Il coach di Barty mette in discussione la sua presenza alle WTA Finals

Flash

Il coach di Barty mette in discussione la sua presenza alle WTA Finals

Le palle senza pressione e la quarantena al ritorno in Australia pesano sulla scelta della numero 1 del mondo

Pubblicato

il

Ashleigh Barty - US Open 2021 (Darren Carroll/USTA)
 

È stato da poco confermato il ritorno nel circuito femminile del torneo di fine anno che vede in campo le migliori 8 della stagione, ma già si inizia a parlare di defezioni di primissimo piano. La sede del torneo è stata spostata dalla città cinese di Shenzhen (per ovvi motivi legati al COVID-19) a quella messicana di Gaudalajara, e questo oltre ad un cambio di continente prevede anche un notevole cambio di altitudine non sempre gradito dai tennisti. Attualmente ad avere la certezza matematica di essere qualificate per le WTA Finals sono Aryna Sabalenka, Barbora Krejcikova e l’indiscussa n. 1 del mondo Ashleigh Barty, vincitrice dell’ultima edizione del torneo disputatasi nel 2019. Tuttavia proprio sulla sua presenza si è iniziato a formare un consistente dubbio e a dare il via a queste voci è stato il suo allenatore.

“Abbiamo appena scoperto che si trova in Messico a 1500 metri (sopra il livello del mare) e verranno usate palle senza pressione” ha detto Craig Tyzzer come riportato da Reuters. Le palle senza pressione volano letteralmente. È una palla che, se la usi in condizioni normali, non rimbalza. Non è la più grande pubblicità per le migliori ragazze del mondo giocare con qualcosa che non hanno mai usato prima”.

Tyzzer, vincitore nel 2019 del premio WTA Coach dell’anno, ha aggiunto in proposito: “In condizioni in cui non hanno mai giocato, in un paese in cui non giocano e in quota, mi sembra una cosa ridicola”. Parlando poi dello stato in cui si trova la sua assistita, l’ha definita fisicamente e mentalmente esausta e inoltre prima delle WTA Finals c’è l’importante appuntamento di Indian Wells al via il 4 ottobre. “Indian Wells è ancora sul radar, ma ha bisogno di riposo, così le ho detto di andarsene e fare una vacanza”. Infine un altro problema relativo al torneo messicano è quello del ritorno in patria, non certo agevole per gli australiani. “Certamente non è facile per noi arrivare lì e giocare quell’evento in Messico e poi tornare e dover fare due settimane (in quarantena) praticamente rovinandoti l’estate. È una decisione per la quale dovremo sederci e rimuginare un bel po’” ha concluso Tyzzer.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement