WTA Lione: nulla da fare per Paolini, in semifinale vola Yastremska

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WTA Lione: nulla da fare per Paolini, in semifinale vola Yastremska

L’ucraina Yastremska sconfigge in due set l’italiana Paolini, e attende in semifinale la vincente tra Bondar e Cirstea

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Dayana Yastremska - Lione 2022 (foto @Open6emeSensML)
 

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D. Yastremska b. [5] J. Paolini 6-4 7-6(3)

Sventola la bandiera giallo-bianca su Lione, l’ucraina Dayana Yastremska, fuggita dal conflitto in Ucraina e dalla sua Odessa con la sorellina Ivanna, sconfigge per la prima volta Jasmine Paolini dopo le tre sconfitte patite nel 2021 e ritorna in una semifinale dal torneo di Amburgo 2021.

Partita caratterizzata da due stili diversi più vario il gioco della Paolini, più potente quello di Yastremska. Parte meglio al servizio la toscana che concede un punto nei primi due game all’ucraina, mentre l’ucraina è più contratta, spinge ma spesso non centra il campo. A sorpresa è Paolini la prima a fronteggiare una palla break, sopra 40-15 l’italiana si disunisce e commette qualche errore, concedendo l’opportunità alla nativa di Odessa. Jasmine si salva grazie al dritto lungo di Yastremska. Il break è solo rinviato, Paolini sbaglia ancora di rovescio e stavolta il dritto dell’ucraina vale il break alla fine di un game durato 16 punti.

Paolini rientra subito in partita: dropshot errato di Yastremska e due palle del controbreak. L’ucraina serve una seconda non irresistibile, Paolini spinge colpendo in profondità per l’immediato controbreak. Gioia di durata effimera per l’italiana che nel game successivo cede nuovamente il servizio con Yastremska. L’ucraina fallisce una prima palla break ma alla seconda occasione colpisce profondo di rovescio e il recupero di Paolini finisce out.

Piazzato il controbreak l’ucraina scappa via concedendo un solo punto in due game di servizio a Jasmine, che paga a caro prezzo la bassissima percentuale sulla seconda (33%) e l’assenza di vincenti (a fronte di sei gratuiti). L’ucraina dal canto suo chiude il set con 8 vincenti e 11 errori forzati.

Come nel primo set Paolini parte in maniera convincente anche nel secondo ma anche in questo caso è la prima a dover fronteggiare una palla break nel corso del terzo game. Un errore di dritto di Paolini offre, infatti, a Yastremska due occasioni per tentare la fuga anche nel secondo parziale. Jasmine annulla la prima con un servizio al corpo, ma non riesce a salvare la seconda steccando di dritto. Come nel primo set al break segue subito il controbreak. Sotto 0-30 Yastremska tira fuori il primo aces dell’incontro, ma un dritto a rete vale la palla del controbreak per Paolini. L’ucraina la annulla con una prima vincente. Paolini lotta si guadagna la seconda occasione con un vincente di dritto. Controbreak che matura grazie al sanguinoso doppio fallo dell’ucraina.

Paolini piazzato il controbreak cede nuovamente il passo all’avversaria. L’azzurra con il doppio fallo numero due concede a Yastremska tre palle break consecutive. La n. 48 del mondo annulla le prime due, ma non può nulla sulla terza. Yastremska prende campo e chiude con un vincente di dritto. Le due contendenti continuano a soffrire al servizio. Arriva il quarto game di fila con palla break ma stavolta Yastremska prima porta all’errore Paolini e poi si salva con un vincente di rovescio. Jasmine cerca ancora la profondità ma anche il terzo tentativo viene annullato da Yastremska che diventa ingiocabile al servizio e chiude poco dopo il game.

Alzare bandiera bianca non è nei piani di Paolini. Nell’ottavo game l’italiana ottiene un’altra palla break. Nervosismo che subentra nella mente dell’ucraina che colpisce lungo di dritto e poi si sfoga sbattendo la racchetta più volte sul campo. L’italiana però crolla nell’undicesimo game cedendo il servizio a zero, Yastremska non è da meno, chiamata a servire per chiudere il match, restituisce il favore portando la sfida al tie-break. Purtroppo per Paolini, il tie-break è a senso unico a favore dell’ucraina che chiude dopo un’ora e quarantatré minuti.

22 vincenti e 21 gratuiti per l’ucraina che attende in semifinale la vincente della sfida tra l’ungherese Bondar e la romena Cirstea. Per Paolini l’amaro in bocca di aver commesso troppi errori (14) e di aver sfruttato poco l’intero repertorio a disposizione.

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