Trevisan avanti (Bertellino). La manita di Ruud: nessuno vince quanto lui (Grilli)

Rassegna stampa

Trevisan avanti (Bertellino). La manita di Ruud: nessuno vince quanto lui (Grilli)

La rassegna stampa di mercoledì 6 ottobre 2021

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Trevisan avanti (Roberto Bertellino, Tuttosport)

Dopo circa due anni e con data posticipata rispetto a quella classica di primavera è tomato in calendario il cosiddetto 5° Slam, il Masters 1000 di Indian Wells, combined con il WTA 1000. Hanno preso il via ieri le qualificazioni del torneo maschile, con sei italiani in gioco. Due di loro, Federico Gaio e Andrea Arnaboldi sono chiamati al derby di 1° turno. Per Thomas Fabbiano, sceso oltre la 200a piazza del ranking, l’avvio è stato senza sorrisi contro il turco Altug Celilkbilek, n. 168 Atp che si è imposto in rimonta. Salvatore Caruso ha invece avuto in sorte nel turno iniziale l’australiano Jason Kubler, che è posizionato 60 piazze dopo di lui nel ranking internazionale. Sono australiani anche gli avversari degli ultimi due azzurri a caccia di un posto tra i big del torneo. Matteo Viola ha “pescato” Thanasi Kokkinakis, reduce dalla finale persa domenica scorsa con Stefano Travaglia nel Challenger di Sibiu. Marcora ha avuto in sorte la terza testa di serie del draw preliminare, Alex Bolt, n. 137 ATP. Sorteggiato il tabellone principale femminile che vede alcune importanti defezioni quali quelle di Ashleigh Barty (che potrebbe aver terminato la propria stagione). Aryna Sabalenka, fermata dal Covid-19 quando era già in California, Naomi Osaka e Serena Williams. La numero 1 del draw è pertanto la n° 3 del mondo, Karolina Pliskova, che godrà come le altre teste di serie di un bye di 1 ° turno. Dopo di lei la polacca Swiatek, la ceca Krejcikova e l’ucraina Svitolina. L’unica azzurra presente di diritto è Camila Giorgi, che esordirà al 2° turno contro la vincente di Anisimova – Scott. A lei si è unita ieri Martina Trevisan che nel turno decisivo delle qualificazioni ha superato l’americana Brantmeier per 6-1 6-2. Nulla da fare invece per Jasmine Paolini, fermata dall’ucraina Kozlova in due set. La toscana spera in un eventuale ripescaggio come lucky loser.

La manita di Ruud: nessuno vince quanto lui (Massimo Grilli, Corriere dello Sport)

Se è vero che in economia le azioni si pesano e non si contano, come sembra abbia detto un giorno Enrico Cuccia, lo stesso ragionamento si può adattare anche al tennis e alle vittorie nei tornei. E’ chiaro che un successo in un “250” non può essere paragonato al trofeo di un “1000”, figuriamoci poi il confronto con gli Slam, però fa ugualmente impressione sapere che nel 2021 il giocatore che ha vinto più tornei ATP è il norvegese di Oslo Casper Ruud, figlio d’arte, 23 anni da compiere il 22 dicembre, che domenica a San Diego ha colto il quinto alloro della stagione, uno in più dei vari Djokovic, Medvedev e Zverev (mentre a quota tre successi nell’anno troviamo Hurkacz e il nostro Sinner). «È una cosa divertente da dire – ha detto scherzando Casper domenica, dopo aver travolto in finale Norrie – ma ovviamente Daniil e Novak hanno titoli più importanti e non mi dispiacerebbe scambiarli con loro, se avessi l’opportunità di dare cinque “250” a Novak per tre Slam. E un po’ più alto il loro livello, ma va bene. Però sono sincero, sarebbe divertente concludere l’anno con il maggior numero di titoli». Entrato un mese fa per la prima volta tra i Top 10, Ruud – decimo in classifica – si era fatto notare con i suoi risultati già nel 2020, chiuso al 27° posto, vincendo il torneo di Buenos Aires e arrivando in semifinale a Roma, con una dolorosissima sconfitta inflitta – con match-point annullato – nei quarti di finale a Matteo Berrettini prima di arrendersi lottando contro Djokovic. Quest’anno ha vinto a Ginevra poi Bastad, Gstaad e Kitzbühel e ora, in California, è arrivato il primo successo sul cemento. Dritto potente, gambe instancabili, un servizio non disprezzabile, Ruud resta il moderno prototipo del terraiolo. «La terra rossa si adatta al mio gioco meglio delle altre superfici – ha detto nei mesi scorsi – Sul rosso il mio dritto funziona alla grande. E poi, mi sembra che nella Next Gen manchi uno specialista della terra battuta, quello specialista potrei essere io».

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