Flash
Djokovic condanna la scelta di Wimbledon: “È pazzesco”
Il n. 1 del mondo Novak Djokovic riconosce i danni della guerra ma afferma: “Quando la politica interferisce nello sport, le cose non vanno bene”. E sulle sue condizioni: “Non sono nemmeno vicino al mio meglio, ma non è la prima volta”

Novak Djokovic è sceso ieri in campo a Belgrado per il suo quinto match della stagione 2022, e dopo 3 ore e 21 minuti è riuscito ad avere la meglio sul connazionale Laslo Djere. Per il n. 1 del mondo si è trattato del terzo match più lungo della sua carriera al meglio dei tre set, dopo le 4 ore e 3 minuti della semifinale di Madrid 2009 persa con Nadal, e delle 3 ore e 25 minuti della semifinale di nuovo a Belgrado persa lo scorso anno con Karatsev. “La pioggia ha reso molto difficile giocare qui perché le condizioni erano molto lente” ha spiegato subito Djokovic dopo la vittoria per 2-6 7-6(6) 7-6(4) su Djere. “Le palle erano bagnate ed era difficile dare spin e velocità; ero nervoso all’idea di giocare davanti al pubblico locale e non è mai facile giocare contro un connazionale come Djere. Non importa quanta esperienza tu abbia, sono arrivati insieme fattori che per me non sono stati facili da gestire. Ho avuto di nuovo problemi con il servizio, ma la cosa più positiva è che sono stato in grado di sopportare una battaglia molto lunga e difficile a livello fisico e mentale”.
La stagione del serbo, iniziata con la falsa partenza all’Australian Open, deve ancora ingranare e non è facile prendere il ritmo con così poche partite alle spalle. La cosa positiva però è che ovviamente Nole ne è consapevole e dunque sta lavorando per ritrovare continuità. “Sono consapevole di non essere nemmeno vicino al mio livello migliore, ma non è la prima volta che mi succede. Mi manca la fiducia in me stesso e questo può solo cambiare giocando Ecco perché una vittoria come questa ha grandi risvolti a livello emotivo”.
Purtroppo però, nonostante i quattro tornei di tennis in corso di svolgimento questa settimana (due ATP e due WTA), a tenere banco nelle ultime ore è la drastica decisione degli organizzatori di Wimbledon di escludere i tennisti dal passaporto russo e bielorusso. Interrogato in conferenza stampa sulla questione anche Djokovic ha espresso il suo parere. “Sarò sempre il primo a condannare un conflitto di guerra” ha esordito subito il n. 1 del mondo. “Da figlio della guerra, conosco i tipi di traumi emotivi che lascia una cosa del genere. In Serbia sappiamo tutti cos’è successo nel 1999 e il numero di civili che hanno sofferto con tutte le guerre che ci sono state nei Balcani nella storia recente. Detto questo, non posso sostenere la decisione presa da Wimbledon, penso che sia pazzesco. Gli atleti non sono responsabili di questa guerra. Quando la politica interferisce nello sport, le cose non vanno bene”.
La sua linea dunque ricalca quella espressa dall’ATP che in un comunicato ha subito condannato la decisione di Wimbledon. Decisione ancor più grave perché si estende a tutti i tornei sul suolo britannico, dunque anche quelli inclusi nel calendario ATP e WTA. “La discriminazione basata sulla nazionalità costituisce inoltre una violazione del nostro accordo con Wimbledon, che statuisce che ogni giocatore entra nel torneo sulla base esclusiva del ranking” spiega l’associazione dei tennisti professionisti. Già da ora è possibile prevedere le polemiche e lo scontro tra istituzioni, che aumenteranno sempre di più con l’avvicinarsi del torneo ATP 500 del Queen’s e dell’ATP 250 di Eastbourne.
ATP
Murray pensa ai Giochi Olimpici di Parigi: “Voglio dimenticare l’edizione del 2021”
Nel mirino di Andy Murray quella che sarebbe la sua quinta partecipazione ai Giochi: “Mi piacerebbe avere un’altra occasione”

A riportare la mente alle ultime Olimpiadi, ci si sofferma sulla finale olimpica di Wimbledon del 2012. Andy Murray batte Roger Federer con un netto 6-2, 6-1, 6-4: che sia stato merito dello scozzese o demerito dello svizzero stremato dalla semifinale con Del Potro durata 4ore e 26’, sarà una medaglia d’oro indimenticabile.
Undici anni dopo, Federer continua a bazzicare il suo giardino reale, Wimbledon, ma dagli spalti, Murray continua a regalare emozioni ai suoi fan. Attualmente si trova in Cina a Zhuhai dove ha esordito battendo al primo turno Ye Cong Mo, n.668 del ranking.
In conferenza stampa Sir Murray ha dichiarato di nutrire speranze di partecipazione a quelli che sarebbero i suoi quinti Giochi Olimpici: “Mi piacerebbe davvero partecipare ad altre Olimpiadi. Ho avuto esperienze entusiasmanti durante la mia carriera ai Giochi Olimpici. Ho amato tutte le edizioni alle quali ho preso parte”.
Il palmares olimpico di Murray è fin qui straordinario: due medaglie d’oro nel 2012 a Londra e nel 2016 sul cemento di Rio de Janeiro. Nel 2021 fu grande la delusione per il suo forfait obbligatorio nel torneo singolare dettato da uno stiramento alla coscia avvenuto prima dell’avvio dei giochi olimpici. Recuperò in fretta ma fu costretto a fare una scelta tra i due tornei di singolare e di doppio. Una promessa fatta a Salisbury gli aveva fatto optare per l’iscrizione al torneo di doppio: arrivarono sino ai quarti. Che fosse storia finita con i Giochi Olimpici? Su twitter si era lasciato andare a un lungo tweet nel quale dichiarava: “Se questa è la fine del mio viaggio a cinque cerchi, voglio ringraziare di cuore la squadra della Gran Bretagna e tutti voi per il supporto: mi avete aiutato a dare il massimo in questi anni. È stato un privilegio assoluto rappresentare il mio Paese a quattro Olimpiadi e mi ha regalato alcuni dei ricordi più belli della mia vita”.
Ora, a distanza di due anni, la pena diversamente e vuole cancellare la delusione patita nell’edizione 2021, nota perché disputata in piena pandemia: “L’ultima volta sono rimasto molto deluso perché mi ero infortunato prima del torneo e avevo promesso al mio compagno che in caso di problemi avrei dato priorità al doppio rispetto al singolare. Ed eravamo arrivati vicinissimi alla medaglia: nei quarti eravamo avanti un set e 4-3, al servizio con palle per il game e avevamo davvero una buona occasione, ma non ce l’abbiamo fatta. Mi piacerebbe avere un’altra opportunità di giocare l’anno prossimo a Parigi. Sarebbero i miei quinti Giochi Olimpici e molto probabilmente gli ultimi”.
Per Murray al secondo turno dell’ATP 250 di Zhuhai ci sarà la sfida con Karatsev che aveva eliminato Arnaldi nel primo turno.
Flash
WTA Finals: Sabalenka, Swiatek, Gauff e Rybakina già qualificate
La WTA finalmente annuncia le prime qualificate al torneo di fine anno in programma a Cancun dal 29 ottobre. Coco Gauff si è garantita la partecipazione anche in doppio con Jessica Pegula

Aryna Sabalenka parteciperà alla sua terza edizione di fila delle Finals. Il suo miglior risultato rimane quello dell’anno scorso quando arrivò in finale. La venticinquenne bielorussa ha disputato la miglior stagione della sua carriera, vincendo il suo primo Slam di singolare, l’Australian Open, oltre al WTA 1000 di Madrid e il WTA 500 di Adelaide. Nello score stagionale anche tre finali perse, a Indian Wells, a Stoccarda e allo US Open.
Questi risultati le hanno dato il trono n. 1. nel ranking femminile.
Terza presenza alle WTA Finals anche per Iga Swiatek: deve cancellare l’eliminazione in semifinale dell’anno scorso. Quattro i titoli vinti nel 2023 dalla campionessa polacca. Ha trionfato nuovamente al Roland Garros, al WTA 500 the Qatar TotalEnergies Open di Doha e il Porsche Tennis Grand Prix di Stoccarda. In più ha portato a casa il titolo di Varsavia nel WTA 250 BNP Paribas. Vanta un fantastico record di 56 vittorie e 10 sconfitte quest’anno nel Tour.
Gran colpo dell’americana Coco Gauff che si è qualificata per le Finals nel torneo singolare e in quello di doppio. Partecipa alle Finals per la seconda volta. Quattro i titoli vinti quest’anno: ad Auckland e poi nel corso di una fantastica estate dove ha trionfato al WTA 500 Mubadala Citi DC Open di Washington DC, al WTA 1000 Western & Southern Open di Cincinnati e poi il trionfo nel suo primo Slam della sua carriera allo US Open, salendo al n. 3 nel ranking.
Elena Rybakina, invece, sarà la prima donna kazaka a far parte delle WTA Finals. I successi di quest’anno vanno dal titolo ottenuto a Indian Wells a quello di Roma. Ha raggiunto la finale all’Australian Open e a Miami.
Coppa Davis
Coppa Davis: Italia in orbita Djokovic in campo il 23 novembre contro l’Olanda
Si comincia martedì 21 novembre con Canada contro Finlandia. La sfida tra gli azzurri di capitan Volandri e i Paesi Bassi giovedì 23 dalle 10 di mattina

Ufficializzato il programma della fase finale di Coppa Davis che si disputerà a Malaga dal 21 al 26 novembre. Ad annunciarlo l’International Tennis Federation che ha reso noti orari e date dei quarti di finale.
Gli azzurri scenderanno in campo contro l’Olanda giovedì 23 novembre. Difficile fare previsioni sulla squadra che avrà disposizione capitan Filippo Volandri per l’ultimo tassello importante della stagione. In orbita Italia ci sarà Novak Djokovic che difenderà i colori della Serbia opposta alla Gran Bretagna di Andy Murray a Daniel Evans. Le vincenti di queste due sfide si affronteranno sabato 25 novembre.
Si comincia martedì 21 novembre al Palazzo dello Sport “Josè Maria Martin Carpena” dove si sfideranno Canada e Finlandia, rispettivamente vincitrice del Gruppo A e seconda del Gruppo D la scorsa settimana. Le due squadre daranno il via alle Final Eight di Coppa Davis. Anche per quanto riguarda i canadesi, non è semplice prevedere chi schiereranno. Riusciranno a recuperare Denis Shapovalov? Qualche progresso fisico lo farà Felix Auger-Aliassime? Nel frattempo il Canada ha potuto applaudire Gabriel Diallo, dotato di un ottimo servizio e che domenica compirà 22 anni.
Il giorno successivo, il 22 novembre, l’Australia, capeggiata da Lleyton Hewitt se la vedrà con la Repubblica Ceca. Alex de Minaur è apparso in gran forma e pronto a trascinare con Thanasi Kokkinakis la sua squadra. Per i cechi occhi puntati sul giovane Jiri Lehecka.
La vincente di questi due incontri scenderà in campo venerdì 24 novembre per la semifinale di Coppa Davis.
La finalissima si terrà domenica 26 novembre.
