Kei Nishikori: “Medvedev come Djokovic, Sinner come Federer”

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Kei Nishikori: “Medvedev come Djokovic, Sinner come Federer”

L’ex n. 4 del mondo parla di stili di gioco mentre punta alle semifinali Slam

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Kei Nishikori - Madrid 2021 (MMO21 foto di Alberto Nevado)
 

Non riuscire a rimanere integro per un’intera stagione è ormai la norma per Kei Nishikori e quest’anno non ha fatto eccezione, chiudendo in anticipo la stagione come già era stato costretto a fare nel 2019 e nel 2020. Questa volta è stato un infortunio alla schiena patito poco prima del torneo di San Diego a tradire Nishikori e l’ultimo evento disputato è rimasto Indian Wells. Mentre si prepara per il 2022, Kei ha trovato il tempo di scambiare alcune battute con Shingo Kunieda, il numero uno mondiale del tennis in carrozzina, dispendando anche qualche opinione sul tennis proposto dalle nuove generazioni.

“Sono dieci centimetri più basso della media dei top player” chiarisce subito il 178 cm di Shimane, peraltro arrotondando la differenza per difetto, dal momento che la media dei primi dieci giocatori del mondo supera il metro e 91. “È da quando sono giovane che studio il modo di giocare senza disporre di grande potenza”. Al che, Shingo gli suggerisce di indossare scarpe con la zeppa, anche se potrebbe non bastare.

A proposito di stile di gioco, Nishikori spiega che “sulle orme di Djokovic, in questo periodo i tennisti tendono a concentrarsi sulle probabilità, a evitare gli errori non forzati e in un certo senso a giocare in sicurezza, colpiscono incrociato quando sono in difesa, come Medvedev e Zverev. I giocatori che riescono a farlo sono assolutamente dominanti adesso”. Magari non ruba l’occhio e se fai solo quello rischi di provocare sbadigli tra il pubblico, ma dare un po’ più di parabola alla palla tenendola sulla diagonale da una zona del campo dalla quale è pressoché impossibile tirare un vincente o anche solo mettere in difficoltà l’avversario è un po’ la base del tennis. Poi c’è anche chi osa di più senza per questo scegliere ogni volta di tirare dritto per dritto contro il telone. “Allo stesso tempo” prosegue appunto il classe 1989, “giocatori come Alcaraz o Sinner stanno arrivando, giocano aggressivi come Federer. Non ci può essere il tennis perfetto per tutti. Per me è impossibile cambiare il mio tennis [radicalmente, almeno] e tutto ciò che devo fare è cercare di migliorare le mie armi, per esempio giocare con un ritmo superiore rispetto agli altri”.

Un ritmo superiore e un’estrema facilità nel far scorrere la palla grazie al timing e alla capacità di anticipo sono in effetti le caratteristiche del Nishikori al meglio di quella forma che ci auguriamo di rivedere per l’intera prossima stagione. Ma quali sono i suoi obiettivi? “Sono ancora attorno alla cinquantesima posizione” spiega, “devo tornare nella top 20 o top 30 per avere una testa di serie negli Slam. Voglio rimettermi in condizione di tornare a giocare le semifinali negli Slam nei prossimi due anni. È questa una delle mie motivazioni: l’atmosfera degli Slam è speciale”.

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