Al Challenger 80 di Como il grande torneo di Jimbo Moroni finisce in finale dove è costretto alla resa 7-5 7-6(7) dopo oltre due ore di battaglia contro l’argentino Juan Manuel Cerundolo. Intendiamoci, la partita è stata piuttosto bruttina, come testimoniano i tanti errori da entrambe le parti e i ben undici break, ma le emozioni non sono certo mancate. Il 19enne mancino di Buenos Aires ha sempre fatto corsa di testa ma ogni volta che pensava di avere la partita in pugno, l’immenso orgoglio e la grande energia di Jimbo gli ricordavano che non era ancora il momento di scrivere la parola fine.
È successo nel primo set quando Cerundolo è andato a battere sul 5-4, e soprattutto nel secondo quando, ancora al servizio e sempre sul 5-4, prima non sfrutta un match point e poi si fa trascinare al tie-break. Che ha seriamente rischiato di perdere perché sul 5-6 ha dovuto fronteggiare un set point che avrebbe potuto cambiare le sorti del match. Purtroppo gli ha dato una bella mano Moroni con un sanguinoso doppio fallo. Per Cerundolo è la seconda vittoria Challenger in stagione (a Roma battè in finale Flavio Cobolli) che gli vale il nuovo best ranking al n.118 ATP. Moroni sale invece al n.212, a sole tre posizioni dal suo best.
In semifinale Jimbo aveva battuto un fantastico Andrea Vavassori che, a conferma di uno stato di forma eccellente, uguaglia il suo miglior risultato in carriera in singolo (Poznan 2019 e Bendigo, gennaio 2020). Peccato che il piemontese non abbia potuto giocarsi fino in fondo le proprie chance, costretto al ritiro sullo 0-4 del terzo set per crampi. Il malanno ha probabilmente influito anche sulla successiva finale di doppio che, in coppia col venezuelano Luis David Martinez, ha perso al match tie-break contro i brasiliani Matos/Meligeni Rodriguez.
Al Challenger 80 di St.Tropez (cemento) il francese Benjamin Bonzi (n.94 ATP e prima testa di serie) ha battuto in finale l’australiano Christopher O’Connell (n.126 ATP e seconda testa di serie) (10)6-7 6-1 rit., al termine di una partita dai due volti: appassionante nel primo set e drammatica nel secondo.
I due favoriti del torneo avevano raggiunto la finale, come da pronostico, perdendo per strada un solo set (Bonzi in semifinale contro il connazionale Hugo Grenier). Il 27enne australiano parte forte e, dopo aver mancato un set point nel dodicesimo game, vince meritatamente un tie-break infinito e pieno di colpi di scena. Deve infatti annullare tre palle set all’avversario prima di chiudere alla terza occasione utile. Poi l’infortunio, il tentativo di continuare e infine il ritiro. Diciamo che nel ramo O’Connell è un vero esperto, a partire dai due anni di pausa che si prese dal 2012 al 2014 perché non veniva a capo dei suoi problemi alla schiena. Andò allora a fare l’operaio nel rimessaggio nautico del fratello “Meno soldi ma anche meno stress” fu il suo sintetico commento. Nel suo curriculum non mancano nemmeno episodi che a noi sembrano quasi comici, a lui forse un po’ meno. Come quando nel 2018, nel secondo turno del Challenger di Barcellona contro Carlos Gimeno Valero, s’infortunò a una caviglia e fu costretto al ritiro sul match point a proprio favore. Per Bonzi quarta vittoria stagionale (recordman assoluto nel 2021) e nuovo best ranking al n.86 ATP.
Al Challenger 80 (cemento) di Maiorca, organizzato da Rafa Nadal, finale nel segno dell’esperienza tra il 29enne giapponese Yasutaka Uchiyama (n.123 ATP e prima testa di serie) e il 33enne Lukas Lacko (n.197 ATP). La spunta lo slovacco 5-7 7-6(8) 6-1 dopo quasi tre ore di gioco, al termine di un match molto equilibrato e di buon livello. Il giapponese, dopo essersi aggiudicato il primo set al decimo set point, nel tie-break del secondo arriva anche a match point. Ma Lacko chiede aiuto al servizio e riesce a portare l’incontro al terzo set, che domina su un Uchiyama calato nettamente alla distanza.