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ATP Roma, Sonego battuto da uno Shapovalov nervosissimo
L’azzurro manca un set point nel primo parziale. Show in negativo del canadese che scavalca anche la rete per contestare una chiamata, ma dopo oltre tre ore mette le mani sulla bella sfida

Da Roma, il nostro inviato
[13] D. Shapovalov b. L. Sonego 7-6(5) 3-6 6-3
Il semifinalista dell’edizione 2021, Lorenzo Sonego, prova a ribaltare il pronostico contro il canadese Denis Shapovalov, nr. 16 ATP. Nessun precedente tra i due, Shapovalov vanta nel 2022 la vittoria all’Atp Cup con il Canada, i quarti agli Australian Open e la semifinale a Dubai. Meno brillante sin qui la stagione del tennista italiano, attualmente nr. 28. Di rilievo solo la semifinale a Buenos Aires.
Sonego vince il sorteggio e sceglie di ricevere. Primi due giochi regolari, poi Shapovalov infila due doppi falli consecutivi e sul 15-40 concede due palle break. Il canadese salva la prima ma sulla seconda tira fuori un diritto, 2-1 Sonego e servizio. Il canadese appare un po’ imballato e non incide più di tanto con il suo colpo migliore, il rovescio. Sonego appare invece ben centrato, fronteggia le alterne sfuriate del suo avversario con calma come nel sesto gioco quando si fa prima rimontare dal 40-0 ma poi tiene la battuta e si porta sul 4-2 senza mai concedere palla break. Shapovalov tradisce un certo nervosismo, grida verso il suo angolo (si becca anche un warning per oscenità), si lascia andare a soliloqui infiniti e quando su una chiamata dubbia chiama il giudice di sedia, risponde al pubblico che lo fischia applaudendo ironicamente. L’Arena si infiamma anche perché nell’ottavo gioco è Sonego a lamentarsi con il giudice di sedia. Su una palla chiamata lunga dal giudice di linea l’italiano colpisce e manda fuori il suo colpo. Ma il giudice di sedia verifica e dà ragione a a Shapovalov chiamando però il punto a favore del canadese. Si scatena la bolgia, Sonego si distrae e concede 4 palle del controbreak. Bravissimo però il tennista italiano che le annulla tutte (anche grazie a due gratuiti del suo avversario) e sale 5-3.
Ora però il canadese è entrato in partita, il rovescio inizia a funzionare con più continuità e Sonego viene spostato in lungo e in largo a fondo campo. Lorenzo serve per il set, si procura anche un set point (che spreca con un gratuito di diritto), ma alla quarta palla break concessa capitola dopo un bel recupero di Shapovalov su un tentativo di palla corta. 5 pari è tutto da rifare, match molto combattuto, abbiamo superato l’ora di gioco. Intanto la Grand Stand Arena si è praticamente riempita. Ora negli scambi comanda il nr. 16 Atp che si fa sentire sia con il diritto che con il rovescio, la partita si è fatta molto complicata per il tennista italiano, ci sarebbe bisogno di qualche variazione in più di ritmo durante gli scambi e qualche palla corta. Sonego comunque regge l’urto e approda al tiè break chiamando il tifo. Shapovalov allunga subito sul 3-1 ma con un gratuito di rovescio rimette in corsa Sonego. Ma Lorenzo non regge il ritmo da fondo campo e sbaglia un diritto, 4-2 e si cambia campo. Il tennista italiano gioca troppo lontano dalla riga di fondo e subisce le accelerazioni del suo avversario che sul 6-3 si procura tre set point. Un ace e un diritto vincente annullano i primi due, ma una prima esterna di Shapovalov chiude un infinito primo set (un’ora e 31 minuti). Se Shapovalov gioca così diventa ardua per il tennista italiano.
Il secondo set inizia all’insegna della regolarità ma nel quarto gioco Shapovalov incappa in un paio di gratuiti, riparte con i soliloqui e concede una palma break. Sonego però anticipa troppo la risposta di rovescio e la spedisce in rete, il canadese mette poi due ottime prime e si salva. Il match sta salendo di tono dal punto di vista tecnico, alcuni scambi sono davvero spettacolari e il pubblico li rimarca con lunghi applausi. Sul 4-3 Shapovalov concede ancora una palla break ma Sonego la spreca nella stessa maniera con cui l’aveva mancata nel quarto gioco, risposta anticipata di rovescio in rete. Shapovalov serve sulla parità, sbaglia la prima, la seconda la chiama il suo avversario fuori. Scende il giudice di sedia che conferma la chiamata di Sonego, Shapovalov perde la testa , scavalca la rete e contesta la decisione. Scoppia il finimondo, il pubblico lo subbissa di fischi, il canadese chiama anche il giudice arbitro per avere ragione e inveisce anche contro di lui. Seconda infrazione e quindi penalty point e siccome con il doppio fallo chiamato si era a palla break, il tutto vuol dire break Sonego. Shapovalov nella bolgia generale se la prende anche con un signore sugli spalti che gli grida contro, scende il giudice di sedia e cerca di placare gli animi. Lorenzo finalmente va a servire, sale 40-15 ma spreca due set point. Ne arriva un terzo e finalmente è quello buono, siamo a due ore e 23 minuti, un set pari.
Dall’inferno della Grand Stand Arena sembra uscire meglio all’inizio del terzo set Shapovalov che tiene il servizio e poi strappa il servizio al suo avversario per il 2-0. Lorenzo sembra aver pagato lo sforzo fisico e mentale per aver portato a casa il secondo set. Shapovalov conferma il break per il 3-0, Sonego con qualche patema tiene finalmente la battuta, 3-1. Gli scambi continuano ad essere lunghi e combattuti ma Shapovalov non molla di un centimetro. Scoccano le tre ore di gioco e per non farci mancare niente altra ecco un’altra baraonda tra Il tennista canadese e il pubblico. Accade che un giudice di linea chiami out una difesa di Sonego, Shapovalov va a sedersi per il 5-2 ma il giudice di sedia scende e chiama la palla buona. Altra lunga discussione poi alla fine il canadese si arrende tra gli ululati del pubblico. Alla fine arriva comunque il 5-2, Shapovalov a un passo dalla vittoria. Vittoria che arriva dopo 3 ore e 11 minuti per il 6-3 finale. Gran bella partita, Sonego deve rammaricarsi per il primo set dove ha sprecato un break di vantaggio e un set point. Chissà come sarebbe finita se avesse vinto il primo set.
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ATP Houston, il tabellone: Tiafoe e Paul guidano il monopolio americano
Sei teste di serie su otto sono per giocatori di casa, ma attenzione ai sudamericani Etcheverry e Garin, campione nel 2019

Dopo la parentesi sudamericana di febbraio, la terra è pronta a tornare la protagonista del circuito. Da lunedì e fino alla fine del Roland Garros, e quindi per più di due mesi, si giocherà solo sul rosso. In campo maschile si partirà con tre tornei 250 in tre continenti diversi: Estoril, Marrakech e Houston. Quest’ultimo sarà, come spesso capita, la casa dei giocatori americani, storicamente non troppo amanti della terra europea. Tre delle ultime quattro edizioni sono state vinte da rappresentanti del team USA e ci sono tutti i presupposti perché le tradizioni vengano rispettate anche quest’anno: al via ci saranno infatti almeno dieci giocatori di casa e sei di questi avranno lo status di testa di serie, lasciandone soltanto due alle altre nazioni. I favoriti per arrivare in finale sono Frances Tiafoe e Tommy Paul, ma entrambi non conservano ricordi particolarmente positivi delle loro esperienze a Houston.
In tre apparizioni Tommy ha vinto solo due partite e non è mai andato oltre gli ottavi, mentre Frances ha come miglior risultato i quarti della scorsa edizione quando si fermò al cospetto di Isner. Proprio Big John, che ha disputato tre finali in questo torneo vincendo quella del 2013, è uno degli altri due americani, insieme a Tiafoe e Paul, che approfitterà di un bye al primo turno. Il quarto e ultimo è Brandon Nakashima che, dopo il trionfo alle Next Gen di Milano, sta faticando a trovare continuità di risultati in questo avvio di stagione.
La seconda linea statunitense è poi composta da JJ Wolf, numero 5 del seeding e chiamato a un primo turno complicato contro Jordan Thompson, e da Marcos Giron (settima testa di serie). Nelle retrovie ci sono invece, oltre a Kudla e Kovacevic, le wild card Steve Johnson (vincitore qui nel 2017 e nel 2018) e Jack Sock (anche lui campione del torneo nel 2015). Un altro past champion che ha ricevuto un invito per il tabellone principale è Fernando Verdasco che contro l’australiano Kubler (testa di serie n. 8) andrà a caccia di una vittoria ATP che gli manca dallo scorso settembre.
Tra chi punta a spezzare il monopolio a stelle e strisce, però, ci sono soprattutto due sudamericani: il primo è Etcheverry, finalista a Santiago a febbraio, che al primo turno affronterà Juan Manuel Cerundolo (fratello di Francisco); il secondo è Garin, già capace di trionfare sulla terra di Houston nel 2019. Il cileno sfiderà all’esordio Dellien con vista su un possibile secondo turno con Nakashima.
Questo il tabellone completo del Fayez Sarofim & Co. U.S. Men’s Clay Court Championship 2023:

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ATP Miami, Sinner ha un nuovo fan. Alcaraz: “Tifo per te”
Abbraccio sincero nonostante la dura sconfitta tra Carlos Alcaraz e Jannik Sinner: “Forza amico”

Non si sono risparmiati i complimenti nelle rispettive conferenze stampa Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, che nella semifinale di Miami hanno dato vita ad un nuovo capitolo bellissimo della loro rivalità. Qui il video-commento del direttore sul match.
Sinner ha spiegato come “ci si diverte a giocare così, ci vogliono due tennisti per fare punti così belli”, mentre lo spagnolo ancora una volta ribadisce quanto affrontare un tennista del livello di Jannik gli permetta di migliorare: “Riesco solo a pensare a come migliorare per riscire a batterlo“.
Oltre a queste dichiarazioni però, i due tennisti si sono parlati anche a fine incontro durante la stretta di mano. Nonostante la delusione arrivata dopo tre ore, Carlos non ha perso il sorriso e si è complimentato con Jannk con un sincero abbraccio accompagnato da queste parole: “Vai a prendertelo. Forza amico. Tiferò per te“. Chissà se la rivalità tra questi due giovani tennisti raggiungerà mai le vette toccate con i match tra Federer e Nadal, quel ch’è certo però è che il livello di sportività e amicizia tra i due non sarà da meno.
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La rinascita del tennis francese passa anche dal 18enne Luca Van Assche: “Sinner, Alcaraz e Rune sono un riferimento” [ESCLUSIVA]
Il classe 2004 transalpino arriva da 8 vittorie consecutive, in semifinale a Sanremo non ha intenzione di fermarsi: “Voglio arrivare il più in alto possibile”

Il Challenger 125 di Sanremo ha progressivamente visto diminuire, turno dopo turno, il numero di italiani in gara. Erano ben 15 gli azzurri ai nastri di partenza, con 7 derby che si sono disputati durante il torneo. Sabato però, a partire dalle 13.30, le semifinali vedranno impegnati un francese, un ceco, un peruviano e un belga, visto che nessun rappresentante del Bel Paese è riuscito a spingersi oltre i quarti.
Sia chiaro, non è l’inizio di una barzelletta, bensì la (quasi) fine del torneo sanremese, alla sua seconda edizione consecutiva in cui è passato dalla categoria ’80’ del 2022 – con il grande successo di Holger Rune – alla attuale categoria ‘125’. Ad aprire il programma (alle 11) sarà la finale di doppio, che vedrà opposti Cornea/Skugor e Cacic/Demoliner. A seguire, non prima delle 13, nella prima semifinale di singolare si affronteranno il ceco Vit Kopriva e il talentuoso francese Luca Van Assche, che si è raccontato ai nostri microfoni dopo la vittoria di ieri nei quarti di finale. A ruota anche la seconda semifinale, che vedrà opposti Juan Pablo Varillas, peruviano e prima testa di serie, e il belga Kimmer Coppejans.
“Ieri ho giocato un gran match, sono contento di aver raggiunto la semifinale qui dopo tre buone partite” – ha dichiarato il giovane classe 2004 transalpino, prossimo ormai all’ingresso in top100. Nella classifica live, infatti, Van Assche è n°101 ATP: con una vittoria oggi entrerebbe nell’élite del tennis maschile, salendo al n°97 (arriverebbe al n°89 o n°90 in caso di titolo). “Uno dei grandi obiettivi di questa stagione era vincere nuovamente un challenger ed entrare in top100“, ci ha raccontato il francese. “Al momento ne ho vinto uno – la scorsa settimana a Pau, in Francia, battendo tutte le prime 3 teste di serie, ndr – e sono molto vicino ad entrare tra i primi 100. Spero di vincere oggi in modo da riuscirci subito, ma se così non sarà è solo questione di tempo, sono sulla buona strada.

Forte anche di una striscia aperta di 8 successi di seguito, a questo punto è probabilmente il caso di ridefinire gli obiettivi stagionali, alzando l’asticella. “Spero di giocare al meglio sulla terra, devo dire che ho iniziato piuttosto bene (sorride, ndr). Per essere il primo torneo stagionale sul rosso non posso lamentarmi, oggi gioco una semifinale importante e sono molto contento del mio percorso. Per il resto della stagione non mi pongo limiti, spero di arrivare più in alto possibile“.
A 19 anni da compiere (il prossimo 11 maggio) Luca ha già vinto due challenger, diventando il primo tennista nato nel 2004 a trionfare in questo genere di tornei. Non deve certo essere semplice raccogliere l’eredità di una generazione che ha sfornato diversi top10, tra cui Simon, Tsonga, Gasquet e Monfils. Il transalpino, però, non si pone limiti: “È chiaro che non facile, in Francia sono stati molto criticati nel corso della loro carriera nonostante tutti siano stati top10. Sono delle leggende per il nostro sport, spero vivamente di poter seguire le loro orme”.
La miglior gioventù sta accumulando grandi risultati anche nel gotha del tennis mondiale, come testimoniano i continui record infranti da Carlos Alcaraz o il match straordinario vinto nella notte da Jannik Sinner contro lo spagnolo. Di recente Holger Rune ha dichiarato che gli piacerebbe poter essere un membro dei nuovi big3, insieme proprio a Carlos e Jannik. E chissà che anche Luca non possa inserirsi in questa cerchia ristretta: “Mi piacerebbe molto, anche se al momento Sinner, Alcaraz e Rune sono i migliori giovani in assoluto e il riferimento per tutti noi. Mi auguro che tra qualche tempo potrò giocare e vincere anche contro di loro”.