È stato il giorno delle semifinali al Dallas Open. E che semifinali. Una più emozionante dell’altra. Isner e Opelka hanno dato vita al tie break più lungo della storia in un torneo ATP mentre Giron e Brooksby hanno esaltato una folla partecipe e appassionata.

[2] R. Opelka b. [3] J. Isner 7-6(7) 7-6(22)

Alle 4 del pomeriggio sono scesi in campo John Isner e Reilly Opelka. I precedenti dicevano 3 a 1 in favore di Opelka ma ciò nonostante ci si aspettava un match molto equilibrato. Fin dall’inizio della partita si capisce come colui che riesce a rispondere a un servizio potrebbe aver già vinto più di metà del punto. Entrambi però sono molto precisi in battuta e così si arriva al tie-break. Qui succede un po’ di tutto. Sul 2 pari Opelka con un passante di dritto un po’ fortunato ottiene il mini break. Punto decisivo? Niente affatto perché John lo recupera immediatamente con un attacco di dritto. Ma sul finire Reilly sale in cattedra. Non solo con un ottimo dritto inside-out ma soprattutto con un rovescio lungolinea vincente che gli permette di aggiudicarsi il primo parziale.

Reilly serve costantemente la prima attorno ai 215 km orari, è assolutamente ingiocabile. La seconda di servizio di Isner invece si fa preferire rispetto a quella di Reilly. Colpisce soprattutto il modo in cui Opelka si muove. Davvero impressionante per un giocatore della sua stazza. Senza alcun sussulto, il secondo set finisce al tie-break, il tredicesimo tra i due lunghi statunitensi in 15 set, il dodicesimo consecutivo. Poi succede di tutto. Opelka salva 10 set point dopo che Isner aveva salvato ben otto palle match festeggiando una vittoria in due set che sa di beffa per Isner. John sul 19 pari aveva sbagliato un dritto molto facile per lui che gli avrebbe dato il mini break ma è da dire che Isner è apparso teso tutta la partita.

[4] J. Brooksby b. [7] M. Giron 6-4 6-7(4) 7-6(5)

La seconda semifinale ha visto la vittoria di Jenson Brooksby contro Marcos Giron. Il classe 2000 pareva davvero in controllo della partita quando si è issato sul 6-4 4–1. A quel punto Marcos ha lasciato andare il braccio ed è tornato prepotentemente in partita grazie al dritto. Brooksby è calato e il tie-break è stato un monologo di Marcos. Giron si muove davvero molto bene, con il servizio riesce talvolta a raggiungere oltre i 200 di velocità ma non è il suo colpo. Un gioco poco appariscente per Giron ma una tenacia fuori dal comune che gli ha permesso di arrivare vicino ai primi 60 giocatori del mondo dopo che tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016 aveva dovuto fare due operazione all’ anca.

Nel tie-break il pubblico è tutto per Giron, si vuole vedere il terzo set e Giron non delude portando la contesta al terzo. Qui pare averne di più Giron che non soffre più gli slice di Jenson e le accelerazioni in lungolinea con il rovescio. Dopo 2 ore e 50 minuti Giron arriva a procurarsi 4 match point sul servizio del suo avversario ma commette ben 4 errori gratuiti di dritto. Un disastro. Brooksby riesce a forzare la partita al tie-break dove altri tre errori con il dritto portano il giovane californiano in semifinale.

Il tabellone completo