Zverev alla stampa spagnola: "Non è un momento facile, ma punto al n.1"

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Zverev alla stampa spagnola: “Non è un momento facile, ma punto al n.1”

MADRID – Il n. 3 del mondo Alexander Zverev intervistato da MARCA, confida ambizioni e difficoltà extra campo: “Mi sento al 100% tedesco”

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Alexander Zverev - Montecarlo 2022 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

da Madrid, il nostro inviato

Il lunedì del Mutua Madrid Open è un giorno festivo: si celebra il Dia de la comunidad de Madrid, in memoria della rivolta avvenuta nella capitale spagnola il due maggio 1808 contro l’occupazione napoleonica, ferocemente repressa da Murat (da cui il famoso quadro di Goya il 3 maggio 1808), ma scintilla della lotta di indipidenza che avrebbe di lì a poco costretto le truppe francesi ad abbandonare la Spagna. In realtà nella capitale spagnola sono giorni di festa anche nello sport, con il Real Madrid allenato da Carlo Ancelotti che appena due giorni fa ha conquistato la sua trentacinquesima Liga.

Marca, il quotidiano d’informazione sportiva con maggior tiratura in Spagna e uno degli sponsor principali del torneo, dedica ancora grandissimo spazio alla vittoria dei blancos e regala anche un poster dei festeggiamenti di Benzema e compagni ai suoi lettori. 34 pagine su 47 sono dedicate al calcio, ma c’è anche spazio per gli altri sport e al tennis vengono dedicate due pagine, una delle quali a un’intervista esclusiva al detentore del titolo, Alexander Zverev.

Si inizia con una domanda sulla sconfitta all’esordio a Monaco di Baviera: “Mi è molto dispiaciuto, quello bavarese è un torneo a cui tengo molto in particolar modo quest’anno: non giocavo davanti al mio pubblico da tre anni e mi rendo conto che per gli appassionati tedeschi era un’occasione importante per vedermi in azione. Contro Rune ho giocato davvero male, non sono mai stato in partita: devo ammettere che l’attuale non è un momento personale facile, la mia testa è spesso distratta da altri pensieri extra tennis. Per fortuna questo sport offre continuamente nuove possibilità di riscatto e spero di riuscire a dimentocare questa delusione già a Madrid.” Gli viene chiesto del padre che da un pò non è presente nel suo angolo ai tornei: ” Chiaramente mi manca la sua presenza, ma ora ha cose più importanti a cui pensare, sono certo che tornerà presto, ma il punto è che io devo concentrami a dare il meglio in campo, ma non è facile sapendo che tanta gente mi aspetta al varco solo per criticarmi, molte volte vengo odiato per cose che non sono vere“.

Gli viene chiesto se punta a essere il nuovo numero 1 ATP :” So che ho delle possibilità nelle prossime settimane, non lo nascondo. Però per riuscirci devo riuscire ad esprimere il meglio del mio tennis e per farlo devo essere anche sereno. Da inizio anno non riesco a giocare come so, ho anche sbagliato molto ad Acapulco, episodio di cui continuo a pentirmi ma che non posso cambiare. Per fortuna nel tennis tutto cambia velocemente e spero che si ripeta quanto accaduto l’anno scorso quando a Monaco persi al secondo turno giocando male, poi venni qui e vinsi il torneo.

L’inviato di Marca gli chiede perchè sceglie sempre di avere allenatori spagnoli al suo fianco: dal Masters 1000 di Miami Sergi Bruguera collabora con Sasha, che in passato era stato seguito da Ferrero e Ferrer e a riguardo i il numero 3 del mondo risponde: “Per la mentalità del lavoro e del sacrificio che li caratterizza: sono un giocatore che ama allenarsi molto sia sul campo che in palestra e questo mio modo di intendere il lavoro è ben compreso dagli ex campioni spagnoli. Sono certo che Sergi, che ha già allenato diversi campioni, saprà aggiungere qualcosa al mio bagaglio. La prima buona notizia è che ho di nuovo a seguirmi un preparatore fisico, come non era invece accaduto negli ultimi sei mesi“.

Gli chiedono delle sue origini russe e di cosa pensa della decisione di Wimbledon di escludere i tennisti di quella nazionalità: “Innanzitutto preciso che mi sento al 100% tedesco, sono nato e cresciuto ad Amburgo e sono fiero di rappresentare la Germania nel mondo. Per quanto riguarda Wimbledon, può prendere le decisioni che ritiene opportune contro la guerra, ma credo anche tutti i tennisti che ne hanno diritto di classifica hanno il diritto di giocarlo“. Non poteva infine mancare una domanda su cosa pensa del nuovo fenomeno spagnolo, Alacaraz:” Credo sia già fortissimo adesso, ma che abbia ancora tanti margini, non mi soprenderei affatto se un giorno divenisse numero 1 al mondo” e sui prossimi favoriti al Roland Garros ” Nadal in primis, poi Djokovic se fa a tempo a ritrovare la forma e metterei senz’altro Alcaraz e Tsitispas“.

Il tabellone maschile del torneo di Madrid

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