ATP Madrid: l'allievo supera il maestro, Alcaraz detronizza Nadal

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ATP Madrid: l’allievo supera il maestro, Alcaraz detronizza Nadal

MADRID – Il 19enne Carlos Alcaraz vince dopo tre set altalenanti, contro un Rafa Nadal non brillantissimo. Match ad alta carica emotiva, con tanti errori e tante giocate

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Carlos Alcaraz - Madrid 2022 (foto @MutuaMadridOpen)
 

Da Madrid, il nostro inviato

[7] C. Alcaraz b. [3] R. Nadal 6-2 1-6 6-3

Come cambia il tennis in un anno: 366 giorni fa sul Manolo Santana -lo stesso teatro dell’attesissimo quarto di finale tra gli ultimi due spagnoli rimasti in corsa nel Mutua Madrid Open- il numero 2 del mondo Rafael Nadal lasciava solo tre game a un Carlos Alcaraz fuori dalla top 100, che proprio quel giorno compiva i diciotto anni. Dodici mesi dopo i rapporti di forza sono decisamente cambiati tra due giocatori appartenenti a generazioni diverse (Nadal è nato 16 anni e undici mesi prima del suo connazionale). Alcaraz oggi non solo ha vinto in tre set 6-2 1-6 6-3 in due ore e 28 minuti una partita più intensa emotivamente che bella esteticamente, ma per lunghi tratti dell’incontro ha avuto il controllo dello scambio, nonostante la strenua resistenza di un Nadal per forza di cose non al meglio -va ricordato- dopo l’assenza dal circuito per 45 giorni e l’inattività sulla terra battuta dal Roland Garros dello scorso anno. Alcaraz con questa vittoria interrompe una serie di 25 partite consecutive vinte da Nadal contro i suoi connazionali (non perdeva dal 2016 contro Verdasco agli Australian Open) e diventa il più giovane tennista ad arrivare in semifinale nelle venti edizioni del Masters 1000 di Madrid. Domani è atteso dalla inedita sfida con Nole Djokovic: un interessantissimo test per valutare l’attuale valore dello spagnolo e lo stato di forma del numero 1 del mondo.

IL MATCHGrandissima attesa tra il pubblico madrileno per vedere il primo confronto diretto sulla terra battuta tra due campioni di diverse generazioni in uno splendido pomeriggio con un cielo senza nuvole e caratterizzato da 24 gradi di temperatura. L’applausometro virtuale raggiunge vette altissime per entrambi i giocatori al loro ingresso in campo, ma -se proprio dovessimo dare una sensazione di preferenza- indicheremmo una predilezione del pubblico della Caja Magica per Nadal. Che sia un match speciale è testimoniato anche da un dato: non c’è mai stata una differenza di età più grande tra due contendenti in un quarto di finale nei 285 Masters 1000 disputati da quando nel 1990 sono stati creati.

I primi giochi sono molto combattuti, con scambi lunghi e in alcuni casi spettacolari, ma nessuno dei due riesce a far valere come dovrebbe un fondamentale importantissimo come quello del servizio e si arriva sull’1 pari con entrambi i tennisti autori di un break sull’avversario. Nemmeno con l’andare dei minuti Nadal riesce a trovare ritmo: è il tennista di Murcia ad avere i piedi più vicini alla linea di fondo campo e a far viaggiare più velocemente la pallina. Inevitabilmente, sbaglia più il maiorchino che non riesce ad aggrapparsi in alcun modo al servizio. Alcaraz va avanti 2-1 e servizio, dopo aver costretto, al termine di un lungo scambio, Rafa a mettere in rete un passante di dritto. Una delle chiavi di lettura del primo set è proprio la mancata efficacia del servizio del 13 volte campione del Roland Garros, che si fa brekkare altre due volte, lasciando conquistare ad Alcaraz il primo set col punteggio di 6-2: il tennista di Murcia chiude con un servizio vincente dopo 47 minuti. I numeri di Nadal al servizio al termine del primo set sono impietosi e quantomai esplicativi: nessun ace e, nonostante serva con il 76% le prime in campo, guadagna solo il 46% di punti complessivi al servizio.

Nel secondo set arriva l’attesa reazione di orgoglio di un grandissimo campione come il maiorchino, che prova a cambiare qualcosa rischiando di più, avvicinandosi alla linea di fondocampo e provando ad assumere lui il controllo dello scambio: nel secondo gioco arriva ad avere tre palle break consecutive, ma in questa circostanza è molto bravo Alcaraz ad annullarle con coraggio e bravura. Il terzo gioco del secondo set è il primo che Nadal conquista al servizio senza dover andare ai vantaggi: fa specie accada solo dopo 70 minuti dall’inizio del match. Proprio sull’ultimo punto di questo gioco, però, l’allievo di Juan Carlos Ferrero inciampa in un tentativo di recupero ed è costretto a chiamare il medical time out per medicarsi la caviglia destra.

Dopo il trattamento medico Alcaraz ha difficoltà a riprendersi, condizionato dal dolore e forse dalla paura di peggiorare le sue condizioni. Va al servizio e -con una serie di errori forzati dovuti a una eccessiva fretta- perde il servizio a 0. Intanto, la partita subisce una nuova pausa forzata: una spettatrice viene colpita da un malore, viene soccorsa e portata fuori dallo stadio. In pratica, dopo il termine del terzo gioco, per un quarto d’ora si gioca un solo game. Carlos è un pò disorientato in questa fase dell’incontro e Nadal non si lascia sfuggire l’occasione per prendersi il secondo set con grande velocita: strappa nuovamente il servizio ad Alcaraz, porta a casa un parziale complessivo di 16 punti a 2 che gli confeziona il 6-1 con il quale, dopo 1 ora e 40 minuti dall’inizio del match, rimette in parità il conteggio dei set,

Il terzo set è quello più equilibrato: Alcaraz, prima di iniziarlo, va in bagno, cambia il colore della maglietta con cui gioca e con esso anche il suo atteggiamento in campo, che improvvisamente torna aggressivo e fiducioso. In tutti i nove giochi che compongono l’ultimo parziale non si va mai ai vantaggi: tutti sono tenuti facilmente da chi è al servizio, tranne uno, che segna il punto di svolta dell’intero match. Sul 2-1 Alcaraz, il campione maiorchino va alla battuta e subisce un pesantissimo passaggio a vuoto che segna la sua uscita dal torneo e il mancato raggiungimento dell’undicesima semifinale nel Masters 1000 di Madrid. Nel quarto gioco infatti Nadal perde il servizio senza raccogliere nemmeno un punto, commettendo una serie di errori gratuiti: anche sulla palla break che manda Alcaraz sul 3-1 affossa malamente in rete il dritto. Al numero 9 del mondo da quel momento in poi non trema la mano: nei successivi tre turni di battuta a cui è chiamato lascia solo cinque punti al maiorchino. Dopo poco meno di due ore e 28 minuti Carlos chiude con un servizio vincente che lo proietta in semifinale e gli regala una vittoria anche simbolicamente molto importante.

Il tabellone maschile del torneo di Madrid

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