La tennista Peng ricompare e nega tutto: “Non ho mai accusato nessuno di molestie” (Giulia Zonca, Il Secolo XIX)
Peng Shuai è riapparsa prima in fotografia, poi in un video e ora parla per la prima volta in pubblico e ritratta le accuse che hanno messo in agitazione il partito comunista, anzi no. Non proprio. Dice davanti a una telecamera che non ha «mai accusato nessuno di violenza» e che il suo social è una questione privata, sostiene che sia «tutto un grande malinteso».
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Visita l’impianto con l’ex cestista e icona di Stato Yao Ming e altre glorie dello sport cinese, hanno tutti la mascherina tranne lei che casualmente all’ascensore viene fermata da una giornalista di una testata di Singapore che va sotto l’ombrello di Global Time, giornale espressione del partito. La giornalista chiacchiera e Peng Shuai non sembra infastidita, scherza quando le viene chiesto se è controllata («A voi vi segue qualcuno? Io faccio qualcosa di più interessante?»), poi dice di non aver fatto denunce e conferma di essere stata lei a scrivere al capo della Wta, l’associazione mondiale del tennis femminile. Difficile crederci, impossibile non tenerne conto. Il suo caso è di certo un problema per la Cina che non ha potuto ignorare lo scandalo e si è ritrovata a giustificarsi.
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Non possiamo sapere se dopo quel post, che resta una denuncia, Peng si sia pentita, se cerca il modo di riprendersi la vita e le sta bene fingere, però la scena è molto poco spontanea. Pure se fosse una via d’uscita consensuale sarebbe posticcia e parziale. Nel video Peng è serena, ringrazia di nuovo chi si preoccupa per lei. Tutto, senza riuscire a disinnescare il sospetto e l’impulso a non credere una parola. La Cina lo chiama «complottismo»
Rispunta in video la tennista cinese: “Non sono mai stata molestata” (Nazione-Carlino-Giorno Sport)
Un nuovo filmato di Peng Shuai, la star del tennis cinese che, a inizio di novembre, ha denunciato abusi sessuali dall’ex vicepremier Zhang Gaoli, è stato postato su Twitter da una giornalista del Global Times, tabloid del Quotidiano del Popolo. Mentre permangono i timori sulla sorte dell’atleta, la giornalista Qingqing Chen ha scritto di aver ricevuto da un «amico» un breve video e una foto di Peng – la cui autenticità è difficilmente verificabile – relativi a un evento a Shanghai. Nel primo, di pochi secondi, Peng sembra parlare con l’icona del basket cinese Yao Ming, classe 1980, famoso per la sua altezza (2 metri e 29) e per essere stato una stella nella Nba. Nella seconda, l’ex numero uno del ranking mondiale di doppio è in posa con Yao, altre due figure sportive cinesi di primo piano, quali la campionessa olimpica di vela Xu Lijia e il giocatore di ping-pong in pensione Wang Liqin.
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Peng, ex campionessa di 35 anni di doppio di Wimbledon e di Parigi, si era rivolta ai social media cinesi per affermare che l’ex vicepremier Zhang Gaoli, 75 anni, l’aveva costretta a fare sesso nel corso di una relazione durata anni.
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La Women’s Tennis Association (Wta), l’associazione del tennis professionistico femminile, ha chiesto un’indagine sulle accuse di Peng, annunciando a inizi dicembre il clamoroso stop di ogni attività in Cina e a Hong Kong, temendo per la sicurezza di Peng.
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Ma ieri si è aggiunto un altro tassello a complicare ancor più la vicenda. Peng ha sostenuto in in un video apparso su un media di Singapore di essere stata «fraintesa»: «Non ho mai detto o scritto che qualcuno mi abbia aggredito sessualmente». È la prima volta che la campionessa affronta la questione dinanzi alle telecamere e in pubblico. Ma il sospetto che ci sia una ‘manina’ delle autorità di Pechino comincia a serpeggiare