Coppa Davis, l'emozione e l'ambizione di Volandri: "Possiamo fare grandi cose, il tifo ci spingerà"

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Coppa Davis, l’emozione e l’ambizione di Volandri: “Possiamo fare grandi cose, il tifo ci spingerà”

L’umore della vigilia delle Finals di Torino nelle parole del capitano azzurro, intervistato dal Corriere dello Sport. “Mi emozionavo da giocatore e succederà anche venerdì, quando partirà l’inno non so cosa succederà”

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Madrid, Finali Coppa Davis 2019 (foto via Twitter, @DavisCupFinals)
 

Sono passati undici anni da quando, per l’ultima volta, Filippo Volandri è sceso in campo con la maglia azzurra in Coppa Davis. Adesso gli è cambiata la vita: da giocatore a capitano, con la possibilità di giocarsi in casa almeno il girone delle Finals davanti al pubblico di Torino. Venerdì la sfida agli Stati Uniti, sabato la Colombia, in un PalaAlpitour che nel frattempo ha cambiato colore dominante passando dal blu delle Nitto ATP Finals al verde della Davis. “Mi emozionavo da giocatore e succederà anche venerdì – ha raccontato al Corriere dello Sport -, però avendo avuto mesi per metabolizzare (è stato nominato a gennaio, ndr) ho cominciato da tempo a studiare come gestire l’appuntamento. Poi, certo, quando partirà l’inno non so cosa succederà“.

Il rammarico per l’Italia è quello di non poter schierare Matteo Berrettini dopo l’infortunio rimediato al Masters, ma l’avvicinamento al via del triangolare costringe a concentrare le attenzioni sui presenti. Sinner sarà il numero 1 azzurro, da debuttante in Nazionale. “Jannik ha fatto enormi progressi quest’anno – ha proseguito Volandri – a Torino mi è piaciuto molto come abbia reagito alla chiamata in campo. Ha dimostrato grande maturità, ci aspettiamo molto da lui in una situazione come la Davis in casa, dove la pressione e il tifo possono esaltare ma anche deprimere se le cose non vanno bene. In ogni caso avremo il tutto esaurito, un ambiente ideale, vogliamo e possiamo fare grandi cose“.

LE SCELTE – Il capitano azzurro racconta di avere già un’idea su chi mandare in campo, pur non avendo ancora dato ancora l’ufficialità. Sinner e Sonego in singolare, con Fognini e Bolelli in doppio, rappresentano una “soluzione logicama da confermare alla luce degli ultimi giorni di lavoro. Tra l’altro, Sonego potrebbe essere quello che gioca più in casa di tutti, nella sua città: “Lorenzo, oltre a garantire sempre un ottimo rendimento, con il pubblico sa esaltarsi ed esaltare – conferma Volandri -. La pressione? Il PalaAlpitour sarà una bolgia, però nello staff abbiamo anche psicologi che ci stanno aiutando a confrontarci al meglio con queste emozioni. Sono sicuro che potremo contare anche su Fognini, credo che nel 2021 abbia raccolto meno di quanto meritasse, poi negli ultimi tempi ha perso qualche partita lottata ma era in attesa di buone notizie da Flavia“. Il riferimento è chiaramente alla nascita della piccola Flaminia.

GLI AVVERSARI – Un neo papà (Isner) c’è pure nel lotto di chi ci troveremo di fronte. “La sua forma è un’incognita – l’analisi di Volandri – Opelka è sempre pericoloso, non c’è Fritz che negli ultimi mesi aveva battuto tutti i nostri. Della Colombia Galan lo conosciamo bene, Mejia e Rodriguez li stiamo studiando in video, dobbiamo vincere i singolari perché Cabal e Farah sono tra le coppie più esperte e pericolose del circuito“. Nessuna voglia, in ogni caso, di disegnare scenari post qualificazione. Se l’Italia vince il girone, rimane a Torino contro Croazia o Australia. In caso di ripescaggio da secondi, giocheremmo a Madrid dove potremmo incontrare anche Spagna o Russia. “Ma pensiamo agli USA e poi vedremo, non andiamo troppo avanti con l’immaginazione…“.

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