Laver Cup: l'Europa prende il largo, Berrettini vince il suo singolare ma perde in doppio

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Laver Cup: l’Europa prende il largo, Berrettini vince il suo singolare ma perde in doppio

Casper Ruud vince il punto inaugurale contro Reilly Opelka. Matteo Berrettini rimonta Felix Auger Aliassime. In serata Andrey Rublev batte Diego Schwartzman prima che la coppia Isner/Shapovalov accorci le distanze con la vittoria su Berrettini/Zverev

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Matteo Berrettini - Laver Cup 2021 (foto Twitter @LaverCup)
 

EUROPA – RESTO DEL MONDO 3-1

Grande entusiasmo e spettacolo al TD Garden di Boston per la prima giornata della Laver Cup. Con Roger Federer in prima fila a fare da spettatore, e osannato ogno volta che la telecamera lo inquadra, l’Europa esce subito velocissima dai blocchi e conquista i primi due punti nella sessione pomeridiana.

Roger Federer – Laver Cup 2021 (foto Twitter @LaverCup)

Casper Ruud approfitta della superficie e delle palle lentissime per regolare Reilly Opelka in due set; poi Matteo Berrettini e Felix Auger Aliassime danno vita alla partita più lunga nella storia della Laver Cup, rimanendo in campo 2 ore e 52 minuti. Auger-Aliassime era arrivato a condurre 7-5 nel match tie-break, ma non è riuscito a chiudere la partita, dando via libera a Berrettini e al 2-0 per il Team Europa.

 

Nella sessione serale ritardata di oltre un’ora a causa del protrarsi del match precedente, poco dopo le ore 20 vanno in campo Andrey Rublev e Diego Schwartzman. Anche loro danno vita a una gran battaglia: Schwartzman vince un primo set pieno di break (ben cinque), poi Rublev impatta il punteggio e manda il match al tie-break decisivo. Ancora una volta Team World è avanti 7-5 nel set finale, e ancora una volta non riesce a chiudere: Rublev va a servire per il match sul 9-8 ma commette doppio fallo. Un errore di Schwartzman concede un secondo match point a Rublev, che questa volta chiude dopo uno scambio incredibile con una volée di diritto su un corpo a corpo a rete.

In chiusura di giornata, il Team World è riuscito ad accorciare le distanze con la vittoria al match tie-break in doppio per John Isner e Denis Shapovalov che hanno superato Matteo Berrettini e Alexander Zverev per 4-6 7-6(2) 10-1. Decisivo John Isner nel finale, che ha preso in mano la coppia del Team World e l’ha trascinata alla vittoria a forza di servizi e risposte vincenti.

C. Ruud (EUR) b. R. Opelka (WOR) 6-3 7-6(4)

È iniziata in salita l’avventura del Team World, impegnato nel difficile compito di strappare la Laver Cup al Team Europe che l’ha sempre vinta in tutte le altre edizioni della manifestazione. In quello che poteva apparire come uno degli incontri più possibili per la sqadra in rosso capitanata da John McEnroe, il n. 1 americano Reilly Opelka è stato sconfitto in due set da un altro esordiente nella competizione, il norvegese Casper Ruud, confermando così il risultato dei due precedenti confronti diretti a livello ATP.

La superficie nera posata sulle leggendarie assi incrociate del TD Garden di Boston (per la verità le assi incrociate originali erano quelle del vecchio Boston Garden, demolito nel 1998 e sostituito con questa più moderna arena) si è dimostrata lenta come era stato anticipato dai giocatori nel corso della settimana, ed ha permesso a Ruud di contrastare in maniera efficace il servizio di Opelka e di manovrare sapientemente con la propria battuta, mai ceduta nel corso dell’intero match e in pericolo solamente in due occasioni. Infatti dopo aver ottenuto il break al terzo gioco, Ruud ha dovuto salvarsi da una chance per il 4-4, uscendone in maniera molto brillante con un parziale di 8-2 che ha chiuso il parziale per 6-3.

Nel secondo set, anche se non ci sono stati break e solamente due palle break a testa, la sensazione generale è stata di una maggiore laboriosità dei game di servizio di Opelka, che ha provato con maggiore frequenza a sottrarsi agli scambi cercando la rete, anche sulla seconda, ma che ha trovato difficoltà nel dare sufficiente penetrazione ai suoi colpi, soprattutto le volée, per chiudere i punti. Incitato da McEnroe e Kyrgios durante i cambi di campo, Opelka ha ottenuto le sue uniche due chance nel set al settimo game, caricando con la risposta sulla seconda di Ruud, ma non è riuscito a concretizzare il 15-40 a seguito di un paio di servizi molto carichi del norvegese.

Nel tie-break una risposta di diritto da sinistra effettuata quasi dalla prima fila ha dato a Ruud il minibreak per il 2-1 che lo hanno messo saldamente al comando nel punteggio e gli hanno permesso di controllare il gioco fino al 7-4 finale in 1 ora e 48 minuti.

M. Berrettini b. F. Auger Aliassime 6-7(3) 7-5 10-8

Felix Auger-Aliassime – Laver Cup 2021 (foto Twitter @LaverCup)

Si può pensare ciò che si vuole della Laver Cup, ma lo spettacolo che offre e le emozioni che vengono prodotte dai match possono arrivare davvero a picchi molto alti. Il match tra Matteo Berrettini e Felix Auger-Aliassime ha certamente legittimato il prezzo del biglietto pagato dai 20.000 (forse qualcuno in meno, considerando alcuni posti vuoti) del TD Garden: 2 ore e 52 minuti di grande battaglia, che magari non ha mostrato le prelibatezze nei pressi della rete che fanno sciogliere anche gli appassionati più esigenti (sanguinosa la volée a campo aperto sbagliata da Berrettini nel match tie-break, poi comunque rivelatasi ininfluente), ma che hanno tenuto gli spettatori sugli spalti e in TV incollati al match.

Berrettini ha portato a casa anche il secondo punto a disposizione per il Team Europa grazie alla sua grande capacità di tirare fuori il meglio dal suo tennis nei momenti importanti e quella di saper resistere rimanendo nella partita anche nei frangenti nei quali il suo avversario sembra avere il controllo del gioco. Matteo ha annullato 12 delle 13 palle break avute nel match, perdendo la battuta solamente nel primo set dopo un game di 18 punti nel quale Auger Aliassime aveva giocato maluccio alcuni punti importanti, sbagliando malamente almeno tre risposte sulla seconda di servizio. Berrettini era riuscito a recuperare il break di svantaggio nel primo set impattando sul 5-5, ma nel tie-break successivo Auger Aliassime è riuscito a contrastare efficacemente il servizio dell’italiano, allungando gli scambi e martellandolo sul rovescio fino all’errore.

Matteo Berrettini con Bjorn Borg - Laver Cup 2021 (foto Facebook Laver Cup)

Negli 80 minuti del primo set Berrettini è riuscito a mettere a segno solamente quattro aces, ed è rimasto sotto al 50% nella conversione sulla seconda di servizio. Per buona parte del secondo parziale Auger-Aliassime è sembrato essere in grado di iniziare gli scambi sulla battuta dell’avversario. Dopo aver mancato due chance per breakkare al terzo game, la partita è stata quasi dominata dal giocatore al servizio fino a che non si è arrivati in dirittura d’arrivo del parziale, quando Berrettini ha annullato le due palle break affrontate sul 5-5, mentre è riuscito a convertire l’unica occasione avuta sul 6-5 per mandare il match al super tie-break.

L’episodio forse più curioso, e potenzialmente rilevante, del tie-break decisivo è stato l’insolito stop richiesto da Auger-Aliassime sul 7-5 in suo favore, dopo che Berrettini aveva mancato una incredibile volée di rovescio a campo spalancato: a causa della rottura di una scarpa, il canadese si è cambiato solamente una calzatura, invece di sostituire il paio. Da quel momento Berrettini ha girato il match vincendo cinque punti su sei, chiudendo il match con uno straordinario passante di rovescio incrociato che ha provocato anche i complimenti di John McEnroe. “Non l’ho mai visto passare di rovescio come oggi”, ha detto ‘Mac’ dopo la partita, facendo i complimenti a tutti e due i giocatori per il livello di gioco espresso. Auger-Aliassime ha valutato la prestazione di Berrettini superiore a quelle prodotte contro di lui a Wimbledon e a Cincinnati, aggiungendo che probabilmente il servizio di Berrettini ha fatto la differenza nei momenti importanti.

Naturalmente molto soddisfatto Matteo Berrettini per la sudatissima vittoria: “Una battaglia durissima contro un grande amico. Splendida atmosfera, mi sono gustato ogni minuto là fuori, e questa è stata la maniera migliore per iniziare la competizione con Bjorn al mio fianco. Essere convocato in Laver Cup era uno dei miei obiettivi di quest’anno, sono felicissimo di essere qui, è molto bello poter giocare non solo per se stessi ma anche per la squadra”.

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ATP/WTA Pechino: la finale fra Sinner e Medvedev mercoledì alle 13:30 (SuperTennis)

Jannik Sinner, nuovo numero quattro del mondo gioca la sua quarta finale stagionale, la terza contro Daniil Medvedev

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Mercoledì è giornata inusuale per una finale di torneo nel tour professionistico. Tuttavia, questo swing asiatico – il primo dal 2019 – ci ha già abituato ad alcune variazioni sul tema, fra match conclusi a notte fonda (questa, in realtà, sta diventando sempre più spesso la norma) e date di inizio e fine dei tornei inconsuete.

Nel 2019, un giovanissimo Sinner perdeva il primo dei suoi sette confronti con un ragazzino spagnolo, Carlos Alcaraz. Sono passati quattro anni e sul Diamond Court di Pechino quelli che erano due ragazzini si sono affrontati per un posto in finale come numero due e numero sette del mondo. Il divario è destinato ad accorciarsi ulteriormente: col prossimo aggiornamento della classifica, Sinner sarà ufficialmente numero quattro, tennista italiano più in alto del ranking da quarantasette anni, da quel 24 agosto 1976 in cui numero quattro lo fu Adriano Panatta.

Jannik affronterà in finale la sua nemesi: Daniil Medvedev. Il russo e Jannik si sono affrontati sei volte, e in tutti e sei i casi è stato l’attuale numero tre del mondo ad avere la meglio. Due di quei sei confronti si sono disputati quest’anno, e rappresentano i due terzi delle finali disputate da Sinner in questa stagione: quelle perdenti, a Rotterdam prima e poco dopo a Miami. Eravamo nel momento migliore dell’annata del russo, ripresosi dopo mesi di appannamento con una lunga serie di vittorie consecutive. A Miami, in particolare, Sinner aveva eliminato proprio Alcaraz per raggiungere la sua seconda finale in un mille.

 

Mercoledì 4 ottobre si riaffronteranno alle 13.30 ora italiana, l’orario della sessione serale (là sono le 19.30) di Pechino. Negli ultimi giorni, l’indicazione è stata più volte disattesa: ciò ha portato a match (uno su tutti quello fra Alexander Zverev e Davidovich Fokina) conclusosi ben oltre la mezzanotte. Questa finale, comunque, dovrebbe iniziare all’ora prevista, essendoci un solo match femminile prima della sfida italo-russa: si tratta di Pegula-Ostapenko, incontro di terzo turno che inizierà alle 6.00 ora italiana.

Il programma completo a Pechino di mercoledì 4 ottobre:


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ATP

ATP Pechino, Sinner come Panatta: batte Alcaraz e scrive la Storia, è il nuovo numero 4 del mondo

Jannik raggiunge la finale a Pechino, dopo 47 anni un italiano rientra nella top4 del ranking ATP. Alcaraz cede di schianto a metà secondo set

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[6] J. Sinner b. [1] C. Alcaraz 7-6(4) 6-1

Martedì 3 Ottobre 2023: una data destinata a restare nella storia del tennis italiano.

Jannik Sinner grazie alla vittoria nella semifinale del China Open aggiunge un mattoncino prestigioso alla sua carriera e contemporaneamente aggiorna la storia del tennis italiano, diventando il numero 4 del mondo (best ranking) quarantasette anni dopo Panatta (24 Agosto 1976).

 

Da quando esiste il ranking del computer (1973) nessun italiano si è mai spinto oltre il numero quattro.

Nella semifinale del China Open di Pechino Sinner ha sconfitto in due set il numero due del mondo Carlos Alcaraz, disputando uno dei migliori match della carriera (una prestazione inferiore solo a quella proprio con Alcaraz nella sconfitta allo US Open del 2022 ) e domani alle ore 13.30 (diretta su Supertennis) affronterà in finale Daniil Medvedev per portare a casa il suo secondo ATP500 dopo quello di Washington del 2021

Il traguardo storico raggiunto dal 22enne di San Candido non deve far passare in secondo piano la prestazione tennistica di oggi: il palcoscenico non era tra i piùprestigiosi (ma l’entry list sì, con otto dei primi dieci giocatori del mondo iscritti nel torneo cinese) anche se in ogni caso l’attesa era enorme ed Alcaraz ha subito cercato di travolgere Jannik nei primi minuti della partita, ma il nuovo numero 4 del mondo ha reagito da campione, sfoderando probabilmente la miglior prestazione di dritto della vita (13 vincenti e una velocità media ingestibile per chiunque) e mandando completamente in tilt il rivale spagnolo, costretto ad una vera e propria resa nel corso degli ultimi minuti della sfida.

“Tra di noi non c’è una rivalità, lui ha vinto troppo più di me” , aveva ammesso Jannik nei giorni scorsi, ma il campo in questo caso ha raccontato una storia un pochino diversa: Alcaraz soffre la potenza di Sinner e forse oggi ne ha sofferto per la prima volta perfino la personalità, con Jannik che ha annullato con grande freddezza quelle cinque palle break concesse in apertura di secondo set che avrebbero potuto riaprire la partita.

Sinner ha spazzato via i dubbi sulle sue condizioni fisiche dopo il malessere accusato in campo nel corso del quarto di finale con Grigor Dimitrov sfidando Alcaraz sul piano atletico e uscendo spesso vincitore dagli estenuanti scambi a ritmo forsennato ormai tipici della loro rivalità.

Domani con Medvedev servirà una vera e propria impresa: i precedenti sono pessimi (6-0 Medvedev e solamente tre set vinti in totale dall’italiano) e in generale a livello tecnico Sinner soffre l’accoppiamento col russo, grande ribattitore e difensore superbo, ma Jannik oggi ha fatto qualcosa di speciale e nella finale di mercoledì entrerà ovviamente in campo per vincere.

LA CRONACA DELLA PARTITA:

Primo set: Alcaraz parte a razzo, ma Sinner rimonta grazie ad un tennis eccezionale

La partenza di Carlos Alcaraz è allucinante: lo spagnolo è una furia, spinge qualsiasi palla a partire dalla risposta, per lui le righe e la rete sembrano invisibili. Sinner riesce a tenere una percentuale di prime piuttosto alta, ma non c’è niente da fare.

2-0 Alcaraz, e due palle (non consecutive) per il doppio break, con Jannik costretto a sfoderare i suoi colpi migliori per bussare e provare ad entrare dentro la partita.

La tenacia e la fantasia di Sinner vengono premiate, annulla una palla break con un dritto anomalo stretto in avanzamento fin troppo bello per essere vero (questa tipologia di dritti potrebbero fare la differenza tra una bella carriera e una carriera da campione) e tiene il servizio.

Comincia dunque la partita ma quella vera, con Alcaraz costretto a scendere dalla nuvola tecnica e a confrontarsi sulla terra, colpo dopo colpo, col tennis solido dell’italiano.

Sinner prima ricuce sul due pari, poi però perde un brutto turno di servizio, quasi per distrazione, subendo tre punti consecutivi dal 30-15, ma anche in questo caso rimedia immediatamente: la partita c’è, 3 pari.

Jannik alla battuta trema e concede, nei primi quattro turni di servizio ne perde due, uno lo tiene annullando due palle break e un altro ai vantaggi, sempre sul filo del rasoio, ma adesso quello in apnea è il suo avversario, i primi minuti del match sono solo un brutto ricordo e il dritto del numero due del mondo sta cominciando a scricchiolare.

Si arriva al solito tie break (ben sette in sei precedenti nel circuito maggiore, 5-2 Alcaraz) senza particolari sussulti, e il livello improvvisamente e comprensibilmente si abbassa, con un Sinner concreto che si porta avanti sul *5-2 ma trema e perde entrambi i punti al servizio.

Lo spagnolo regala ancora e stavolta Jannik non si fa pregare: chiude gli occhi e fa partire dalle corde una risposta vincente di dritto che vale troppo: il tie break finisce 7 punti a 4 dopo un’ora e tredici minuti di ottimo tennis.

Secondo set: Sinner annulla cinque palle break in apertura, Alcaraz si arrende

Sinner parte meglio sull’onda dell’entusiasmo del tie break e strappa subito il servizio all’avversario in apertura grazie ad un game perfetto. Alcaraz arranca ma prova a rimanere aggrappato alla partita, in attesa che il dritto di Jannik si prenda una pausa. Ma le pause si superano con la tenacia e Sinner in piena trance agonistica annulla ben cinque palle break totali nell’arco di due turni di servizio, recuperando addirittura dallo 0-40 nel corso del quarto game. Il ritmo è molto alto e gli errori inevitabili, ma il numero uno d’Italia mette in campo una tranquillità forse mai vista nel corso della sua giovane carriera.

Il quarto game spezza definitivamente il match, e Sinner, nel pieno della miglior prestazione di dritto della vita, non si guarda più indietro.

Forse per la prima volta nella storia della loro rivalità uno dei due si arrende, Alcaraz non c’è più e e Sinner in pochi minuti chiude col punteggio di 6-1 (tre break totali nel set).

Jacopo Gadarco

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WTA 1000 Pechino: bene Swiatek, rimonta vincente per Kudermetova

La polacca sbarca al terzo turno del 1000 cinese. Vince anche la campionessa di Tokyo. Avanzano anche Rybakina e Andreeva

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Iga Swiatek - Pechino 2023 (X @wta)
Iga Swiatek - Pechino 2023 (X @wta)

[2] I. Swiatek b. V. Gracheva 6-4 6-1

Un primo set in cui la polacca da subito mette in chiaro le cose, ponendo un’ampia distanza tra lei e Gracheva, e portandosi sul 4-1, 30-0, quindi doppio break e partita in pieno controllo. La francese non sembra però starci più di tanto e si insinua in quelle piccole crepe che la n.2 al mondo ogni tanto lascia, prendendo coraggio in risposta e mostrando ottimi turni di battuta, solidi. Così facendo almeno uno dei due break viene ripreso, e gli scambi si animano, con tanti bei punti e anche soluzioni alternative, specie di Gracheva, per non concedere il palleggio prolungato alla polacca. Tattica che paga per rimanere in scia, e provarci fino all’ultimo, ma pian piano Swiatek mette in campo la sua miglior versione. Arriva qualche erroruccio qua e là, ma di poco conto nel computo totale, che vede la polacca tenere in mano il gioco, e chiudere per 6-4 con un rovescio vincente e un ace.

Il secondo parziale si apre con il break di Iga, che dopo 5 palle sprecate da Gracheva per andare sull’1-0 alza i giri del motore e caccia le unghie in risposta, per prendersi il servizio con un dritto vincente. La n.47 al mondo gioca bene, ma a tratti troppo fumosa per tenere il ritmo della polacca. Swiatek continua a esprimere al meglio il suo gioco, ritrovandosi 4-0. Gracheva tiene il suo turno di servizio e prova a cambiare l’inerzia della partita. Tentativo vano, poiché dopo 1 ora e 20 minuti Iga Swiatek chiude il match strappando il servizio alla francese con il punteggio di 6-1, ed approda al terzo turno in cui affronterà la tennista polacca Magda Linette.

 

[16] V. Kudermetova b. L. Tsurenko 3-6 6-0 6-0

La tennista russa Veronika Kudermetova non gioca sicuramente il suo miglior tennis nel primo set in cui, contro pronostico, è la tennista ucraina Lesia Tsurenko a dettare il ritmo di gioco. La tennista ucraina ottiene due break nel primo set grazie alla sua aggressività in risposta, che causa una bassa percentuale di punti vinti con la prima di servizio dalla tennista russa. Tsurenko chiude il primo set 6-3.

Nel secondo e nel terzo set la storia è ben diversa. La tennista russa riprende in mano il pallino del gioco e domina questi due set non concedendo alla tennista ucraina neanche un game. Crolla Tsurenko che non riesce più ad essere pericolosa in risposta grazie alle percentuali al servizio altissime in questi due set della tennista russa. Chiude con il punteggio finale schiacciante di 3-6 6-0 6-0, ed è attesa al terzo turno dalla campionessa dello US Open Coco Gauff.

[5] E. Rybakina b. T. Maria 7-5 6-0

La testa di serie n. 5 impiega 71’ per avere la meglio su Tatjana Maria con il punteggio di 7-5 6-0. Primo set molto combattuto e vinto 7-5 dalla kazaka che ottiene il break decisivo a “0” nel dodicesimo game. Rybakina gioco un ottimo primo parziale in cui ottiene l’80 di punti con la prima e piazza 5 aces.

La gara di fatto termina qui, perché in campo rimane solo la vincitrice di Wimbledon del 2022. La tedesca subisce in totale un parziale di otto giochi a zero e mette a segno solo cinque punti nel secondo set.

Nel prossimo match, Rybakina sarà opposta a Mirra Andreeva.

M. Andreeva b. A. Pavlyuchenkova 6-2 6-1

Poco più di un’ora serve alla sedicenne Mirra Andreeva per avere la meglio nel derby russo generazionale con Anastasia Pavlyuchenkova. 6-2 6-1 il finale che manda la n. 60 del ranking ad affrontare Elena Rybakina. Al contrario, la sua avversaria patisce le fatiche di Tokyo e non riesce a esprimersi al meglio.

Renato Nunziante e Paolo Pinto

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