Nonostante qualche disguido dell’ultimo minuto (la prevista conferenza stampa di domenica alle 11 in un hotel del centro di Madrid è stata annullata con meno di 48 ore di preavviso), la ITF e Kosmos hanno confermato ufficialmente il formato della Coppa Davis per il 2022.
Confermate in gran parte le anticipazioni che erano state diffuse da un giornale britannico la settimana scorsa: i Qualifiers di marzo ammetteranno 12 squadre alle Finali; a queste si aggiungeranno le due finaliste dell’edizione 2021 (Russia, o Federazione Tennis Russia che dir si voglia, e Croazia) e le due wild card assegnate dalla ITF a Serbia e Gran Bretagna.
Le 16 finaliste saranno quindi suddivise in quattro gironi da quattro squadre ed ogni girone si disputerà in una diversa città europea. Le prime due di ogni girone si qualificheranno per i quarti di finale e saranno trasportate verso la città sede delle finali con un volo charter la sera stessa del loro incontro conclusivo di round robin. Il nome della città sede delle finali non è ancora stato ufficializzato, ma la ITF ha confermato che è stata identificata una città preferenziale (che dovrebbe essere Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti) e l’ufficializzazione avverrà nelle prossime settimane.
Saranno concessi due giorni alle squadre per adattarsi al nuovo fuso orario e alle nuove condizioni, che saranno comunque simili a quelle dei gironi all’italiana. Anche le fasi finali si giocheranno dunque sul cemento indoor. “Un modello a cinque città ci consente di avere la flessibilità di programma necessaria per permettere ai fans di godersi un’esperienza della Coppa Davis davvero unica, e allo stesso tempo assicura la sostenibilità finanziaria e commerciale alla manifestazione”, ha affermato il Presidente ITF Dave Haggerty in una nota.
La competizione si allungherà di un giorno, passando da 11 a 12 giorni e si disputerà da martedì 22 novembre a sabato 3 dicembre. La conclusione nella giornata di sabato costituisce un indizio piuttosto forte che la città prescelta per le finali sarà Abu Dhabi, come trapelato nei giorni scorsi. Negli Emirati Arabi, infatti, come in tutti i Paesi islamici, il weekend si osserva solitamente il venerdì e il sabato, giustificando quindi la fine della competizione nella giornata di sabato.
Il 15 dicembre prossimo saranno lanciati i bandi per selezionare le quattro città per i gironi preliminari. L’attribuzione di una delle wild-card alla Gran Bretagna conferma l’intenzione manifestata la settimana scorsa dalla LTA (Lawn Tennis Association, la federazione tennis britannica) di ospitare uno dei gruppi. Lo stesso si può dire per l’Italia che dopo la positiva esperienza di Torino vorrà riproporsi anche per il 2022.
“L’aumento da tre a quattro delle sedi dei gironi è totalmente giustificato – ha dichiarato il Presidente Haggerty alla BBC – in questo modo saremo in grado di avere quel pubblico rumoroso e appassionato che da sempre contraddistingue la Coppa Davis. Sarà grandioso”.
Rimangono le preoccupazioni per l’eventuale assegnazione delle finali a una località nella quale c’è scarsa cultura tennistica e scarso interesse da parte della popolazione residente. A questo proposito il Presidente Haggerty ha detto: “Dovremo assicurarci che ci sarà una considerevole base di fans disposta a viaggiare per andare alle finali. Faremo in modo che saranno messi a disposizione sussidi per i fans in modo tale che il viaggio sia alla portata delle loro tasche, dovunque sia la sede della finale”.
L’aspettativa quindi è che gli sponsor della manifestazione sovvenzionino in qualche modo i pacchetti-viaggio per i tifosi disposti a seguire la propria squadra. Rimane comunque l’incognita temporale: nessuno può essere sicuro che la propria nazionale si qualificherà per le finali, quindi potrebbe essere particolarmente difficile, oltre che eccessivamente costoso, organizzare il viaggio verso le finali con solamente pochi giorni di preavviso. Da questo punto di vista lo sforzo dell’organizzazione Kosmos dovrà orientarsi verso la possibilità di fornire “opzioni” rimborsabili per chi volesse confermare la propria disponibilità a viaggiare solamente dopo la qualificazione della propria squadra. Anche se la necessità di flessibilità da parte dei tifosi potrebbe essere un ostacolo per molti: se un appassionato programma le proprie ferie per il periodo delle finali, potrebbe non avere la possibilità di cancellarle nel caso in cui la propria nazionale non riesca a qualificarsi.
Se, come sembra, le finali dovessero disputarsi ad Abu Dhabi, Kosmos dovrà lavorare molto bene sul territorio per attirare l’interesse delle grandi comunità di espatriati presenti negli Emirati. Circa l’80% della popolazione residente nei Paesi sul Golfo Persico è composta da stranieri espatriati che vivono e lavorano nelle tante aziende presenti tra Abu Dhabi, Dubai e dintorni, e questo potrebbe aiutare a riempire gli spalti dell’impianto che verrà approntato.
Intanto ITF e Kosmos si sono già assicurati che l’attuale n. 1 del mondo Novak Djokovic sarà in grado di partecipare alle finali nel caso in cui vorrà farlo, dal momento che alla sua Serbia è stata assegnata una delle wild-card che dispensa la nazionale balcanica dal dover vincere i Qualifiers di marzo. “È sicuramente la cosa giusta da fare, dal punto di vista sportivo” ha dichiarato il CEO di Kosmos Tennis Enric Rojas, il quale ha confermato come negli 11 giorni di queste Finali 2021 sono stati venduti 105.000 biglietti tra Torino e Madrid, mentre erano già stati acquistati 15.000 biglietti a Innsbruck prima della decisione del Governo austriaco di imporre la disputa a porte chiuse in quella sede.
Per il momento non è stato toccato l’aspetto più inviso ai Top Players di questa Coppa Davis, ovvero la collocazione in calendario. La fine delle Finali 2022 è prevista per il 3 dicembre, quindi solamente poche settimane prima della partenza prevista per l’Australia, negando di fatto la possibilità di avere una significativa off-season. Quest’anno Alexander Zverev, Felix Auger Aliassime e Denis Shapovalov hanno rinunciato a partecipare proprio per motivi di programmazione, mentre Rafael Nadal e Dominic Thiem sono stati assenti giustificati per infortunio.
Nelle intenzioni di Kosmos la collocazione ideale per le Finali di Davis sarebbe quella della di fine settembre, dove c’è già la settimana successiva allo US Open assegnata alla Davis, ma ciò implicherebbe la collaborazione di alcuni tornei ATP e soprattutto della Laver Cup per trovare la quadratura del cerchio, cosa che non sembra molto probabile almeno nel breve periodo.