Magie Fognini. Liquida Otte, trova Rublev e sogna Djokovic (Marianantoni). Fognini, è semifinale. Torna subito Top50. Alcaraz doppio ok. Azzurri, doppio ko (Bertellino). Roma, stop ai tennisti russi. L'ipotesi di bloccare i visti (Malfetano).

Rassegna stampa

Magie Fognini. Liquida Otte, trova Rublev e sogna Djokovic (Marianantoni). Fognini, è semifinale. Torna subito Top50. Alcaraz doppio ok. Azzurri, doppio ko (Bertellino). Roma, stop ai tennisti russi. L’ipotesi di bloccare i visti (Malfetano).

La rassegna stampa del 23 aprile 2022

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Magie Fognini. Liquida Otte, trova Rublev e sogna Djokovic (Luca Marianantoni, La Gazzetta dello Sport)

 Nel “Serbia Open” di Belgrado (543.555 euro di montepremi su terra rossa) Fabio Fognini ritrova il sorriso e la semifinale, supera il tedesco Oscar Otte 7-5 6-4 e oggi cerca di ottenere, contro Audrey Rublev il lasciapassare per la 20° finale Atp della carriera. Sfida resa difficile dalle condizioni atmosferiche e dal forte vento che uniti all’avvio tentennante di Fabio hanno reso la partita più complicata del previsto. Sotto 5-2, sul 5-3 il ligure annulla 2 set point sul servizio del tedesco e poi inizia lo show infilando un parziale 7 giochi a zero fino al 2-0 del 2°. Scambi A questo punto il tedesco ritrova la risposta e grazie al dritto si riporta in corsa nel set. Ma negli scambi dal fondo Fognini torna magicamente padrone del campo, opera il break, salva due delicate palle del controbreak e poi sul 5-3, nel momento di chiudere i conti, si fa trovare pronto: con l’ ace si procura due match point e con una prima di servizio a uscire chiude la contesa. Una vittoria non facile che vale a Fabio il ritorno tra i primi 50 del mondo. «Non è bello giocare a tennis – ha commentato Fabio – in queste condizioni: l’andamento della partita è stato falsato per colpa delle raffiche di vento. Spero di arrivare In finale e giocarmela contro Djokovic».[…] Ma per Fabio prima c’è l’ostacolo Rublev. I precedenti vedono l’azzurro avanti 5-4, ma con Rublev vittorioso nelle ultime 3 sfide: alla Atp Cup, a Wimbledon e all’Open del Canada. Sulla terra Fognini comanda 2-1 avendo vinto la prima sfida a Barcellona nel 2015, perso la seconda a Umago nel 2017 e vinto la terza a Montecarlo nel 2019 sulla strada verso la gloria «Sarà uno scontro duro», ha dichiarato Rublev ieri alla vigilia dei match contro «Fabio ha molto talento, più giocare in modo fantastico e sarà una sfida piena di scambi lunghissimi. Dovrò fare del mio meglio e vedremo cosa succede». Songo e Musetti stop Disco rosso invece nell’Atp 500 di Barcellona per Lorenzo Sonego e Lorenzo Musetti. Il torinese, pur dando segnali di reattività alla fine ha ceduto negli ottavi allo spagnolo Pablo Carreno Busta (6-2 5-7 6-2 lo Score). Sonego ha giocato con coraggio soltanto il 12° gime del 2° set quando si è procurato le prime palle break dell’incontro che erano anche altrettanti set point. Dopo averne sprecati tre, Sonego è andato a segno allungando la partita al 3° set, senza però cambiare l’inerzia della sfida, tornata nelle mani dello spagnolo. Fatale a Lorenzo Musetti l’ostacolo Diego Schwartzman. Come una settimana fa a Montecarlo, l’azzurro si è impegnato alla morte contro il n.15 del mondo, finendo però battuto in 2 ore 6-4 7-5. In un match sostanzialmente equilibrato ha pesato la maggior esperienza dell’argentino. Movimentato il quarto tra Alcaraz e Tsitsipas, dominato dallo spagnolo. Il greco, sotto 0-3 al terzo, si è preso il °consueto” toilet break ma ha sforato di circa un minuto il tempo consentito e si è preso due punti di penalità. con relativa protesta e battibecco col giudice di sedia.

Fognini, è semifinale. Torna subito Top50 (Roberto Bertellino, Tuttosport)

Il 24 settembre di dieci anni fa Fabio Fognini era entrato stabilmente fra i top 50 ATP, dopo il primo acuto datato 11 aprile 2011. E tra i migliori 50 tennisti al mondo è rimasto fino a lunedì scorso quando si è ritrovato al n. 62 del ranking in seguito ai punti scaduti del Masters 1000 di Montecarlo 2019, il titolo più importante vinto da professionista. […]. Il 34enne di Arma di Taggia non si è perso d’animo e ha raggiunto la semifinale del 250ATP di Belgrado, traguardo che lo riporterà – comunque vada – lunedì prossimo tra i primi 50 giocatori del ranking. Ieri Fabio ha vinto in rimonta nei quarti del torneo serbo, dopo una partenza difficile (0-3), contro l’ostico tedesco Oscar Otte, n. 67 ATP (miglior classifica in carriera). Annullate due palle set al rivale nell’ottavo game ha messo in fila dal 2-5 sette giochi consecutivi salendo sul 7-5 2-0. Ha domato la reazione dell’avversario, risalito sul 2-2, e chiuso al decimo gioco del secondo set con una prima di servizio esterna. Ottimo in risposta (70% dei punti vinti sulla seconda di servizio di Otte) l’azzurro si è distinto anche per la percentuale (67%) di punti conquistati con la seconda palla. Ora giocherà nel secondo match dalle 14 (tv diretta Supertennis) la semifinale stagionale numero due (la prima lo aveva visto protagonista nel 500 Atp di Rio de Janeiro) e la 41a in carriera, contro il russo Andrey Rublev, n. 2 Atp e 2 del seeding. Rublev ieri si è imposto nei quarti al giapponese Taro Daniel, in 2 set sempre comandati dai solidi colpi d’inizio gioco di cui dispone. Il bilancio dei precedenti dice 5-4 Fognini e 2-1 sulla terra rossa, ma le ultime tre sfide sono andate al giocatore russo. Fognini al termine ha commentato la prestazione proiettandosi oltre: «Non è stata una gran partita di tennis a causa delle condizioni di gioco caratterizzate dal vento fortissimo. Spero di incontrare Diokovic in finale». Nell’altra semifinale sarà infatti’ un testa a testa tra il padrone e idolo di casa Novak Djokovic e il russo Karen Khachanov, n. 26 del mondo e già top ten. Il n. 1 del mondo, che è salito di livello nel corso del torneo dopo il grande rischio corso nel 1° turno contro il connazionale Djere e il successo nei quarti contro Kecmanovic, è avanti nei confronti direttiper 5-1

Alcaraz doppio ok. Azzurri, doppio ko (Roberto Bertellino, Tuttosport)

In un torneo stravolto dalla pioggia, il Barcellona Open Banc Sabadell (A1P 500), che ieri ha costretto i giocatori al doppio turno per allineare il tabellone alle semifinali odierne (dalle 13.30), hanno “steccato” i due azzurri ancora in gara negli ottavi. Quasi contemporaneamente sono usciti dai giochi Lorenzo Sonego e Lorenzo Musetti. Il primo, impegnato nel recupero di quella fiducia che nel 2021 gli ha permesso apici incredibili quale la semifinale agli Internazionali BNL d’Italia, si è arreso in tre set allo spagnolo Pablo Carreno Busta, n.8 del seeding e 19 del ranking, tennista tosto sul rosso. Sonego ha pagato a caro prezzo una partenza ad handicap (0-4) e i due break subiti nel set d’avvio, complice un basso rendimento al servizio. Nella seconda frazione ha migliorato le percentuali in battuta e in risposta e ha pareggiato i conti strappando il servizio al 30enne asturiano nel 12° gioco, al quarto set point. Nella frazione decisiva Carreno Busta ha centrato il break al 3°gioco, capitalizzato nel successivo. Ne ha messo un altro nello score (5-1) e ha chiuso dopo 2 ore e 42 minuti incassando altri errori dell’azzurro soprattutto in risposta. Ispirato l’iberico, che si è ripetuto col norvegese Ruud, in rimonta. Eliminato anche Musetti, chiamato alla nuova sfida, dopo quella persa la scorsa settimana a Montecarlo, contro l’argentino Diego Schwartzman. […] La prima frazione si è chiusa al decimo game, mentre nella seconda il carrarino ha avuto l’opportunità di allungare il match, servendo sul 5-4. Non sfruttata l’occasione ha subito il rush finale del sudamericano che è così approdato nei quarti. E che in una giornata perfetta ha poi messo in rampe un’altra gran prestazione eliminando in rimonta il canadese Auger-Aliassime e salendo tra i migliori quattro. Nel match clou il 18enne Alcaraz, sempre più completo il suo repertorio, ha disinnescato il greco Tsitsipas, fresco di bis a Montecarlo. Lo spagnolo ha dominato per oltre un’ora (6-4 4-1 e servizio), poi si spento cedendo il secondo set (5-7). Nel terzo si è riacceso (3-0 con due break) e ha archiviato il confronto, con appendice polemica e sanzionata da due penalty point per l’ennesimo toilet break prolungato dell’ellenico arrivato a metà set. Oggi Alcaraz troverà in semifinale De Minaur.

Roma, stop ai tennisti russi. L’ipotesi di bloccare i visti (Francesco Malfetano, Il Messaggero)

Escludere gli atleti russi e bielorussi dagli Internazionali d’Italia. Cioè impedire a tennisti come Danil Medvedev e Aryna Sabalenka, rispettivamente nelle classifiche mondiali numero 2 tra gli uomini e numero 5 tra le donne, di calcare i campi di terra rossa della Capitale. E questa l’idea a cui sta lavorando il governo sull’onda lunga di un’identica decisione presa pochi giorni fa per il torneo inglese di Wimbledon. […] IL TERRENO «Il senso è quello di comminare un’ulteriore sanzione alla Russia» garantiscono fonti vicine al dossier, ma la strada al momento appare in salita. Non solo perché quello dello sport è sempre un terreno impervio in cui avventurarsi – per dire, in Serie A ogni domenica giocano senza problemi calciatori russi, ma per le competizioni a squadre valgono regole diverse – ma anche perché a livello di immagine le ricadute potrebbero essere notevoli. Pure se russi e bielorussi già partecipano a competizioni senza bandiera e senza inno, cosa succederebbe se Sabalenka – il cui exploit non è poi così improbabile – dovesse vincere? Il tema è complesso ma il governo è determinato ad andare fino in fondo anche se Medvedev (peraltro in forse per un infortunio) e il numero 8 al mondo tra gli uomini, Andrey Rublev, si sono esposti contro la guerra in Ucraina. Casi quindi molto diversi dal nuotatore russo Evgeny Rylov appena squalificato con un provvedimento ad hoc dalla Federazione mondiale del nuoto a causa delle sue esternazioni pro Putin. CONFERENZA Andiamo però con ordine e partiamo da mercoledì quando, alla conferenza stampa di presentazione del torneo (al via il 2 maggio fino al 15), sollecitata dalle domande dei giornalisti, la sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali rispondeva: «Seguiremo le linee dettate dal Cio». E cioè meglio non invitare gli atleti russi e bielorussi. La situazione però degenera subito: il torneo di Roma infatti è in mano alle due organizzazioni internazionali dei tennisti, Wta e Atp, che “appaltano” alla Federtennis italiana la gestione, garantendole visibilità, l’inserimento nel circuito internazionale e la partecipazione degli atleti. Vale a dire che, tecnicamente, non è nei poteri né del Cio né del governo intervenire direttamente sulla competizione. […]. «È una faccenda importante perché ha molta visibilità» spiegano. Non è un caso del resto che ieri lo stesso Vladimir Putin, nella telefonata con il presidente del Consiglio Ue Charles Michel, ha accusato «le leadership della maggior parte degli Stati membri Ue di incoraggiare una sfacciata russofobia, che si manifesta in particolare nei campi culturale, umanitario e sportivo». Tant’è che l’input iniziale a cui sta lavorando l’esecutivo è provare a coordinare un’azione internazionale. Fare cioè in modo che tutti i tornei giocati nei Paesi dell’asse “anti-Putin” non possano ospitare gli atleti russi e bielorussi. Un’opzione che, per stessa ammissione dei tecnici, è però difficile da realizzare anche perché i tempi sono piuttosto ristretti. E quindi è già pronta la fase due. Una sorta di «moral suasion» sugli organizzatori del torneo ancora tutta da definire. […]. Così, spiegano invece fonti ministeriali, non è escluso che venga messo in campo qualche «provvedimento coercitivo». Ovvero che venga impedito ai tennisti l’accesso nel territorio nazionale. Si tratta però di un’estrema ratio a cui si cercherà di non arrivare. Certo è che non trattandosi di un’azione coordinata a livello internazionale, potrebbe esserci qualche ricaduta per l’Italia. Magari improbabile sul torneo di Roma al via, ma che potrebbe interessare la sua agognata promozione a mini-slam. O anche per gli importanti tornei che Atp e Wta stanno organizzando per novembre a Torino e Milano: Finals e Next Gen. 

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