Miguel Diaz, presidente della RFET: "Orgogliosi dell'aiuto dato ad Alcaraz"

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Miguel Diaz, presidente della RFET: “Orgogliosi dell’aiuto dato ad Alcaraz”

Marca riporta le parole del presidente della federtennis spagnola: “I nostri giocatori possono scegliere dove allenarsi”. Ampio spazio all’allenamento Alcaraz-Djokovic

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Da Madrid, il nostro inviato

Nella giornata in cui al Mutua Madrid Open esordiscono due tra i protagonisti più attesi dal pubblico di casa, Djokovic e Alacaraz, il principale quotidiano sportivo spagnolo, Marca, dedica due pagine al torneo più importante che si gioca in terra spagnola. Nella prima non manca di raccontare -con tanto di ampia documentazione fotografica- l’allenamento di circa 90 minuti che proprio questi due campioni nella giornata di ieri hanno avuto sul campo numero 7 del ground della Caja Magica. Nel corso del loro allenamento, il primo di Alcaraz con il campione serbo (dopo quelli avuti in passato con Federer e Nadal) i due si sono anche sfidati in una partitella, il cui risultato, ci informa l’inviato di Marca, è stato 6-1 -1-2 in favore di Nole. “Mi ha inflitto una bella lezione, adattarsi all’altura non è facile e lo sto capendo“, ha poi detto Carlos, divenuto negli ultimi tempi, il nuovo idolo di Stefan, il figlio di Nole “Il numero 1 non è più Nadal, è Alcaraz” ha raccontato in questi giorni a Madrid sorridente Djokovic.

Carlos -che giovedì compie 19 anni- ha ammesso alla stampa madrilena di sognare di ripetere tante volte in futuro l’esperienza di festeggiare il compleanno al Mutua Madrid Open “L’anno scorso fu meraviglioso, so che vincendo il torneo potrei salire al sesto posto del ranking, ma quel che conta è laurearmi campione qui, per me questo torneo vale come uno Slam“. Nella diretta Twitch che quotidianamente il torneo organizza con ospiti i campioni, quando è stato il turno del murciano, alla domanda sui paragoni con Nadal ha risposto: “Le coincidenze ci sono, lo ammetto, come quella che siamo entrati nella top 10 nello stesso giorno, ma non voglio assolutamente paragonarmi a Rafa, sebbene ci siano dei punti di contatto tra le nostre storie“.





Marca nella seconda pagina dedicata al tennis dà poi spazio a una intervista a Miguel Diaz, il presidente della RFET, la federtennis spagnola, che si dichiara ovviamente molto contento dello stato di salute del suo movimento: “Siamo in un momento storico fantastico, abbiamo quattro top ten tra ATP e WTA e le nostre scuole sono piene come non mai di praticanti“. Gli chiedono di come è cambiato il modo della sua organizzazione di supportare i propri giocatori:  “Prima avevamo il centro federale a Barcellona dove radunavamo tutti i migliori, ai tempi di oggi non è possibile obbligare un giovane che si allena ad esempio a Malaga a spostarsi. Ormai preferiamo conferire delle sorte di borse di studio ai giocatori che poi possono scegliere dove meglio preferiscono allenarsi“. Si parla anche di come la federazione gestisca i propri fondi per i tornei del circuito e dei futuri obiettivi in merito: “Organizziamo già 14 challenger e 7 tornei femminili con monteprmei di almeno 60 mila euro, più altri più piccoli per un totale di oltre sessanta, però puntiamo ad avere eventi nel circuito di nostra proprietà, come accade già ad altre federaziojni più potenti della nostra, perchè ci garantirebbe di poter gestire wild card, ovvero una opportunità importante da offrire ai nostri giocatori giovani per fare esperienza nel circuito maggiore. Inoltre, avere eventi nel circuito maggiore gestiti da noi ci consentirebbe, se organizzati bene, di recuperare fondi da investire per sostenere la crescita dei nostri prospetti”.

A tal proposito Diaz ricorda con orgoglio il ruolo avuto dalla federtennis spagnola nella crescita di Alcaraz: “Per noi è molto importante e rassicurante sapere di avere giovani promesse già affermate come lui e Badosa. Quando parlo di risorse da raccogliere per aiutare i nostri tennisti, mi piace ricordare che Carlos, nei suoi primi passi nel circuito, sino a due o tre anni fa, è stato da noi sostenuto tutte le volte in cui ne aveva bisogno“. Non può mancare nemmeno un accenno a Nadal: “Alcaraz fa sognare gli spagnoli, ma il rapporto che i nostri sostenitori hanno con Rafa è e resterà unico. A 35 anni, con tutti gli infortuni che ha dovuto affrontare, è letteralmente incredibile stia ottenendo questi risultati e punti ancora obiettivi di altissimo livello. Se starà bene sono certo che aiuterà anche quest’anno la squadra spagnola di Coppa Davis: in passato ha già dimostrato varie volte quanto ci tenesse a farlo.

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