Non fatevi ingannare dalla faccia seria, questo raccattapalle di 57 anni si sta divertendo un sacco

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Non fatevi ingannare dalla faccia seria, questo raccattapalle di 57 anni si sta divertendo un sacco

Iniziata quasi per gioco, raccontiamo la storia di Jim Novak, uno dei ballboy fuoriquota di Miami

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Ballboy Jim Novak - Miami 2022 (foto @shad_powers ANDY ABEYTA/THE DESERT SUN)
 

Traduzione dell’articolo di di Shad Powers, pubblicato sul Desert Sun il 17 marzo 2022

Ha sentito tutte le battute, è stato paragonato a Kramer in un famoso episodio di “Seinfield” (famosa sit-com americana, in cui il personaggio era un raccattapalle adulto allo US Open, ndt), ma il cinquantasettenne Jim Novak prende molto seriamente il suo lavoro di raccattapalle al BNP Paribas Open. “Sì, ho sentito gente dire cose tipo «Sicuro di avere diciott’anni?»” ha detto Novak, uno dei circa sedici raccattapalle adulti presenti al torneo di Indian Wells quest’anno. “Capisco che sia qualcosa che non si vede tutti i giorni e i miei amici pensano che io sembri troppo serio, e in effetti serio lo sono, ma mi diverto anche un mondo.” Novak è andato in pensione da poco, Lavorava come Vice-Sovrintendente alle Finanze dei Distretti Scolastici di Palm Springs e Desert Sands e racconta che la sua storia come ballboy è nata da spettatore allo scorso BNP Paribas Open, tenutosi in ottobre.

A causa di molteplici fattori, tra cui obblighi vaccinali e restrizioni negli spostamenti, il torneo si era trovato a corto di raccattapalle. Era facile notare sui campi di gioco che molti incontri avevano a disposizione solamente quattro raccattapalle, anziché i consueti sei. L’età richiesta, che nel 2019 andava dai 14 ai 21 anni, è stata dunque ampliata per tappare i buchi. “Io e mio marito Luke stavamo guardando una partita ad ottobre e c’erano soltanto tre raccattapalle, così un supervisor aveva dovuto dare una mano. Gli ho detto, un po’ per scherzo, che se avessero avuto bisogno di volontari li avremmo potuti aiutare.” racconta Novak. “E in gennaio in effetti il torneo ha fatto sapere tramite una mail che avrebbero preso anche gli adulti. Così gli ho detto: «Lo vuoi fare?» e lui: «No, non direi.» allora ho detto: «Ti spiace se vado io?» mi ha risposto di provarci e così ho fatto.”

Juan Garrido, uno dei coordinatori dei raccattapalle del torneo, ha detto che l’inserimento di adulti tra i ballkids era necessario: nel 2019, l’ultimo anno in cui l’evento non aveva avuto carenza di personale, c’erano circa 330 raccattapalle in lista, mentre ad ottobre il numero era quasi dimezzato. Quest’anno sono tornati nuovamente intorno ai 200, il che garantisce sempre la possibilità di avere sei raccattapalle su ogni campo. Gli adulti che si sono fatti avanti hanno contribuito a riempire il vuoto, oltre al fatto che sia a loro sia agli spettatori la cosa è piaciuta; quindi, Garrido ha valutato la soluzione come estremamente positiva. Con due eventi ravvicinati a cinque mesi di distanza l’uno dall’altro e senza sapere quali obblighi vaccinali ci sarebbero potuti essere, il coordinatore aveva previsto che sarebbero stati nuovamente a corto di ragazzi, così aveva aperto il reclutamento anche volontari adulti con la mail che Novak aveva appunto letto a gennaio.

“Nell’arco di tre giorni avevamo avuto oltre cento richieste, quando ce ne aspettavamo dieci.” si è stupito Garrido. “E non arrivavano solo dalla California, ma anche da New York e un po’ dappertutto, al che ci siamo detti che erano troppe!” Garrido ha dovuto contattare alcuni dei potenziali volontari per chiarire alcuni punti fondamentali: non è un invito aperto al quale asta rispondere per entrare automaticamente a far parte dello staff. C’è un provino rigoroso e solo alcuni hanno tutti i requisiti. Inoltre Garrido non voleva che arrivassero persone al di fuori dello stato, le quali avrebbero dovuto comprare un biglietto aereo e affittare una stanza per due settimane con l’idea che ogni sera sarebbero state sul campo principale per un match di Nadal. Una volta spiegata la situazione reale, gli interessati si sono ridotti a circa quaranta. E di quel gruppo, dopo una fase di training di due weekend, solo sedici sono risultati avere tutti i requisiti necessari. Uno di loro era Novak e a detta sua non era stato affatto facile.

“È stata sorprendentemente dura. Mi sono preparato esercitandomi a lanciare a far rotolare le palline: ero convinto che il compito del raccattapalle consistesse solo in quello e mi ero allenato nel cortile dietro casa, dove ero veramente bravo. Pensavo di andare là e fare un figurone! ricorda Novak. “Ciò di cui non ti accorgi sono tutte le complessità della cosa e del fatto che se ti trovi fuori posizione rischi di fare una figuraccia alla Kramer.” Il Kramer a cui si riferiva faceva parte della famosa sit-com “Seinfeld”, nel quale il personaggio era un raccattapalle adulto allo US Open di New York. In un’occasione Kramer era troppo zelante e finiva per provocare un infortunio a un tennista. Novak ha aggiunto che la preparazione fisica rappresentava un altro requisito: “Sostanzialmente si tratta di fare scatti molto brevi e adesso mi sveglio ogni mattina col mal di schiena: nonostante uno sia in forma, ci sono piccoli movimenti a cui non si è avvezzi e repentini cambi di direzione con le ginocchia in torsione. Alla fine tutto questo lo paghi.”

Ma ora che sta facendo il raccattapalle da dieci giorni la cosa più difficile è lo stress mentale per rimanere sempre concentrato. “Durante ogni singolo punto e persino in allenamento il cervello è focalizzato al 100% su dove lanciare la pallina, dove posizionarsi, come aiutare gli altri anche a seconda di quello che stanno facendo.” spiega Novak. “E non puoi metterti a pensare alla cena o altro, poiché nel momento in cui lo fai il giudice di sedia assegna il game e rimani interdetto: «Ora cosa devo fare? Devo lanciare la pallina o farla rotolare?» mentre ti guardi in giro in cerca di un aiuto.”

Dopodiché Novak ha sottolineato che è stato un piacere lavorare fianco a fianco e fare squadra con dei teenager, un gruppo a rotazione che cambiava ogni giorno. In un incontro tra Elise Mertens e Daria Seville si è trovato a fare il raccattapalle con quattro ragazze e un ragazzo, tutti sotto i venti anni. “A essere onesti mi hanno trattato come uno qualsiasi, anche se al primo impatto pensavano che fossi il loro coordinatore o roba del genere.” dice ridendo. “Una volta che hanno capito che ero uno di loro, mi hanno incluso nel gruppo.” Novak ha aggiunto che il suo sguardo severo mentre è in azione non deve trarre in inganno: è la sua tipica espressione di quando è in campo, ma fidatevi, si sta divertendo.

I suoi amici, molti dei quali sono andati a vederlo di persona, oppure si sono abbonati a Tennis Channel, gli hanno fatto diverse osservazioni critiche: “Mi dicono che sono troppo serio, ma io rispondevo: «Ehi, cosa vi aspettavate?! Che dessi il cinque ai giocatori?!»” Gli ha fatto molto piacere essere riconosciuto dalla gente. Diversi conoscenti gli hanno inviato screenshot di lui in TV. Veniva riconosciuto perfino da persone che non conosceva non quando girava tra i campi. Racconta di quando un giorno stava mangiando a un tavolo e tre donne si sono avvicinate e gli hanno chiesto quale lavoro facesse. Una volta saputo, lo hanno tempestato di domande. Gli hanno chiesto quale sarebbe stato il suo incontro successivo e poi sono andate a vederlo far rimbalzare e passare le palline. “La parte buffa della storia è stata il giorno dopo, quando sono arrivato al torneo con una coppia di amici e mio marito, e non appena siamo entrati le tre donne hanno iniziato a urlare come se fossi una celebrità” ricorda divertito Novak. “Mi sono sentito importante in mezzo ai miei amici e loro ci hanno riso su.” A quanto afferma Garrido, Novak ha ricevuto solo ottimi feedback. “Sin dal primo giorno di allenamento, Jim è stato il più positivo tra tutti. Dicevi «Salta!» e chiedeva quanto in alto, dicevi «Corri!» e chiedeva quanto veloce. I ragazzi adorano lavorare con lui. Ho sentito solo un gran bene sul suo conto e quando poteva aiutava e guidava i più giovani. È stata una piacevole scoperta per il nostro team, qualcuno di cui su cui puoi far sempre conto”.

Garrido ha aggiunto che è ancora presto per dire se saranno necessari raccattapalle adulti per l’edizione 2023, in quanto in un mondo perfetto sarebbero già al completo con il gruppo di ragazzi tra i 14 e i 21 anni. Tuttavia dopo questo esperimento durato due tornei, Garrido non esiterà a chiamare adulti se dovesse servire. Per quanto riguarda Novak, ovviamente sa di dare una mano in qualità di sostituto, ma adesso che ha avuto un primo assaggio sarà felice di dare il suo contributo finché potrà. “Ho detto agli organizzatori che sono qui per aiutare se serve e posso sempre migliorare. Se invece non hanno bisogno di me, basta dirlo. Se sono a corto di ragazzi lo faccio volentieri e mi diverto.” ha detto Novak. “Qualora dovesse esserci maggior affluenza di giovani e fossi di troppo, andrebbe bene lo stesso.” E ha concluso che l’esperienza ha avuto solo un aspetto negativo: “Sfortunatamente non potrò più guardare con gli stessi occhi di prima un incontro di tennis, perché passerò tutto il tempo a seguire i raccattapalle”.

Traduzione di Lorenzo Andorlini

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