A. Seppi b. [10] H. Hurkacz 2-6 6-4 6-4 7-6(6)
Alzi la mano chi dava a Andreas Seppi una qualche chance di vittoria dopo le quattro ore passate in campo contro Fucsovics. Nessuno? Bene. Ora alzi la mano chi ha ancora aggettivi per descrivere questo ragazzo che ancora stupisce per la voglia di continuare a lottare in giro per il mondo, nonostante l’età e gli acciacchi. Eppure oggi Andreas si è dimenticato (e con lui anche noi) dei 37 anni, dell’anca ammaccata, dei cinque set di due giorni fa, e ha giocando a un livello decisamente alto per altre tre ore contro uno dei migliori tennisti del mondo. Sì, perché dall’altra parte della rete c’era la testa di serie numero dieci, Hubert Hurkacz, il quale probabilmente si aspettava tutt’altra giornata dopo il 6-2 abbastanza agevole del primo set.
Invece Seppi ha cominciato a spingere, attaccando lui per primo e mettendo alle corde il più quotato avversario, al quale ha annullato anche quattro set point nel quarto set (tre dei quali consecutivi) prima di accettare di buon grado un aiutino da parte del nastro. Audentes Fortuna iuvat, la Fortuna favorisce chi osa. Andreas giocherà dunque per la quarta volta in carriera il terzo turno allo US Open, lo Slam che in generale gli ha regalato meno soddisfazioni e l’unico nel quale non sia mai riuscito a raggiungere gli ottavi. Il suo prossimo avversario sarà il qualificato tedesco Oscar Otte, già giustiziere di Sonego al primo turno. Non un incrocio agevole, ma nemmeno una sfida proibitiva.
IL MATCH – Dopo i primi quattro game di studio, nel corso dei quali Seppi annulla tre palle break e Hurkacz due, il polacco ingrana e inizia a scavare un solco tra sé e l’avversario. A dargli una bella mano è il servizio col quale raggranella ben nove ace e l’89% dei punti giocati sulla sua prima. Seppi fa il suo, ma rimane forse un po’ troppo passivo e subisce l’iniziativa di Hurkacz che piuttosto rapidamente si intasca il primo set col punteggio di 6-2.
Per niente scosso dopo il parziale appena perso, l’azzurro decide di prendersi qualche rischio in più e ora è lui il primo a spingere, il che lo porta a un inaspettato break nel terzo gioco. I ruoli cominciano dunque a invertirsi rispetto al set precedente con Seppi che concede pochissimo al servizio e domina gli scambi da fondo, trovando anche non poche soluzioni vincenti lungolinea con ambedue i fondamentali. Sul 5-4, Seppi sale 40-15, ma Hurkacz annulla entrambi i set point prima con una smorzata in recupero e poi costringendo Andreas all’errore. L’azzurro sciupa un’altra palla del set con un doppio fallo, ma rimedia subito con un servizio vincente e un ace, pareggiando il conto dei parziali.
In avvio di terzo, Seppi continua a giocare su una nuvola e scappa 2-0, sorprendendo ancora l’avversario un po’ frastornato dall’improvviso ribaltamento di fronte. Hurkacz però non è uno sprovveduto e piano piano cerca di rimettere insieme i pezzi, fino a centrare il controbreak nel sesto gioco. Ancora una volta però Seppi è encomiabile e, senza battere ciglio per la leadership appena persa, strappa nuovamente la battuta al polacco con un paio di buonissime accelerazioni. Sul servizio che regala a Seppi il 5-3, Hurkacz lascia andare la racchetta a terra, evidentemente innervosito. Il polacco torna a regalare qualcosina, mentre Andreas non sbaglia più niente e anzi sembra spingere sempre più a cuor leggero. Dopo un’ora e cinquantadue minuti di gioco, Seppi va a sedersi avanti due set a uno.
Prima del quarto set, Hurkacz lascia il campo per cambiarsi il completino. La pausa (in verità piuttosto breve) non lascia tracce sulla concentrazione di Seppi e anzi sembra destabilizzare maggiormente il polacco, che alla ripresa dei giochi impacchetta il break all’avversario con tre errori gratuiti. La testa di serie numero 10 riesce a domare piuttosto rapidamente il proprio nervosismo e recupera lo svantaggio, impattando sul 2-2. Da qui la partita diventa uno spalla a spalla nel quale entrambi conservano gelosamente i propri turni di battuta. Sul 6-5, Hurkacz entra forte con la risposta di rovescio e si guadagna tre set point consecutivi, ma Seppi gioca in maniera perfetta i cinque punti seguenti, arrampicandosi faticosamente verso il tiebreak.
Entrambi sono impeccabili nei primi sette punti, poi Hurkacz spezza l’equilibrio mandando largo un dritto in manovra. Sul 5-4, Seppi restituisce il minibreak al termine dello scambio più lungo del match (32 colpi) e poi paga lo scotto della fatica con un doppio fallo, il primo del set, che vale a Hurkacz il quarto set point. Andreas si salva ancora dopo un altro scambio lunghissimo e riceve una bella mano dalla dea bendata: un primo nastro smorza un suo slice in maniera imprendibile per l’avversario e regalandogli un match point, il secondo gli accomoda la palla sul dritto per una facile chiusura.
LE PAROLE DI ANDREAS – “Non mi aspettavo di stare così bene fisicamente oggi, dopo le 4 ore del primo giorno. Pensavo di sentire più dolori, soprattutto alla schiena, quindi sono riuscito a giocare abbastanza libero, senza dolori, e questa è stata la parte che mi ha aiutato a giocare un match decente“.
“Mi sembra di essere un giocatore migliore rispetto a qualche anno fa: per come vedo il gioco, per come colpisco la palla, mi pare che il pacchetto sia migliore. Poi non mi alleno come facevo una volta, ma nel caso della partita di oggi la media degli scambi era 3-4 colpi, per cui questa cosa mi ha aiutato dal punto di vista fisico. Con il servizio faccio molta fatica ad alzarmi da terra perché sento che l’anca va in sofferenza, ma non credo di aver servito male“.
“La cosa più importante ora è recuperare nella maniera migliore possibile. Farei la firma a svegliarmi come stavo stamattina per il prossimo match. Ho avuto due turni molto difficili mentre adesso ce n’è uno che invece sembra più semplice. Si possono sicuramente trovare avversari peggiori di Otte al terzo turno di uno Slam, anche se lui ha vinto due bei match, prima Sonego, che ha fatto una bella annata, e anche al secondo turno [contro Kudla] ha vinto molto facilmente. Lo conosco un po’ perché ci ho giocato insieme in Bundesliga in Germania, faceva parte della mia squadra. È uno che serve molto bene, spinge, tira, abbastanza imprevedibile, ma è sicuramente una buona partita da giocare“.