ATP Sofia: Sinner in finale, ritrova Monfils a un mese dai cinque set dello US Open

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ATP Sofia: Sinner in finale, ritrova Monfils a un mese dai cinque set dello US Open

Jannik fa un altro passo in avanti nella corsa alle Finals; domenica cercherà di difendere il titolo. Monfils accede ad una finale ATP per la diciassettesima stagione di fila

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Jannik Sinner - Sofia 2021 (foto Ivan Mrankov)
 

Saranno Jannik Sinner e Gael Monfils, le prime due teste di serie dell’ATP 250 di Sofia, a sfidarsi in finale a poche settimane da un drammatico terzo turno a Flushing Meadows in cui il francese rimontò due set (e due break di svantaggio nel quarto con il pubblico tutto schierato a suo favore) prima di crollare al quinto; i confronti diretti fra i due sono sul 2-1 per l’azzurro, 1-1 sul cemento indoor.

[1] J. Sinner b. [5] F. Krajinovic 6-3 7-5

Bella vittoria contro un avversario non semplice per Jannik Sinner, che ha regolato Filip Krajinovic in un’ora e 46 minuti; un po’ di sfortuna per il giocatore serbo, infortunatosi al piede sul 5-5 40-40 e servizio del secondo set. Ottimi numeri al servizio per l’altoatesino, specialmente se si considera la lentezza del campo: 77% di punti vinti con la prima e soprattutto 62 con la seconda (in questo fondamentale Krajinovic si è fermato al 36).

Si tratta della quinta finale in carriera per Sinner (tre titoli), la quarta dell’anno (vittorie a Melbourne 1 e Washington, sconfitta a Miami). Per quanto riguarda la classifica ATP, al momento perderebbe una posizione, scendendo al N.15, ma qualora vincesse domenica resterebbe quattordicesimo davanti a Schwartzman; nella Race to Torino, invece, rimane al decimo posto conquistato ieri, a 360 punti da Ruud (in campo più tardi a San Diego contro Dimitrov) e a 370 da Hurkacz. Il successo di ieri gli ha peraltro permesso di tornare in testa alla Race to Milano, anche se difficilmente la starà tenendo troppo in considerazione.

Sinner ha iniziato servendo bene, infilando due ace nei primi due turni di battuta e sfruttando anche delle risposte non precisissime di Krajinovic alle sue seconde, la cui percentuale di conversione era stata piuttosto bassa contro Duckworth. Avanti 2-1, la tds N.1 ha cercato il primo allungo anche grazie agli aiuti del serbo, che ha commesso un doppio fallo e un brutto errore sotto rete per concedere la prima palla break dell’incontro, subito trasformata da Sinner al termine di un braccio di ferro da dietro. Krajinovic è però stato bravo a trovare aggressività sul servizio non sempre incisivo del classe 2001, e si è procurato tre palle break consecutive nel settimo game. Sinner ha salvato la prima con un dritto in contropiede dopo aver stretto bene l’angolo di rovescio, ma sulla seconda la tds N.5 ha impattato bene in avanti una botta al centro dell’altoatesino e con un dritto dal centro ne ha fiaccato la resistenza, riavvicinandosi sul 3-4.

Nel turno successivo Sinner è riuscito a rimontare da 40-15 in risposta, ma Krajinovic è ricorso al serve-and-volley per rintuzzare; il Next Gen è però stato bravo a non lasciar andare il game e si è guadagnato una palla per andare a servire per il set recuperando facilmente su una palla corta un po’ telefonata, portandosi 5-3 grazie ad un errore di rovescio del rivale; il set si è chiuso poco dopo con un turno a 15. La differenza l’ha fatta soprattutto la differenza sulla seconda di servizio citata all’inizio (Sinner ha vinto il 64% dei punti nel parziale, Krajinovic appena il 25), ma più in generale l’impressione è stata che il serbo non avesse molte vie per far male al rivale, in quanto vassallo nei suoi due reparti migliori, la diagonale di rovescio e la pressione in anticipo da fondo. Questo leit motif è continuato anche nel secondo set con un Sinner sempre più aggressivo con il dritto, come si può vedere qui:

Ha dunque continuato a menare le danze da fondo, procurandosi una palla break sull’1-1. In questo frangente è però mancato il killer instinct: Jannik ha messo in rete una risposta di rovescio abbastanza agevole sulla seconda in kick del finalista di Bercy 2017, e non è riuscito a sfruttare altre due opportunità commettendo altri errori, stavolta con il dritto lungolinea e con il rovescio in cross, e il serbo è così riuscito a tenere per il 2-1 in suo favore.

Sinner ha continuato a non sfruttare i momenti di vantaggio (sul 2-2 era avanti 0-30), e ha commesso qualche errore di troppo, concedendo una palla break con un dritto in corridoio, trovandosi ad inseguire sul 2-4 quando si è fatto attirare in uno scambio di rovesci tagliati che l’ha visto soccombere prima di sbagliare con il rovescio. Al momento di servire per il set sul 5-3, però, Krajinovic ha messo appena largo un dritto per lo 0-30, e ne ha sbagliato un altro su una risposta centrale e profonda di Sinner per concedere tre palle del contro-break. Ne è bastata una, perché l’italiano ha risposto allo stesso identico modo, stavolta con il dritto, e ha recuperato lo svantaggio. Sprecata la chance, Krajinovic ha continuato ad ammassare non forzati, sbagliando due dritti che sul 5-5 hanno offerto una palla break a Sinner; per la seconda volta nel game il serbo è stato tuttavia eccellente con la prima esterna.

A quel punto è arrivato l’infortunio che ha indirizzato definitivamente l’incontro: Filip si è accasciato a terra accusando un piccolo problema al piede, e pur riuscendo a riprendere era chiaramente menomato, concedendo un’altra palla break sull’ennesima risposta profonda e centrale di Sinner, che è andato quindi a servire per il match grazie ad un errore bimane del rivale. A quel punto il serbo è ricorso all’MTO che avrebbe probabilmente dovuto chiamare qualche secondo prima, perché ormai la palla (e la pallina) erano nel campo di Sinner, che ha chiuso con due ace ad avversario ormai fermo.

[2] G. Monfils b. M. Giron 7-5 6-0

E l’avversario di Sinner sarà appunto il secondo favorito del torneo Gael Monfils, che ha regolato Marcos Giron per 7-5 6-0 in 63 minuti, vincendo undici degli ultimi dodici game dell’incontro. Come molte volte in passato, Monfils è sembrato un po’ spento all’inizio, le gambe che faticavano a frullare e il linguaggio del corpo apparentemente demoralizzato: sul 2-2 è stato infatti lui il primo a concedere qualcosa facendosi rimontare dal 30-0 con due errori di rovescio e due di dritto per il break in favore di Giron.

Captando il pericolo, la tds N.2 ha iniziato a fare qualcosina in più difensivamente (come ha potuto notare Mager, il campo molto lento gli consente di diventare un muro per gran parte dell’incontro) e provato immediatamente a riportarsi in partita portandosi immediatamente 15-40 su un errore di rovescio di Giron; quest’ultimo ha però servito bene e ha tenuto a bada la rimonta dell’avversario, ma solo per poco. Nell’ottavo game Monfils è infatti riuscito a portarsi di nuovo 15-30, e ha guadagnato una palla del contro-break grazie ad un paio di errori del dritto sempre un po’ artigianale di Giron, concretizzando immediatamente quando lo statunitense ha tentato un serve-and-volley un po’ avventuroso.

Altri errori di dritto per il set point sul 5-6, ma Monfils ha sbagliato una risposta di rovescio su una seconda decisamente efebica. LaMonf ha però vinto uno scambio prolungato sulla diagonale di sinistra, ma Giron si è comportato benissimo, trovando una prima esterna chiusa da uno schiaffo al volo. Poco dopo Giron è stato estremamente sfortunato, perché al termine di un punto bellissimo, in cui i due hanno fatto sciorinato tutto il repertorio in una sfida di tagli e allunghi, la volée dell’americano sul passante in allungo di dritto dell’avversario si è inerpicata sul nastro ed è terminata appena larga:

A quel punto il francese ha trovato un vincente di rovescio lungolinea in contropiede e ha fatto suo il set. Su quel nastro si è di fatto concluso anche l’incontro, perché Monfils si è completamente liberato e ha vinto i primi dieci punti del secondo set facendo finalmente valere la propria superiore cilindrata, portandosi rapidamente sul 3-0 e versando una generosa dose di sale sulla ferita del rivale con una stecca di dritto che si è trasformata in un imparabile lob. Giron ha completamente abbandonato la partita, e ha finito per subire un rapido bagel; il secondo set è durato appena 17 minuti, e Monfils ha perso appena quattro punti, finendo per intascare undici degli ultimi dodici game.

Per il francese si tratta della finale N.32 della sua carriera, la prima dell’anno. Questo risultato gli consente di allungare una straordinaria striscia: dall’agosto 2005 (quando Sinner compiva quattro anni) ha sempre raggiunto almeno una finale a stagione – ne ha vinte solo dieci, ma queste includono le ultime tre giocate, peraltro tutte sul cemento indoor. Si tratta dunque del diciassettesimo anno di fila con finali raggiunte per lui, secondo solo a Nadal fra i giocatori in attività:

Parlando ai microfoni di Ubitennis nel post-partita, Monfils ha detto: “L’inizio del match è stato difficile, perché non capivo bene se provare a essere più aggressivo o no. Ora punto a recuperare per giocarmela al meglio domani”. Alla domanda su quanto gli piaccia il numero 11 (come i titoli che avrebbe in bacheca in caso di vittoria domenica), ha dato una risposta ambiziosa per un giocatore di 35 anni ma allo stesso tempo scanzonata come da costume: “Il mio numero preferito è il 15, quindi ho ancora della strada da fare!”

Qui il tabellone di Sofia e degli altri tornei della settimana

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