto un problema alla gamba che mi ha condizionato un po’”. Caruso strappa un set a Nishikori. Cecchinato e Travaglia cedono il passo a Svajda e Moutet

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Lorenzo Sonego - US Open 2021 (photo Andrew Ong/USTA)
 

Lo scriviamo subito, sgomberando il campo da ogni supposizione e andando subito al centro della questione: non ci aspettavamo l’eliminazione di Sonego al primo turno degli US Open per mano di Oscar Otte, numero 144 del ranking ATP. Questa la premessa. Poi, com’è giusto che sia è corretto approfondire il discorso, entrando nel dettaglio del match. In primis partendo dal punteggio: 6-7(8) 7-5 7-6(4) 7-6(1) dopo 4 ore e 3 minuti di partita: in sostanza, la solita proverbiale battaglia in campo combattuta dal piemontese che però è mancato nei momenti cruciali, vittima dell’eccessiva fallosità del suo gioco.

Tutti long set, che dimostrano l’equilibrio generale dell’incontro, spezzatosi soltanto nei momenti decisivi che hanno sorriso quasi tutti al giocatore tedesco. Nel primo set, il tie break sembra subito essere favorevole al giocatore azzurro bravo a portarsi sul 5-0. Poi però l’inciampo, tradotto in due palle set sprecate, con l’avversario pronto a rientrare ma Sonego e bravo nell’allungo finale del 10-8. Purtroppo sarà l’unico a favore dell’azzurro. Nel secondo set infatti, pur partendo bene e portandosi sul 5-2, Sonego si smarrisce subendo due break consecutivi che fissano il punteggio finale sul 7-5 per Otte.

Stessa storia, stesso posto… stesso campo nel terzo set: avanti di un break, Sonego non riesce a concretizzare il vantaggio subendo al settimo game il contro-break avversario che porta il match al tie break. I tanti errori commessi da Sonego, ancora una volta, avvantaggiano il tedesco che riesce così a issarsi sulla cima più alta del set, fissando il parziale sul 7-4.

Incredibile quello che succede nel quarto set: Sonego va avanti 4-0. Sembra fatta, in bocca il sapore del quinto set. E invece no. Così, di botto e senza senso (cit.) il torinese dilapida tutto il vantaggio, facendosi recuperare fino al tie break che purtroppo tra doppi falli e varie palle steccate, si trascina fino al 7-1 per il tedesco.

È stata una partita particolare, Otte è un giocatore difficile da incontrare con molti alti e bassi. In alcuni game gioca molto bene, gioca aggressivo, in altri invece cambia completamente il gioco e non è facile entrare in partita”. Esordisce così in conferenza stampa Sonego, che focalizzandosi sul proprio gioco dichiara: Non sono riuscito a esprimermi bene nei momenti importanti, ad essere aggressivo come al solito e giocare bene in quei momenti. Potevo vincere tutti e quattro i set più facilmente, invece ne ho persi tre è sicuramente stata una partita strana: di match così ne ho persi pochi e vinti tanti. Forse posso dire meglio che succedano queste cose, per capire come migliorare in queste situazioni”.

Forse un calo di forma fisica, fondamentale nel suo gioco? Sonego risponde con sincerità: “Ho avuto un problema alla gamba che mi ha condizionato un po’. È arrivato a fine secondo set, forse una contrattura, non so. Ho cominciato a gestire un po’ di più le mie energie, cosa che di solito non faccio mai. Io ho bisogno di essere sempre a mille con i piedi, con le gambe, con l’atteggiamento. Avere quelle pause per recuperare mi ha un po’ ammazzato il gioco. Bisogna ripartire da questo match. Comunque ho lottato, ho giocato fino alla fine, ho provato a fare del mio meglio nelle condizioni in cui ero”.

Continua il periodo poco felice per Salvatore Caruso che non vince un incontro del Tour da Monte Carlo e nel martedì newyorchese cede 6-1 6-1 5-7 6-3 set a un Kei Nishikori che ha mostrato sia il suo tennis migliore che la facilità con cui si incarta senza apparente motivo.

Travolto nei primi due parziali, è stato bravo l’azzurro a non uscire dal match e a portare l’incontro al quarto pur senza fortuna. Kei perfetto nella prima ora, quindi: aggressivo fin dalla risposta, il rovescio gli fila che è una meraviglia e, in generale, i suoi anticipi precisi costringono lontano dal campo l’azzurro che, viceversa, sbaglia e fatica a trovare profondità, in un circolo per lui vizioso per uscire dal quale non pare trovare soluzioni. Il primo parziale se ne va con un perentorio 6-1 e la ripartenza è di nuovo in salita. Nishikori, certo aiutato dalla comoda situazione di punteggio, continua a disegnare il campo con disarmante facilità, soprattutto con il colpo bimane che forza errori avversari o gli consente comode chiusure con il dritto.

Nessuna contromisura all’orizzonte per un Sabbo quasi sempre in affanno ed è ancora 6-1. Caruso non si arrende, si assume qualche rischio ulteriore e questa volta parte bene. Dopo due set impeccabili, il trentunenne di Shimane sembra disposto a concedere qualcosa e il ventottenne di Avola strappa la battuta giapponese all’ottavo gioco, salvo restituirla subito. Quello che pareva un fisiologico momento di distrazione di Kei si prolunga e Sabbo ne approfitta in risposta incamerando il 7-5 arrivato con un rovescio colpito male che certifica la sparizione, almeno temporanea, del fenomeno ingiocabile dei primi due set. La quarta partita è caratterizzata da una striscia di cinque break, interrotta all’ottavo gioco dall’ex n. 4 del mondo che si assicura così la possibilità di servire per chiudere. Non ne avrà bisogno perché un paio di risposte micidiali gli valgono il 15-40. Nishikori trasforma il secondo match point e avanza al turno successivo contro Mackenzie McDonald, netto vincitore di David Goffin.

A salutare la città di New York e con essa Flushing Meadows sono anche Stefano Travaglia e Marco Cecchinato battuti rispettivamente da Corentin Moutet (6-4 7-5 7-6(3) in 2 ore e 34 minuti) e da Zachary Svajda, numero 716 del ranking mondiale, impostosi in quattro set con il punteggio di 7-6 5-7 6-4 6-4 dopo poco più di tre ore di gioco. Se per Stefano Travaglia la sconfitta è un risultato che può starci visto l’andamento generale dei risultati ottenuti dall’ascolano in tutti gli Slam fin qui disputati nel 2021, per il giocatore palermitano la sconfitta è particolarmente fragorosa. Svajda, wild card del torneo, ha mostrato in campo una maggiore solidità, sbagliando pochissimo (saranno appena 13 gli errori non forzati a fine match) e massimizzando al meglio i punti sulla prima di servizio, dato che sfiora l’80%. Per Cecchinato tanti vincenti durante il match ma poca lucidità nella difesa delle palle break soprattutto nel terzo e quarto set. Sfuma così la possibilità di vedere subito due derby al secondo turno: saranno dunque Moutet e Svajda ad affrontare rispettivamente Berrettini e Sinner.

Ha collaborato Michelangelo Sottili

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