[6] M. Berrettini b. C. Moutet 7-6(2) 4-6 6-4 6-3
Due primi turni non brillanti, ma vincenti. Basta questo a Matteo Berrettini, testa di serie numero 6 di questi US Open, iniziati con qualche singhiozzo nel primo turno con Chardy (vinto comunque in tre set) e proseguiti con un match faticoso sul Grandstand di Flushing Meadows. Matteo si è sbarazzato di Corentin Moutet in 3 ore e 22 minuti, vincendo 7-6(2) 4-6 6-4 6-3 un match in cui avrebbe potuto più volte perdere le staffe e scivolare indietro nel punteggio, rischiando di alimentare l’entusiasmo di Moutet. Invece Berrettini ha saputo mantenere costantemente quel (seppur minimo) vantaggio, reagendo al secondo set perso (con doppio fallo su set point), ritrovando alla fine del terzo set i suoi colpi migliori, il servizio e il dritto, un po’ sottotono per oltre 2 ore di match.
Matteo ha raggiunto così il terzo round dello US Open, dove due anni fa ha centrato la prima semifinale Slam della carriera quasi a sorpresa. Oggi invece intimorisce tutti i giocatori presenti nel tabellone, compreso Djokovic che potrebbe sfidare il nostro nei quarti di finale (sarebbe il terzo incontro a livello Slam del 2021 tra i due). Prima però ci sono altri ostacoli da superare per il romano. Il prossimo è il bielorusso Ivashka, numero 53 ATP: c’è molto di peggio nei terzi turni Slam, ma Berretto l’ha affrontato anche negli ottavi di un Major non molto tempo fa. A Wimbledon vinse 6-4 6-3 6-1.
La partita avrebbe potuto mettersi sui binari giusti sin dall’inizio, perché Moutet (non proprio un esempio di continuità e regolarità) ha abusato della palla corta nel quarto game, finendo per perdere il servizio. Berrettini invece ha tentennato con i suoi colpi migliori, servizio e dritto. Un doppio fallo e un punto mancato, abbastanza semplice da chiudere, sul break point hanno permesso al francese di restare in scia. Da questo momento in poi Moutet ha capito di poter giocare sulle incertezze di un Berrettini ancora da rivedere in questo US Open.
Nei game successivi è stato proprio Moutet ad arrivare vicino al break. Prima si è portato sul 3-3 30-30 e c’è voluto un grande passante di dritto di Matteo per evitare ulteriori rischi. Sul 5-5 è stato invece la prima di servizio a portare in salvo l’azzurro, sotto 0-40 nel suo ultimo turno di battuta prima del tie-break. Dopo lo scampato pericolo, Berrettini ha giocato un ottimo tie-break, già il terzo disputato nel corso del torneo. Insufficiente il rendimento con la seconda di servizio, meno incisiva del solito, e soprattutto troppo alto il numero di gratuiti, addirittura 21 al termine del parziale, diversi anche in manovra con il rovescio tagliato.
In questa fase della partita Matteo sembrerebbe in grado di portare la barca in porto nonostante il temporale. Si è guadagnato un break di vantaggio anche nel secondo set, stavolta sul 2-2. Anche in questo caso, non ha servito al meglio nel momento in cui doveva confermare il break e allora per la seconda volta Matteo ha perso il servizio nel game successivo al break, nonostante abbia avuto una palla del 4-2. La partita si è poi scaldata nel nono game, quando Berrettini ha solo accarezzato la chance di andare a palla break, dopo aver vinto un punto da “circoletto rosso”. Moutet ha risposto con forza a uno smash dell’italiano sul 40-40, urlando a squarciagola insieme al pubblico statunitense. Chi non ha gradito l’esultanza è stato Giovanni Bartocci, il ristoratore appassionato di tennis che segue i nostri azzurri per i campi di Flushing Meadows (soprattutto Berretto). Carlos Bernardes si è ritrovato costretto a rimproverarlo, perché il suo temperamento si scontrava con quello di Moutet. Infatti a detta del giudice di sedia i due si punzecchiavano a distanza nelle esultanze.
Chi ha avuto la peggio da questo momento concitato del match è stato proprio Berrettini. Sotto 4-5 ha giocato male il game al servizio e pur essendosi salvato da 0-40 come nel primo set, ha concesso (con due doppi falli negli ultimi due punti del set) il parziale a un Moutet carico a molla. L’entusiasmo del giocatore transalpino si è però spento nel primo game del terzo set, il momento più importante della partita per l’azzurro, che ha finalmente piazzato un buon game in risposta (fin lì aveva faticato a fare il punto sulla seconda di Corentin, che vinceva circa l’80% dei punti con la seconda palla). La vera svolta è però nei turni di servizio di Matteo, che sono diventati via via più agevoli. Invece Moutet ha perso la pazienza che gli era servita ad arginare l’esplosività dei colpi del romano.
L’ultimo vero momento di difficoltà l’ha superato sul 4-3 e servizio in suo favore. Tra dritti sbagliati e vincenti un po’ casuali del francese, si è impantanato in un game piuttosto lungo, in cui c’era il timore di rivedere ciò che era accaduto nel primo e nel secondo parziale. Matteo non ha però tremato nemmeno sul 5-4, guadagnandosi un vantaggio di enorme valore. Con un pizzico di tranquillità in più e un dritto ritrovato, l’azzurro ha brekkato il suo avversario con un vincente dei suoi anche nel primo game del quarto. Il servizio ha fatto il resto: solo due punti persi in tutto il parziale e 94% di prime in campo. Impossibile per Moutet pensare di rientrare in partita, infatti è arrivato anche un secondo break, quello decisivo. Se Moutet voleva esasperare il nostro numero uno, ha fallito nel suo obiettivo, finendo a sua volta il match in preda alla frustrazione.
LE PAROLE DI BERRETTINI – “Oggi le condizioni erano diverse dagli altri giorni, quindi è stato necessario adattarsi alla temperatura più bassa, la minore umidità, il vento che a volte poteva essere fastidioso. Poi il mio avversario era un giocatore complicato, molto solido, veloce nei movimenti, quindi sono contento della mia prestazione, sono stato molto solido mentalmente e spero di poter migliorare ancora durante il torneo. Fisicamente mi sento bene, la gamba va molto meglio, non mi ha dato nessun problema oggi e questo è certamente un aspetto molto positivo”.