ATP Miami: Alcaraz non si ferma, battuto anche Hurkacz. In finale con Ruud per battere i record

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ATP Miami: Alcaraz non si ferma, battuto anche Hurkacz. In finale con Ruud per battere i record

Carlos Alcaraz fatica in risposta per oltre un set ma poi supera il campione uscente Hurkacz in due set. Ora la finale contro Ruud

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Carlos Alcaraz - Miami 2022 (foto Twitter @atptour_ES)
 

[14] C. Alcaraz b. [8] H. Hurkacz 7-6(5) 7-6(2) (da Miami il nostro inviato)

Carlos Alcaraz batte in due combattuti set Hubert Hurkacz e accede alla finale del Miami Open dove domenica, Ruud permettendo, cercherà di aggiudicarsi il primo Masters 1000 della carriera. Lo spagnolo ha giocato in maniera meno spettacolare rispetto alla sfida contro Kecmanovic ma nei momenti decisivi, ancora una volta, ha mostrato grande freddezza.

Con questo risultato Alcaraz diventa il secondo più giovane finalista del Miami Open dopo Rafael Nadal (nel 2005 contro Federer) e, in generale, il quinto giocatore più precoce a raggiungere una finale in un Masters 1000 (in questa categoria si sono disputati 283 tornei dal 1990 a oggi).  Domenica pomeriggio alle ore 13 locali (le 19 in Italia) cercherà anche di spezzare una piccola maledizione dal momento che nessun tennista spagnolo è mai stato in grado di trionfare all’ultimo atto del Miami Open (0-8 il bilancio per gli iberici).

 

IL MATCH – Hurkacz cerca di essere aggressivo sin dall’inizio con la combinazione servizio e dritto. Lo spagnolo, dal canto suo, cerca di spostarsi sul dritto non appena ne ha l’occasione per prendere in mano il gioco dal momento che Hurkacz predilige la diagonale sinistra. Nonostante Alcaraz sia considerato favorito è Hurkacz a procurarsi la prima chance di break dell’incontro sul 4 a 3 in suo favore. Alcaraz salva la palla break con una smorzata in uscita dal servizio che atterra sulla riga, Hurkacz non può far altro che sorridere. È incredibile come ogni volta che si trova a giocare un punto importante Alcaraz cerchi di prendere l’iniziativa del gioco. Sul 5 pari è Hurkacz a dover annullare due palle break. Il servizio sale in cattedra e grazie a un’insolita dose di coraggio il polacco riesce a salvarsi. Nel game successivo il giovane spagnolo si guadagna l’ennesima ovazione del pubblico quando permette a Hurkacz di ripetere il punto dopo che l’arbitro aveva erroneamente considerato in ritardo il recupero del polacco sull’ennesima smorzata di Alcaraz. I due giocatori arrivano quindi al tie-break che è l’epilogo giusto per quanto visto nel primo parziale. Esattamente com’era successo a Kecmanovic ieri sera nel tie-break del terzo set, anche Hurkacz si trova a condurre per 5 a 3 ma due errori di dritto permettono ad Alcaraz di recuperare il mini break di svantaggio. Ancora una volta, in un momento decisivo della partita, Alcaraz gioca una smorzata sul quale Hurkacz non può arrivare. Per annullare il set point il campione uscente cerca di “imitare” Alcaraz nel giocare sempre aggressivo i punti importanti ma la scelta di seguire la seconda di servizio si rivela sciagurata. 7-6 Alcaraz.

Nel secondo game del secondo set Hurkacz grazie a un servizio vincente riesce ad annullare una palla break che avrebbe indirizzato definitivamente il match dalla parte di Alcaraz. I due giocatori non rischiano più nulla al servizio fino al 5 pari quando Hurkacz si procura la prima palla break del set dopo essere riuscito non solo a recuperare una volée smorzata di Alcaraz ma a difendere la rete in maniera spettacolare. Per la prima volta nel match Hurkacz si lascia andare a un’esultanza sfrenata e cerca di chiamare il pubblico dalla sua parte. Alcaraz non si scompone e con un dritto profondo in uscita dal servizio annulla la palla break. Hurkacz però non ha alcuna intenzione di arrendersi e con un ottimo recupero sull’ennesima palla corta dello spagnolo si guadagna una seconda chance per andare a servire per il set. Il polacco sulla seconda di Alcaraz decide di spingere con il rovescio lungolinea che, però, non trova il campo. La partita di fatto finisce qui. Alcaraz parte subito in vantaggio di un mini break e non si guarda più indietro. Un passante di dritto lungolinea che Hurkacz non può controllare pone fine a una partita intensa, senza break, in cui il giovane spagnolo ha dato l’idea di avere qualcosa in più.

Hurkacz non riesce a difendere il titolo vinto lo scorso anno ma può comunque ritenersi soddisfatto del suo torneo. Saluta Miami con una buona iniezione di fiducia ma anche con la consapevolezza di dover migliorare ancora molti aspetti del suo gioco. Ad esempio il rovescio è il suo colpo migliore ma non riesce ancora a essere continuo con il cambio in lungolinea. Considerata la sua notevole altezza (1,96 cm) ha ancora margini di miglioramento con il servizio con il quale raggiunge velocità notevoli ma sul quale gli avversari riescono troppo spesso a rispondere. Ricorda Marin Cilic che prima di iniziare a lavorare con Ivanisevic nel 2013 non riusciva a essere abbastanza incisivo con la battuta. Che sia una questione di lancio di palla come nel caso del croato? Hurkacz dovrebbe tornare in campo a Montecarlo in una superficie in cui a livello ATP ha vinto solamente 9 vittorie a fronte di 16 sconfitte. L’obiettivo di questa stagione sarà non solo migliorare sulla terra battuta ma anche negli slam dove, a eccezione della semifinale di Wimbledon lo scorso anno, non ha mai superato il secondo turno.

Per quanto riguarda Alcaraz impressiona la duttilità su ogni superficie. Qualora dovesse vincere il titolo a Miami anche su terra battuta a oggi partirebbe probabilmente sfavorito solo contro Nadal e Djokovic. Il suo dritto in top spin sul mattone tritato sarebbe ancora più difficile da gestire per non parlare delle smorzate a fil di rete.  

Questa finale consente ad Alcaraz (che ha vinto l’unico confronto diretto con il suo avversario Ruud lo scorso anno sulla terra di Marbella) di salire almeno fino al n. 12 del ranking ATP, con la possibilità di salire un’ulteriore posizione in caso di vittoria del torneo. Lo spagnolo sarà in ogni caso il n.3 della Race ATP 2022 in caso di sconfitta, mentre salirà al n. 2 qualora dovesse aggiundicarsi il titolo del Miami Open, rimanendo dietro solamente al suo connazionale Nadal.

Il tabellone maschile completo di Miami

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ATP Miami: Khachanov travolge uno spento Cerundolo

Francisco Cerundolo dura solo pochi game poi è un assolo di Khachanov. Nella sua quarta semifinale ‘1000’ sarà derby con Medvedev

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Karen Khachanov - Australian Open 2023 (Twitter @AustralianOpen)

Francisco Cerundolo lotta per pochi giochi poi, dal 3-2 nel primo set, sprofonda in un vortice di errori ed esitazioni, facendosi così travolgere da un Karen Khachanov solido, aggressivo ed estremamente efficace. Il russo chiude un match a senso unico con lo score di 6-3 6-2 in un’ora e 15 minuti, accedendo alla sua quarta semifinale in un torneo ‘1000’. Dall’altra parte della rete ci sarà un altro russo, Daniil Medvedev (vittorioso contro Eubanks), che sale a 27 vittorie stagionali (con sole 3 sconfitte).

[14] K. Khachanov b. [25] F. Cerundolo 6-3 6-2

Un avvio di match dagli scambi prolungati ed estenuanti quello tra Karen Khachanov (16 ATP) e Francisco Cerundolo (31 ATP). L’argentino cerca di ubriacare il russo con i suoi palleggi martellanti e, alla terza occasione di break, gli strappa la battuta portandosi sul 3-2 e servizio. Nonostante una buona resistenza da fondocampo, Karen non sempre riesce a fronteggiare il ritmo frenetico del tennis avversario. Tuttavia, il russo reagisce nel migliore dei modi, dimostrandosi sempre molto aggressivo e propositivo, tanto da infliggergli il controbreak e il sorpasso sul 4-3.

 

Da questo momento, l’argentino perde totalmente il controllo del proprio gioco, produce un tennis disordinato e disattento, subendo l’aggressività di Khachanov. Cerundolo continua a snocciolare errori mentre Karen realizza un rapido sprint di quattro giochi consecutivi, intascando il primo parziale 6-4 in 37 minuti.

Il secondo set è del tutto a senso unico. Continua il festival degli errori da parte dell’argentino, totalmente in confusione e, in men che non si dica, Karen prende il largo sul 4-1 per poi chiudere l’incontro 6-2 grazie al settimo ace. Si tratta per lui della quarta semifinale in un Masters 1000, la prima dall’Open del Canada del 2019. Nel penultino round affronterà il connazionale e amico Daniil Medvedev.

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ATP Miami, Medvedev non brilla, ma è in semifinale: la favola Eubanks si esaurisce in due set

Il russo gioca un match pieno di imperfezioni e non continuo, ma basta per venire a capo dell’americano

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[4] D. Medvedev b. [Q] C. Eubanks 6-3 7-5

Daniil Medvedev è in semifinale al Miami Open presented by Itaù: il russo ha qualche passaggio a vuoto all’interno del suo match, ma alla fine piega 6-3 7-5 la resistenza di Christopher Eubanks che esce ai quarti di finale in un torneo in cui è partito dalle qualificazioni. Per Medvedev la 27a vittoria stagionale e una candidatura sempre più forte per un posto in finale nella parte bassa del tabellone.

Inizio di partita ricco di errori da entrambe le parti: Medvedev disastroso soprattutto dalla parte del dritto soffre spesso il back di rovescio basso di Eubanks che interpreta il match venendo spesso avanti dietro al servizio per far pagare al russo la posizione arretrata in risposta. Lo statunitense si procura anche cinque palle break nel quarto gioco, ma non riesce a sfruttarle tra errori con la risposta di rovescio e prime vincenti del russo. Dopo cinque game arriva l’interruzione per pioggia in un momento più favorevole al padrone di casa. Al termine della pausa l’ex numero 1 del mondo torna più concreto e determinato in campo, si fa più aggressivo sulla seconda e ottiene il break sul 3-3 grazie anche ad un nastro vincente, oltre ad una percentuale di prime di Eubanks decisamente ridotta rispetto a inizio partita. Medvedev tira su un muro, non sbaglia più, ottiene un altro break per chiudere il primo set sul 6-3.

 

Il secondo set segue l’ordine dei servizi inizialmente senza troppi sussulti: l’attuale numero 5 del mondo sembra accontentarsi di fare il classico “compitino” e non si spreme più di tanto. Il break arriva sul 3-2, quando il numero 119 del mondo sbaglia un dritto comodo in uscita dal servizio e viene infilato un paio di volte nel tentativo di fare serve and volley. Eubanks però non si dà per vinto, azzecca due risposte d’anticipo con il dritto e prende sul tempo Medvedev in uscita dal servizio. Il russo sbaglia ancora qualcosa in ribattuta, tornando ad una posizione più arretrata e il tennista di Atlanta rientra sul 4-4. Il servizio torna ad essere dominante nella parte finale del set, entrambi trovano continuità e precisione con questo colpo. Nel dodicesimo gioco l’americano commette un paio di errori di fretta all’uscita dal servizio e concede così due match point, ma lo statunitense li annulla con due bellissimi guizzi a rete. Dalla parità arriva una risposta incredibile di Medvedev da quattro metri dal campo e un errore di Eubanks su un dritto facile da metà campo per mettere fine al secondo set con il punteggio di 7-5. Adesso il russo avrà uno tra Cerundolo e Khachanov in semifinale, per bissare la finale di Indian Wells.

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Jannik Sinner, è ritorno in top 10? Quasi: le proiezioni sul ranking dell’altoatesino

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Jannik Sinner - Miami 2023 (foto Ubitennis)

Mentre restiamo in più o meno trepida attesa del ritorno ai massimi livelli di Matteo Berrettini e della conferma dei risultati della scorsa stagione da parte di Lorenzo Musetti, godendoci nel frattempo gli incoraggianti segnali di ripresa che arrivano da Lorenzo Sonego, c’è qualcosa su cui possiamo sempre fare affidamento: la continuità di Jannik Sinner.

Dato per delusione del 2022 dall’Équipe, peraltro con qualche ragione (nel senso che nessuno può dirsi entusiasta di una stagione in cui è stato fortemente limitato dai guai fisici), il rosso di Sesto Pusteria ha appena raggiunto la seconda semifinale Masters 1000 consecutiva, impresa prima mai riuscita a un azzurro. Senza dimenticare che è anche la quarta di fila, tra il titolo a Montpellier e la finale di Rotterdam. Questo dove ci porta, anzi, dove lo porta?

In termini di classifica, a un passo dal ritorno fra i primi dieci tennisti del mondo. Era il 1° novembre 2021 quando Jannik vi aveva fatto il suo primo ingresso, toccando quel nono posto che al momento rimane il suo best ranking. Durante la scorsa stagione, è entrato e uscito dalla top 10 con una frequenza tale che sarebbe stata giustificata l’installazione di una porta girevole, ma ora Sinner manca all’appello da sei mesi e pare giunto il tempo di riprendersela. A poche ore dall’allineamento del tabellone alle semifinali, la classifica live lo vede proprio alla nona posizione. Diamo allora uno sguardo agli scenari perché il primo ranking di aprile non gli faccia lo scherzo di respingerlo.

 

Jannik ha 3105 punti live, vale a dire 40 più di Taylor Fritz, mentre l’altro tennista ancora in gara a Miami che può insidiarlo è Karen Khachanov a 2675. Sia Taylor sia Karen devono ancora giocare il loro quarto di finale. Fritz affronterà Carlos Alcaraz e, se dovesse perdere, la top 10 di Jannik sarebbe assicurata in ogni caso; in caso di vittoria, Jannik dovrebbe arrivare più avanti nel torneo per evitare il sorpasso statunitense.

Per quanto riguarda l’altro inseguitore (anzi, l’inseguitore in senso stretto), Khachanov deve affrontare la falsa rivelazione Fran Cerundolo e, anche qui, l’inciampo sarebbe determinante. Qualsiasi inciampo di Karen, a ben vedere, perché come finalista si fermerebbe a 10 punti dal nostro; dunque, l’unica possibilità che comporta uno Jannik ancora fuori dalla top 10 il prossimo lunedì è la vittoria del torneo da parte di Khachanov in finale su Fritz. Non lo scenario più probabile per i bookies, che danno il nostro come terzo favorito per il titolo, dietro ad Alcaraz e Medvedev.

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